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3.91 AVERAGE
3.91 AVERAGE
dark
reflective
tense
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Complicated
Flaws of characters a main focus:
Yes
emotional
tense
medium-paced
Plot or Character Driven:
N/A
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
challenging
dark
emotional
reflective
sad
tense
slow-paced
I honestly didn't think that I would enjoy reading this book as much as I did. I picked it up on a whim, but when I finally sat down to read it, I just couldn't put it down. The entire story is told through Olga's thoughts, and we find out that her husband has left her for a much younger woman. You see Olga spiral out of control trying to cope with the loss of her marriage, and there is nothing I love more than reading about a woman unhinged. Olga's descent into madness was great to read but there's also something beautiful about her finding herself in the chaos. The writing style did throw me off occasionally, but not enough where I was deterred from enjoying the story.
i've said it before and i'll say it again Ferrante is a genius... loneliness, divorce, the exhaustion and strain of childcare all while trying to manage your own career... all things considered she could've done a lot worse
Това е втората книга на Феранте, писана 9 години преди "Гениалната приятелка" и това си личи. Задъханото писане, вникването в душите на героите, дисекцията на сложните им взаимоотношения се вижда и тук. Но книгата ми се струва твърде кратка, за да се разгърне таланта на авторката, емоциите са толкова наситени, че на моменти драматичността ненужно надделява, което леко дразни. Нужно е било да се разкажат житейските истории на двете неаполитански приятелки и всички останали, свързани с животите им, за да видим Феранте в цялата сила на писането й.
emotional
sad
tense
fast-paced
Plot or Character Driven:
Character
Content Warnings
Graphic: Animal death, Mental illness
Che esperienza strana leggere questo libro! È stato come entrare dentro un vecchio castello gotico, scricchiolante, pieno di ombre ad ogni angolo, angosce e fantasmi. È stato come leggere la concettualizzazione di un incubo, l’intera esperienza di lettura è stata come un incubo ad occhi aperti, forse rifacendosi all’esperienza della protagonista.
Questo è un libro a dir poco grottesco, crudo, volgare, a tratti forse anche macabro. Sono stata sorpresa di riscontrare questo stile nella Ferrante, che mi è sembrato molto diverso, molto lontano da quello della quadrilogia de L’amica geniale. Similarmente, l’esperienza di lettura è astrusa, poco piacevole, sdegnosa e forse anche rivoltante. Se l’intenzione dell’autrice, con tutto questo, era di trasmettere il dolore dell’abbandono, della disperazione più profonda che sfigura il corpo e trasfigura il viso e la carne…beh, ci è riuscita benissimo.
Ho sentito fin nelle ossa un dolore che conosco fin troppo bene, l’abbandono fisico, emotivo, mentale, il dolore della separazione, tutte le domande che sorgono, l’insensatezza di tutto ciò, la disperazione che porta all’esaurimento, all’insonnia, alle allucinazioni, alla follia, all’oblio, il riferimento alle donne spezzate, come Anna Karenina, la paranoia, la paura di perdere l’amore che la portano alla morte….se qualcuno di voi credesse che queste non siano cose realistiche, vi prego di rivedervi, e allo stesso tempo sono felice che voi non ci siate mai passati, perché a me tutto questo sembra fin troppo reale, realistico…altro che incubo. E per me questo da sé, questo mio bisogno e desiderio di essere capita che mi viene incontro adesso, si merita 4 stelle.
Come Olga, mantengo sempre la speranza che le cose vadano meglio, che tutto si rimargini (per usare un termine caro alla Ferrante) che i confini della realtà si ricuciano e abbiano di nuovo senso…che il percorso di guarigione inizi, almeno, e che poi continui, fino a diventare guarigione reale, felicità vera. Certo, apprezzo che Elena Ferrante ammetta questa possibilità, e questo per me è l’importante.
Questo è un libro a dir poco grottesco, crudo, volgare, a tratti forse anche macabro. Sono stata sorpresa di riscontrare questo stile nella Ferrante, che mi è sembrato molto diverso, molto lontano da quello della quadrilogia de L’amica geniale. Similarmente, l’esperienza di lettura è astrusa, poco piacevole, sdegnosa e forse anche rivoltante. Se l’intenzione dell’autrice, con tutto questo, era di trasmettere il dolore dell’abbandono, della disperazione più profonda che sfigura il corpo e trasfigura il viso e la carne…beh, ci è riuscita benissimo.
Ho sentito fin nelle ossa un dolore che conosco fin troppo bene, l’abbandono fisico, emotivo, mentale, il dolore della separazione, tutte le domande che sorgono, l’insensatezza di tutto ciò, la disperazione che porta all’esaurimento, all’insonnia, alle allucinazioni, alla follia, all’oblio, il riferimento alle donne spezzate, come Anna Karenina, la paranoia, la paura di perdere l’amore che la portano alla morte….se qualcuno di voi credesse che queste non siano cose realistiche, vi prego di rivedervi, e allo stesso tempo sono felice che voi non ci siate mai passati, perché a me tutto questo sembra fin troppo reale, realistico…altro che incubo. E per me questo da sé, questo mio bisogno e desiderio di essere capita che mi viene incontro adesso, si merita 4 stelle.
Come Olga, mantengo sempre la speranza che le cose vadano meglio, che tutto si rimargini (per usare un termine caro alla Ferrante) che i confini della realtà si ricuciano e abbiano di nuovo senso…che il percorso di guarigione inizi, almeno, e che poi continui, fino a diventare guarigione reale, felicità vera. Certo, apprezzo che Elena Ferrante ammetta questa possibilità, e questo per me è l’importante.
fast-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes