A review by momotan
Blood Engines by Tim Pratt, T.A. Pratt

4.0

Urban fantasy con maghi e creature sovrannaturali nell’epoca moderna, ambientato in contesti cittadini, protagonista femminile.

A cose normali, questi elementi insieme mi avrebbero fatto temere l’ennesimo urban fantasy incentrato su una investigatrice immischiata in materie occulte, e probabilmente frequentatrice di vampiri. Ormai sembrano voler (ri)percorrere tutti questa strada.
Ma sono bloccato qui, in una stanza riscaldata da troppi pc accesi, costretto ad attendere che le macchine facciano dei test per prendere atto dei risultati e far partire altri test… così ho tirato fuori gli e-book presi da Suvudu tempo fa, tra cui questo Blood Engines.

Perchè no? mi sono chiesto, e ho cominciato a leggerlo.
L’ho divorato. Non che avessi molto altro da fare, ma se fosse stata una brutta lettura l’avrei anche abbandonato.

Intanto, una doverosa precisazione.
Blood Engines NON è un urban fantasy scopiazzato come temevo. E’ a suo modo originale, e questo è un bene.

Per cominciare, niente vampiri. Nè licantropi. I protagonisti sono maghi. Stregoni. Incantatori. Di un’inifnità di tipi diversi: piromanti specializzati in incantesimi di fuoco, necromanti, tecnomanti… ogni tipo di mago è individuato da cosa gli dà potere, sia questo del fuoco, del movimento, l’energia sessuale, l’attività di una città. Il Blood engines del titolo sarebbe semplicemente il raccogliere energia tramite il sangue (altrui): il sangue visto come fonte primaria di vita ed energia, e il sacrificio come modo per radunare queste enormi energie.

La protagonista, Marla, non è una detective. E’ un’incantatrice. Per niente raffinata, una delle poche a non essersi mai voluta specializare in un tipo solo di magia… nella magia come in tutte le altre cose, prende da ogni campo quello che le può tornare utile e lo asimila, utilizzandolo quando necessario. Capace di fare di tutto, ma senza eccellere in niente.
E’ anche l’incantatrice a capo di Felport, città che è sotto la sua protezione e che gestisce tenendo sotto controllo la popolazione magica e i rapporti di potere tra i capi delle varie zone.

Il libro però si svolge a San Francisco.
Infatti un’incantatrice di Felport, che mira a prendere il posto di Marla, sta per lanciare un incantesimo in grado di distruggerla. L’unica speranza di sopravvivere per poi sistemare definitivamente la questione con la suddetta incantatrice è usare i poteri di un potentissimo artefatto che si trova in quella città, e di cui un suo vecchio amico è diventato il custode.

I problemi cominciano quando scopre che l’amico è morto, e le cose peggioreranno di pagina in pagina mentre Marla si fa nemici un potente incantatore cinese, un vecchio dio-serpente e un sacerdote di un vecchio e sanguinario dio-rana atzeco. Oltre al fatto che intorno a lei i più potenti incantatori di San Francisco muoiono come mosche.
Ad aiutarla in questa ricerca che è una corsa contro il tempo, e che la porterà a dover salvare anche San Francisco e il mondo intero, c’è l’amico Rondeau (un parassita psichico di origine sconosciuta dotato del potere della maledizione e che lei ha conosciuto quando aveva preso possesso del corpo attuale) e nel corso del libro si uniranno il veggente B e un mago leggendario.

La storia è buona, senza grandi forzature, e i personaggi sono tutti molto interessanti (a parte Susan, che qui appare parecchio stereotipata…)
Molto interessanti la scelta della magia simpatetica con tutte le sue limitazioni -già viste anche ne Il nome del vento, quasi identiche- e i vari metodi di raccolta delle energie magiche.

I punti deboli della storia sono i maghi di San Francisco (quelli che non sono deboli e codardi sono deboli e troppo sicuri di sè) e il pornomante, che oltre a sembrare un (doveroso?) tributo a chi nell’urban fantasy cerca a ogni costo del sesso (che nei libri con vampiri e investigatrici di solito è molto presente) sembra anche ispirato da certi hentay.
Cioè, radunare energia magica dall’energia sessuale che scaturisce dalle orgie che si tengono nei piani inferiori della casa sa MOLTO di hentay… bah!

Comunque nel complesso è una buona storia, che si lascia leggere facilmenete e in modo molto scorrevole. Non si può non provare simpatia per Randeau e B, ottimi personaggi, e Marla è infinitamente meno antipatica di altre eroine degli urban fantasy. Anche perchè lei di eroina ha ben poco, i suoi unici desideri sono restare in vita e difendere la sua città…

Questo libro (ripeto, disponibile gratuitamente in formato elettronico nella libreria virtuale di Suvudu) è il primo di una serie di -per ora- tre libri, tutti dedicati ovviamente alle vicende di Marla.