frahorus's reviews
835 reviews

Space Runners by Daniele Federico

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3.0


La mia videorecensione: https://youtu.be/HgyCotPdJ_U

Space Runners è un racconto breve di fantascienza spaziale.

Trama in breve: La Nave da ricognizione Mercury si imbatte per caso in una navetta monoposto alla deriva nello spazio con dentro un ragazzo criogenizzato, che verrà risvegliato. Nel frattempo vengono estratti i dati dall'hard disk della navetta e pian piano, ascoltando le registrazioni in essa incluse, si capirà quel che è accaduto al povero Daniel Lewis e in quale missione si era imbarcato.

Recensione

Prima premessa: sono un grande divoratore di romanzi e racconti di fantascienza e Isaac Asimov è il mio autore di science fiction per eccellenza.
Seconda premessa: adoro le storie ambientate nello spazio.
Il racconto di Daniele si legge davvero in poco tempo grazie allo stile scorrevole e inizialmente spiazzante, visto che è una vera e propria ricostruzione di quello che è accaduto al misterioso pilota naufrago che ha momentaneamente perduto la memoria, così riusciremo a scoprire la sua missione ascoltando le registrazioni ritrovate nella sua navetta e dai dati raccolti dalla medesima. Egli è un viaggiatore del tempo? Che cosa gli è accaduto? Queste sono le prime domande che ci poniamo e che pian piano ci verranno svelate anche perché Daniel a poco a poco recupererà i primi ricordi della missione, carichi soprattutto di dolore. E scopriremo che egli non era partito da solo ma in compagnia di una ragazza, Claire, che voleva bene. Conosceremo il passato di Daniel prima di arruolarsi e il perché, e nel finale un colpo di scena che non ci aspettavamo.
Una storia che emoziona, che ci fa riscoprire il valore e il senso della vita e dei sentimenti che proviamo per le persone a noi care. Però non è riuscita a coinvolgermi totalmente, forse per colpa dello stile di scrittura volutamente scelto dall’autore, uno stile, come dire, computerizzato e quindi privo di anima.
Io ancora non ho avuto il piacere di godermi il film Gravity, ma ricordo il trailer e la storia mi ha molto ricordato quelle scene dei due astronauti che comunicavano nello spazio sconfinato.
Purtroppo non posso aggiungere altro, altrimenti vi spoilererei tutto il finale è non è cosa giusta. Spero di avervi incuriositi e vi raccomando di leggere questo bel racconto di fantascienza e auguro all’autore di continuare a scrivere.
Perle ai porci o Dio la benedica, Mr. Rosewater by Kurt Vonnegut

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2.0

Eliot Rosewater ha molti soldi, essendo l'unico erede della sua facoltosa famiglia. Ma Eliot ha combattuto in guerra e, ritornato da essa, sembra essere impazzito (o annoiato dalla vita): così si reca a Rosewater, un piccolo paesino nell'Indiana, e decide di aprire un ufficio dove chiunque può essere aiutato da lui.

Kurt Vonnegut ci regala un romanzo in cui distrugge, pagina dopo pagina, la società consumistica e capitalistica americana.

Nonostante abbia molto apprezzato le sue opere, in questo caso Kurt non mi ha lasciato molto. Ma l'idea che se ogni ricco del pianeta si mettesse a fare del bene sul serio, forse il mondo finalmente potrebbe essere definito un luogo migliore. Alla fine ti poni una domanda: il protagonista è pazzo? Oppure siamo pazzi noi che non facciamo del bene avendone la possibilità?
La sovrana lettrice by Alan Bennett

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3.0

Ma solo io ho avuto l'impressione che la protagonista di cui ci parla Bennett in questo romanzo breve, la regina Elisabetta, non le somiglia per niente? Solo io non sono riuscito a immaginarla così come la conosciamo, ma sembra soltanto una vecchietta ricca che ama leggere (simpatica, senza ombra di dubbio).

In poche parole la trama è semplice: la regina Elisabetta un giorno scopre il piacere della lettura e ne diventa dipendente, al punto da mandare quasi all'aria ogni suo impegno istituzionale o regale perché preferisce appartarsi a leggere un buon libro.

Bennett ci regala una garbata storia di amore per i libri, ci descrive i vari tic del lettore, le manie, le fissazioni, e tutti i piaceri che questa pratica della lettura, da molti vista con follia o perdita di tempo, ci regala.
Cronorifugio by Georgi Gospodinov

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3.0

È stata una piacevole scoperta leggere questo libro camuffato da romanzo ma che in realtà contiene diversi generi (saggio, racconto, aneddoti, riflessioni, ecc.) scritto dal bulgaro Georgi Gospodinov e vincitore del premio Strega Europeo proprio questo anno, nel 2021.
Mi piace il suo stile e la sua riflessione sul concetto di tempo passato e di ciò che ricordiamo (o che dimenticheremo presto!), facendoci viaggiare nel tempo, sottolineando l'importanza della memoria.

Se non siamo nella memoria di qualcuno esistiamo davvero?...
Se esiste qualcuno che lo ha amato, vuol dire che è esistito anche lui, nonostante non ricordi molto di sè. Se esiste una persona che lui ha amato, pure questo può risultare una testimonianza della sua esistenza. Cosa è accaduto in seguito?


Malinconica poi la parte in cui l'autore, assieme all'amico Gaustìn, decidono di mettere in piedi un cronorifugio, ovvero una casa o anche un quartiere dove vengono ospitate le persone che hanno o stanno perdendo la memoria ma ricordano il loro passato di quando erano bambini, così ambientano le stanze in cui abiteranno al tempo della loro infanzia (negli anni 50, o 40, o 60!) con tanto di annunci radio e giornali dell'epoca.

Oserei dire che è una lettura senza logica, bisogna lasciarsi trasportare dalle riflessioni che fa l'autore, lasciarsi accompagnare per mano da lui, che lascia spazio all'umanità che si fa ancora più presente nelle nostre fragilità, in questo caso la perdita della memoria.

Quando le persone con le quali hai condiviso un passato se ne vanno, ne prendono con sé una metà. In realtà tutto, perché non esiste mezzo passato. E' come se tu avessi tagliato verticalmente una pagine in due e leggessi le frasi solo fino alla metà, mentre l'altro legge la fine. Nessuno ci capirebbe niente. Quello che teneva in piedi l'altra metà non c'è più. Quello che è stato così vicino nei giorni, le mattine, i pranzi, le cene e le notti, nei mesi e negli anni di questo passato... Non c'è chi possa confermarlo, non c'è con chi poter suonare insieme all'unisono. Quando mia moglie se n'è andata, mi sembra di aver perso metà del mio passato, in sostanza tutto.
Il passato si suona solo a quattro mani, almeno a quattro mani.



Le pietre della luna by Marco Buticchi

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3.0

Sono un lettore, da anni ormai, anzi da decenni, di Clive Cussler, un autore definito giustamente il re dei romanzi avventurosi e ambientati a mare. Beh, dopo aver amato la saga di Dirk Pitt ho scoperto che esiste un Clive Cussler tutto italiano, ed è proprio Marco Buticchi il quale somiglia molto allo stile di Cussler, ovvero ci presenta una storia del passato (in questo caso alla Roma degli imperatori) e contemporaneamente ci fa vivere un'avventura al presente, dove i nostri protagonisti devono risolvere i misteri che provengono, appunto, dal passato che man mano riescono a ricostruire. Questo romanzo è il primo di 15 facente parte della serie Sara Terracini & Oswald Breil.

Devo dire che mi è piaciuto lo stile di Buticchi, riesce, capitolo dopo capitolo, a farti appassionare alle avventure del povero Giunio il quale viene ingiustamente punito e arrestato per poi diventare un gladiatore. Nello stesso momento, nel presente (il 1996) Sara Terracini ricostruisce la storia di Giunio e Oswald Briel, una sorta di James Bond, tenta di scoprire che fine abbia fatto un importante e pericoloso personaggio della seconda guerra mondiale (la fuga di Hitler dalla Germania) che dallo spazio (l'arrivo di un asteroide che potrebbe distruggere la vita sulla Terra).

Consiglio la lettura di questo romanzo a chi ama la storia ambientata al tempo degli imperatori romani ma anche a chi ama le storie d'amore che non hanno tempo.
La casa di carta by Carlos María Domínguez

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3.0

Breve romanzo su un appassionato bibliofilo innamorato di una professoressa dove un professore che la sostituisce andrà sulle sue tracce, tutto per colpa di un misterioso libro, La linea d'ombra di Conrad, per scoprire che fine abbia fatto.

Una storia curiosa, con un pizzico di giallo, che sottilinea l'amore per chi ama collezionare e leggere libri, tanto da costruirsi una casa coi libri!
Pianeta stregato by David Gerrold, Larry Niven

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3.0

Un antropologo naufraga su un pianeta alieno e, come novello Robinson Crusoe, anzi, a differenza di lui non vi trova Venerdì ma un villaggio abitato da nativi che lo scambiano per un potente mago, visto che lo vedono uscire dalla sua astronave (una navetta) che somiglia a un gigantesco uovo. Ma il mago ufficiale del villaggio non vedrà mai di buon occhio questo intruso che vede subito come una minaccia alla sua supremazia di governo, e subito saboterà la sua scialuppa, costringendo il poveretto a rimanere con loro. Ma per fortuna all'astronauta viene un' idea: costruire una macchina volante che lo possa portare nel posto in cui potrà chiamare soccorso ma per costruirla gli servirà l'aiuto dell'intero villaggio.

Piacevole romanzo di due autori americani, David Gerrold e Larry Niven, i quali immaginano, appunto, come uno scienziato che per sbaglio naufraga su un pianeta alieno possa riuscire ad integrarsi tra i nativi i quali, come successe al tempo con Cristoforo Colombo coi nativi americani, lo scambiarono per una divinità piena di magie.

La buona terra by Pearl S. Buck, Andrea Damiano

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3.0

Questo romanzo mi è stato consigliato da un amico appassionato lettore che ringrazio per il consiglio.

L'autrice, che ha vissuto in Cina, ci narra magistralmente la vita di un umile contadino cinese nei primi del Novecento, Wang Lung, da quando si sposa fino alla sua morte. E nella sua vita vi è sempre stata una sola regola: la sua terra, la cosa più preziosa che aveva, perché grazie alla terra che coltivava poteva far vivere tutta la sua (che diventerà sempre più numerosa) famiglia. Potrei definire questo romanzo una saga familiare (infatti è il primo volume di una trilogia) ma è autoconclusiva perché solo in questo romanzo ci viene narrata la vita di Wang Lung.

Che dire, è stata una piacevole lettura, nonostante alcuni errori di stampa, lo stile della Buck è scorrevole, semplice e immediato. Ho ammirato la pazienza di sua moglie, O-Lan, che nonostante le corna è riuscita a perdonare il suo focoso marito (io lo avrei buttato fuori di casa) il quale, invece di chiederle scusa, si porta a casa l'amante (pensate un po' che uomo straordinario!). Da quel momento in poi non mi è più stato simpatico il protagonista, per non parlare del rapporto che avrà in vecchiaia con una giovane ragazza, anzi, direi bambina. Sinceramente mi sarei aspettato di più, forse la traduzione italiana non ha reso giustizia all'opera originale, è una mia umile opinione.
L'anomalia by Hervé Le Tellier

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2.0

L'idea del doppio, nella letteratura, vanta molti romanzi, quindi diciamo chiaramente che non è per nulla una novità, anzi citando il Qoelet: "nulla di nuovo sotto il sole". La vicenda che ci presenta l'autore francese devo dire che all'inizio ti spiazza perché ogni capitolo tratta il punto di vista di un personaggio diverso, fino ad arrivare al centro della storia che poi spiega dell'incidente aereo e dei cloni annessi e connessi che, dalla seconda parte in poi, si incontrano.
Non mi ha colpito più di tanto la storia (se così possiamo definire) e mi spiace constatare che non verrà mai spiegato quello che è successo in cielo e che ha causato lo sdoppiamento delle persone.
La talpa by John le Carré

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4.0

Primo spy thriller che leggo, davvero spiazzante e straniante. John le Carré riesce a demolire, con questo romanzo, l'idea romantica e di azione che tutti noi abbiamo, grazie ai film su James Bond, dell'agente segreto. Nulla di tutto questo: la vera spia (e lui conosce bene quel mondo, visto che ha lavorato per ben cinque anni nell'Intelligence Service a Eaton) è come il protagonista di questo libro: un ometto occhialuto e serio, schivo, paziente, quasi invisibile, sposato, fisicamente bruttino, triste, ma dalla mente brillante. E il nostro George Smiley si troverà ad indagare pazientemente per scovare una talpa che si annida ai piani alti della gerarchia e che sta rischiando di distruggere tutta l'agenzia londinese.

Ammetto che non è una lettura per tutti, l'autore utilizza uno stile ostico e dispersivo, ricco e complesso, baroccheggiante e spiazzante, ha una lingua davvero raffinata, su questo non ci sono dubbi. Ma ne risente la trama che risulta abbastanza intricata. Poi utilizza un mare di termini tecnici come i lampionai, che sono i responsabili della sorveglianza (fanno il palo), oppure i cacciatori di testa, il Circus, e tanti altri.

Simpatica la figura di Jim Prideaux, un ex agente finito nei guai dopo una missione finita male e si ritrova come copertura a fare l'insegnante di francese in un collegio inglese (è il personaggio che apre il romanzo, nel primo capitolo).

Consigliato solo a chi ama il genere spionistico, e vi consiglio anche di fare degli schemini per ricordare le varie persone e i vari intrecci che pian piano si procede alle indagini trovano corrispondenze.