A review by nyeran
Invictus by Ryan Graudin

1.0

The world is a large place and time is even larger” 

♠ Ho capito di essere superficiale e quindi voglio che si sappia che avrei droppato senza pietà questo libro al primo capitolo. Perchè posso capire (quasi) tutto, posso perdonare (quasi) tutto, ma sul realismo no. E sono d’accordo che una nei libri fantasy deve cercare di farsi andar bene le cose però il realismo stà anche nei piccoli dettagli.

♠ Io devo davvero credere che nell’anno 2371 tra i classici della musica non ci sono Madonna, Lady Gaga e Beyoncè!? Senza offesa ma se fra trecento anni il mondo si sarà dimenticato canzoni come Single Ladies o Bad Romance allora l’umanità avrà fallito. Devo accettare il fatto che questi hanno i viaggi nel tempo però nessuno di loro è mai capitato nell’anno di Poker Face? Questi non conoscono Britney Spears?

Sono superficiale, si, e quello era il primo capitolo.

Poi questo si chiama Farway Gaius, capito!? Farway Gaius. FARWAY Gaius. FARWAY. Abbreviato in Far. Che poi lui sia un Mario Sue stronzo non ha aiutato.

♠ E poi ormai si sa, a me se non mi dai un worldbuilding perlomeno accettabile per me è no (cit.). Si, ok mi dici che questi viaggiano nel tempo come se andassero a fare la spesa però, per esempio, non mi spieghi per quale cazzo di motivo esiste Vecchia Roma. È la Roma vera spostata non si sa dove perché non sappiamo dove siamo? È una riproduzione? Se è così, cos’è successo alla Roma vera? Ci sono anche Vecchia Londra, Vecchia Berlino, Vecchia Tokyo? Ma poi avete i viaggi nel tempo, le astronavi, gli stracazzi e dovete fare i debiti per mangiarvi una fottuta coppetta gelato? Quasi svenite alla vista di un vero pezzo di carta? Siete viaggiatori nel tempo la saprete fare la carta!? Potreste imparare, no? Alla fine ‘sti grancazzi di quello che mangiava Maria Antonietta nella sala degli specchi, costruitevi una cartiera. Priorità.