A review by jaro96
La compagnia dell'anello by J.R.R. Tolkien

5.0

«”Disperazione, o follia?” disse Gandalf. “Disperazione non è, perché la disperazione è soltanto per chi, oltre ogni dubbio, vede la fine. Non siamo noi. Saggezza è riconoscere la necessità, dopo aver soppesato ogni altra via, anche se sembrerà follia a chi si attacca a false speranze. Ebbene, che la follia sia la mostra copertura, un velo innanzi agli occhi del nemico! Che è molto saggio e soppesa ogni cosa con estrema precisione sulla bilancia della sua malvagità. Ma l’unica misura che conosce è il desiderio, desiderio di potere; e giudica così ogni altro cuore. In cuor suo non accetterà mai l’idea che qualcuno lo rifiuto, che una volta in possesso dell’Anello noi cerchiamo di distruggerlo. Se cerchiamo di far questo, i suoi calcoli andranno a farsi benedire.”»


Questo non è stato il mio primissimo approccio con Il signore degli anelli, in quanto, a sedici anni, provai a leggerlo, ma mi fermai a un terzo del primo volume. Ora, invece, la lettura è stata scorrevole e agevole. Non mi aspettavo di trovare un libro così avvincente e intrigante. Davvero, alla fine di ogni tappa, non riuscivo a fermarmi perché volevo sapere che cosa sarebbe successo a Frodo e ai suoi amici.

Per quanto riguarda la trama, non penso ci sia bisogno di riassumerla.

Vorrei, però, spendere due parole sulla traduzione di Ottavio Fatica. Trovo che sia stato alzato un polverone inutilmente. Mi spiego meglio: la nuova traduzione è fatta bene, anche se, come tutte le traduzioni, ha dei difetti o dei termini che posso suonare in maniera inusuale. Tradurre è un mestiere faticoso e minuzioso, ma che, a fine lavoro, gratifica e ripaga di tutte le ore perse a scervellarsi. Criticare la traduzione per partito preso, senza averla confrontata con l'originale, lascia il tempo che trova.
È sempre un rischio toccare e ritradurre un libro amato da molti, ma bisogna aggiornare le traduzioni perché, molte volte, un classico o un libro ci sembrano noiosi proprio perché si tratta di traduzioni vetuste. Come la lingua italiana si innova e cambia, così si dovrebbe riammodernare le traduzioni. Non dico che questa traduzione sia migliore o peggiore della precedente, vorrei solo far capire che è frutto di un lavoro certosino e Fatica non è un traduttore alle prime armi, anzi. Tradurre le canzoni e le poesie presenti nel libro in rima non sarà stato sicuramente facile, quindi vorrei che leggeste questa traduzione senza alcun pregiudizio. Leggere un libro amato in un’altra traduzione è sempre istruttivo perché ci dà uno sguardo diverso sul testo e, forse, potrebbe aprirci un aspetto che, a prima lettura, non avevamo scoperto.

Cosa ne pensate di questa nuova traduzione? Avete letto ‘Il signore degli anelli’? Qual è il vostro personaggio preferito? Io, devo ammettere, ho un debole per Sam Gamgee.