A review by valsouls
The Grim Company by Luke Scull

2.0

Due e mezzo forse sarebbe la valutazione migliore.

Questo libro è stato un grandissimo meh: ha delle buone qualità da cui poteva tranquillamente nascere un romanzo fantasy coi fiocchi, ma le grandissime pecche purtroppo sono troppe e abbastanza evidenti da rende il mio giudizio finale molto lontano dal "è un bellissimo libro"!

Cominciamo dai lati negativi così mi tolgo subito la pulce dall'orecchio.
La storia viene raccontata da vari punti di vista, come al solito, che seguono in particolare quattro story-line diverse che alla fine si concateneranno in un quadro completo, più o meno. I personaggi protagonisti di queste varie storie non mi sono piaciuti, non tutti almeno.
Inizio da quello che ci viene presentato prima, Davarus Cole, forse il personaggio che ho più detestato in tutta la mia esperienza da lettrice. La sua superbia, il suo andamento da "spaccone" come spesso viene descritto nel libro, il suo egocentrismo, il suo costantemente proclamarsi un eroe e pavoneggiarsi davanti a tutti contro le sue reali capacità, poiché è un personaggio assolutamente incapace, mi hanno davvero infastidito, tanto da rendere la lettura pesante. Ogni volta che si presentava lui avrei voluto chiudere il libro e non rileggerlo per giorni, tanta era la frustrazione che mi dava quel personaggio. Avrei tanto voluto che qualcuno lo prendesse per benino a schiaffi ma ahimè nella storia, anziché dargli dell'idiota lo assecondano anche. Ad ogni modo, lui è stato un grandissimo no e nemmeno la rivelazione finale è riuscita a rendermelo più simpatico.

Sasha, la compagna di Cole nonché la più giovane delle Schegge, ha tutte le permesse per essere una donna coi fiocchi, una di quelle ragazze forti e indipendenti che sanno il fatto suo e invece no. Si rivela solo una ragazzina indifesa che per farsi coraggio e scappare dal suo oscuro passato si rifugia nella droga e malgrado la sua forza e bravura che viene continuamente citata, sul campo di battaglia viene, ovviamente, sempre salvata dagli uomini e anzi difesa, come se non fosse capace di combattere. E questo mi ha dato fastidio, anche perché nel libro la presenza maschile si fa sentire molto forte e mi sarebbe tanto piaciuto che almeno un personaggio femminile potesse avere la meglio e invece no, le viene sempre parato il culo dal selvaggio Brodar Kayne e di fronte al pericolo, è costretta a scappare e nascondersi perché è una donna e quindi indifesa. Tutte le donne in generale vengono descritte a questo modo e la cosa mi ha infastidita. Ogni qual volta si presenta una potenziale "guerriera" ecco che il suo titolo viene infangato nel momento della battaglia, dove o scappa a gambe levate o ha il cuore troppo leggero per la vista di tutte quelle morti e quindi non riesce a reggere emotivamente la situazione. Questo stereotipo che incarna la figura femminile mi da molto fastidio.
Kayne è forse stato uno dei personaggi meglio caratterizzati anche se mi sarebbe piaciuta una maggiore descrizione psicologica.

Il cattivo della situazione invece è davvero insulso. Salazar, il grande tiranno! Della sua storia, del suo passato, della sua forza non si sa praticamente nulla se non che è il sommomago più potente di Dorminia e un assassinio di Dei. Non vorrei fare spoiler ma il finale, di cui lui fa parte, è davvero ma davvero insulso, una roba che appena letta non potevo credere ai miei occhi per quando assurda fosse. Inoltre tutta la storia di Dorminia,del deicidio, della guerra, che è il tema centrale del romanzo nonché la trama stessa, è molto abbozzata. Capisco che sia il primo libro di una trilogia(che non ho intenzione di continuare) ma per un volume di quasi 500 pagine mi sarei aspettata un'analisi maggiore. Noi in pratica non sappiamo niente se non la storia attuale, il presente in cui vengono svolte tutte le storie dei personaggi.

Infatti anche per quanto riguarda le descrizioni questo libro lascia molto a desiderare. Si tratta di un fantasy per adulti quindi non voglio sentire la scusa del "eh ma è troppo complicato per i ragazzi" perché su, non siamo mica così scemi noi adolescenti da non accorgerci di una scrittura ben fatta da un'accozzaglia di parole a caso. In un fantasy io mi aspetto delle descrizioni perché siamo in un mondo nuovo, in un mondo che non conosciamo, come facciamo ad ambientarci in assenza di descrizioni?! "Il suo nome era caio. L'uomo era alto come un gigante e una chioma corvina incorniciava quel volto spigoloso dagli occhi neri" non è una descrizione sufficiente per me. Un uomo con un volto spigoloso, capelli neri e occhi neri può avere mille fisionomie. Stessa cosa vale per la descrizione dei paesaggi.
Tra l'altro, vorrei fare questo accorgimento allo scrittore, che riempire la bocca di parolacce e bestemmie un personaggio maschile non è sinonimo di forza! La volgarità in questo libro e davvero fastidiosa. A me non è mai pesata la violenza, la volgarità e la sessualità, ma qui è eccessiva tanto che sfocia nel ridicolo. So che nel fantasy i vecchi guerrieri sono burberi e hanno sempre qualcosa da criticare con toni poco cortesi, ma riempire tutti i dialoghi di continue bestemmie non fa di un uomo un uomo e soprattutto non dimostra nulla. Se togliessimo tutte le volgarità inutili, solo per fare scena, all'interno del libro risparmieremmo un buon centinaio di pagine.
Per questo lo stile di scrittura risulta molto scorrevole, composto per lo più da scene di battaglia e dialoghi.

Un punto a favore di questo libro, forse l'unico ma che fa la sua parte, sono le battaglie. Sono sincera, sono avvincenti. Sovente sono rimasta coinvolta dai vari scontri, duelli e guerre e dato che formano un buon 70% di tutto il romanzo devo dire che è un buon vantaggio. Certo, anche qui le descrizioni non eccellono e veniamo coinvolti dal ritmo incalzante delle battaglie piuttosto che dalla battaglia stessa, nel senso che i duelli si susseguono in una maniera così veloce e repentina che è impossibile non esserne coinvolti e rimanere col fiato sospeso, ma certo un'approfondimento non sarebbe guastato. Ho apprezzato anche la crudezza della storia: molto violenta e dritta, che ti raggiunge senza se e senza ma, concreta.

Per quanto riguardo la trama, che ho già accennato, non è niente di che. La guerra tra Dorminia e Thelassa, la volontà di tutti i personaggi, o quasi, di uccidere Salazar, il tiranno di Dorminia, è un po' la missione principale. E basta. La storia si srotola all'inseguimento di questo obiettivo e basta, forse ci sono delle piccole storie a parte però niente di eclatante. Di fatto il tutto è molto prevedibile.

Il finale è molto aperto e diciamo che non spiega nulla ma anzi fa da ponte per l'inizio del secondo romanzo, che semmai leggerò non sarà in un prossimo futuro.

Non so davvero se consigliarvelo. E' sicuramente un buon fantasy, ma non originale e soprattutto non uno dei migliori. Se vi da fastidio la violenza e la volgarità, non fa per voi, ma se questi temi non vi toccano potete anche provarci. Il mio è un giudizio molto soggettivo, prendetelo con le pinze.