A review by iaiasreads
Nella stanza chiusa by Frances Hodgson Burnett

4.0

"Nella stanza chiusa" uscì nel Natale del 1904 con otto illustrazioni di Jessie Willcox Smith, di cui vi ho lasciato un esempio in foto. Venne ideato in solo quattro giorni nell'estate dell'anno precedente e ha solo l'apparenza di essere un racconto per bambini: il romanzo breve affronta una tematica dolorosa per l'autrice, mai trattata fino ad allora. La storia deriva infatti dalla perdita del figlio Lionel per tubercolosi nel 1890, che ha causato una ricaduta della donna nella depressione. 

La protagonista è Judith, una bambina particolare, taciturna, che gioca da sola parlando tra sé e sé di una zia deceduta a soli 15 anni. Judith non l'ha mai conosciuta, tuttavia grazie ai ricordi della mamma sente un legame con lei e la sogna ogni volta che lo desidera. Un giorno Judith e i suoi genitori si trasferiscono in una grande casa, abbandonata poco tempo prima da un'altra famiglia. Jane, la mamma di Judith, deve occuparsi della casa, ma ha ricevuto un solo avvertimento: non aprire assolutamente l'unica stanza chiusa. Però la bambina sente un forte richiamo proprio da questa stanza...Che cosa si nasconde dietro alla porta? E cosa ha portato la famiglia precedente a lasciare l'abitazione con tanta celerità?

In questo libro ho ritrovato alcuni elementi già presenti ne "il giardino segreto", per esempio la natura, una bambina ribelle, affascinata proprio da ciò che le è stato chiesto di ignorare, e infine la stanza chiusa. In effetti anche nell'altro romanzo è presente una grande villa con una stanza misteriosa, in cui la protagonista non dovrebbe mettere piede, oltre che naturalmente il giardino recintato da spesse mura. Esattamente come le due bambine di queste opere, non ho resistito al fascino di questi elementi.

Poiché il racconto è di meno di cento pagine, non mi sono affezionata particolarmente ai personaggi come nel caso de "Il giardino segreto", però lo stile della Burnett ancora una volta mi ha trascinata in un altro mondo. La scrittura è sempre coinvolgente e scorrevole, addirittura fiabesca. Ciononostante, dietro al velo di una storia per l'infanzia, si celano elementi inquietanti e malinconici. Alcuni hanno definito questo romanzo gotico e di fantasmi, hanno provato un brivido lungo la schiena durante la lettura o puro terrore. Io personalmente credo che dipenda molto da come si interpreta il contenuto...Dall'inizio avevo già intuito almeno in parte il finale, anche se senz'altro mi mancavano dei passi fondamentali per ricostruire il percorso. In ogni caso ho provato più tristezza e malinconia rispetto alla paura e ho sentito quei sentimenti soprattutto per Jane, in particolar modo nelle ultime frasi del romanzo. È una storia che lascia un po' di sconforto, ma allo stesso tempo rassegnazione all'ineluttabilità degli eventi e in tutta onestà non mi è mai capitato di avere queste sensazioni alla fine di una lettura.