A review by aleamo99
Sonata a Kreutzer by Leo Tolstoy

dark mysterious reflective medium-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.0

Un racconto profetico che racconta tantissimo di Tolstoj: non a caso è in prima persona, non è "scritto da Dio" come tutti gli altri.

Tolstoj critica l'amore, i rapporti sessuali e soprattutto il matrimonio: il vero amore non esiste mai e se esiste, non dura. Citando, la probabilità che due sia amino vicendevolmente è pari a quella di due piselli di rimanere uniti all'interno di un carico. Tutti i matrimoni sono inferno e i figli non fanno altro che inasprire le divisioni già presenti. La prima volta, invece, è una caduta: il protagonista, Vasja Pozdnysev, la consuma in un bordello. Cosa ne consegue? Che l'uomo che fa sesso senza vincolo morale è un fornicatore e si abitua per sempre a vedere la donna come oggetto di piacere. Il matrimonio, in aggiunta, è un "mercato delle schiave": i due sposi sono e rimangono due estranei che si conoscono solo attraverso il sesso, nulla più; difatti, non si sa nulla della moglie, fuorché della sua bellezza.

C'è poi il tema della gelosia, abbastanza strano se si considera che lui odia sua moglie. La gelosia è in realtà desiderio di proprietà/sopraffazione sul corpo della moglie. La colpa viene addossata ai medici e alla musica: i primi impediscono altre gravidanze dopo la quinta (5 in 8 anni, come la moglie di Tolstoj), permettendo alla moglie di tornare "appetibile" agli occhi degli uomini; la musica, la "Sonata a Kreutzer" di Beethoven, non fa altro che maggiormente insospettire Pozdnysev di una grande chimica tra lei e il violinista.

Il lettore non sa mai se l'adulterio sia compiuto o meno. Si sa solo che, dopo l'uxoricidio, il protagonista chiede due volte perdono: la prima volta alla moglie, la seconda volta al lettore. Dalla moglie (vista per la prima volta come persona) non viene perdonato, tantomeno dal sottoscritto.

Sei anni dopo, morì il tredicesimo e ultimo figlio di Tolstoj: per la moglie Sofja fu un dolore immenso, mentre Tolstoj vide nella dipartita un momento spirituale, quasi una benedizione. C'era, tuttavia, una moglie da consolare: Lev decise di invitare alla Jasnaja Poljana il pianista Sergej Taneev - allievo di Cajkovskij - consapevole di come solo la musica e i concerti potessero dare sollievo alla moglie. A Taneev delle donne non fregò mai nulla, ciononostante Lev divenne geloso di lui dato che Sofja provava una sorta di amore platonico. Divenne geloso, proprio come il protagonista che aveva lui stesso inserito in un racconto non sapeva avrebbe profetizzato un episodio del suo futuro.