A review by logolepsy_e
Il condominio by J.G. Ballard

2.0

Londra, metà anni '70. Un condominio di ultima generazione, quaranta piani, mille appartamenti, duemila abitanti, stratificati per classe sociale e benessere economico. Un paio di piani dedicati a negozi e servizi, in modo che il condominio sia sostanzialmente autonomo. Tutto va alla grande, finché a un certo punto non più.

Basta un blackout di pochi minuti a scatenare una concatenazione di eventi di crescente gravità e violenza. Pochi istanti al buio sembrano instillare negli abitanti del condominio il germe della follia, che li porterà pian piano a regredire a uno stato meno che bestiale.
Sembrano ottime premesse per un romanzo che indaghi le pulsioni e le zone più buie dell'animo umano, eppure, purtroppo, non ho trovato nulla di tutto ciò.

Il problema principale di questo libro, per me, è che non ha spessore e struttura.
I dissidi nel condominio esplodono per una motivazione piuttosto debole, e da lì proseguono senza soluzione di continuità e senza logica narrativa. Le azioni dei condomini non sono motivate da nulla e non hanno conseguenze. I dissapori tra condomini specifici non vengono a galla, perché diventa presto un tutti contro tutti senza coerenza. A nessuno importa di chi si trova davanti. E questo avrebbe anche senso nell'ottica della regressione che interessa gli inquilini, però ciò fa sì che la grande metafora degli strati sociali vada a perdersi molto presto; metafora tra l'altro piuttosto palese e grossolana, tanto che viene anche esplicitata nel libro stesso.
Non solo: anche a livello di narrazione non c'è introspezione, neanche dei protagonisti. Le cose ci vengono dette e non mostrate, e soprattutto niente viene mai approfondito.
La conseguenza è che il romanzo per me è stato poco più di una lista di azioni deplorevoli compiute da esseri umani che non hanno più limiti o freni. Uno sfogo di immagini violente, anche molto forti, che però alla fine mi ha dato l'impressione di essere piuttosto fine a sé stesso.

Insomma, speravo in un libro fulminante, invece ciò che ne è risultato è solo noia, dimostrato dal fatto che ci ho messo due settimane a leggere queste 160 pagine.
Non è un romanzo che boccio in assoluto, ma lo boccio per me. Non mi ha colpita e mi ha lasciato poco.

Ah, consiglio sincero: non leggetelo se amate particolarmente i cani.