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A review by gaiareadingbooks
Eredità by Margherita Podestà Heir, Vigdis Hjorth
challenging
dark
emotional
mysterious
sad
tense
medium-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? It's complicated
- Loveable characters? No
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? It's complicated
5.0
Non avevo aspettative, nel senso più letterale. Non sapevo cosa aspettarmi. Questo libro è stata un’esperienza.
Due case, un’eredità, quattro figli. Un lutto che squarcia il velo che ha coperto per anni l’impalcatura instabile eretta per nascondere l’indicibile. L’incapacità di comunicare, l’impossibilità di vedere l’altro, l’allontanamento inevitabile dal terreno fertile della riconciliazione.
L’eredità materiale nasconde il peso gravoso dell’eredità psicologica, del fardello accumulato durante l’infanzia che sembra costituire il nucleo intoccabile di ciò e di chi siamo destinati a diventare, ma anche dell’evoluzione che avranno le radici che ci tengono legati all’albero che ci ha dato la vita, ai nostri genitori.
Una scrittura coinvolgente, ma a cui secondo me bisogna un po’ abituarsi. Le prime 100 pagine possono sembrare lente e inutilmente ripetitive ma servono a far immergere il lettore nella mente della protagonista, per far sì che chi legge faccia propri gli stati emotivi di chi si racconta e le implicazioni del suo rapporto con la propria famiglia.
Due case, un’eredità, quattro figli. Un lutto che squarcia il velo che ha coperto per anni l’impalcatura instabile eretta per nascondere l’indicibile. L’incapacità di comunicare, l’impossibilità di vedere l’altro, l’allontanamento inevitabile dal terreno fertile della riconciliazione.
L’eredità materiale nasconde il peso gravoso dell’eredità psicologica, del fardello accumulato durante l’infanzia che sembra costituire il nucleo intoccabile di ciò e di chi siamo destinati a diventare, ma anche dell’evoluzione che avranno le radici che ci tengono legati all’albero che ci ha dato la vita, ai nostri genitori.
Una scrittura coinvolgente, ma a cui secondo me bisogna un po’ abituarsi. Le prime 100 pagine possono sembrare lente e inutilmente ripetitive ma servono a far immergere il lettore nella mente della protagonista, per far sì che chi legge faccia propri gli stati emotivi di chi si racconta e le implicazioni del suo rapporto con la propria famiglia.
Content Warnings
Moderate: Domestic abuse and Child abuse