You need to sign in or sign up before continuing.
Take a photo of a barcode or cover
Ho preso il libro incuriosito dal mito del Fantasma dell’Opera, che ho sempre saputo solo in maniera parziale e per vie traverse.
Quando sullo store di Amazon ho trovato una versione del libro gratuita la decisione è stata immediata. Anche perché sono di Lucca, e come per genovesi e scozzesi anche da noi è un reato sprecare delle occasioni del genere.
E così ho potuto leggere questo libro.
Scritto un secolo fa, il libro è scritto dal punto di vista dell’autore, che recita la parte di colui che, intrigato dal mistero relativo a un caso clamoroso di qualche tempo prima (il rapimento di un’attrice dell’Opera, la sparizione di un visconte e la morte di suo fratello il conte), ha indagato a lungo e meticolosamente su tutto questo, arrivando a scoprire la verità.
E che verità!
Il libro, alla fine, è una storia d’amore.
Ma mescolata con elementi tali da sfociare nel fantastico.
La storia d’amore è quella tra Christine Daae, giovane cantante d’opera figlia di un talentuoso musicista nordico, e il visconte Raoul de Chagny. I due si erano conosciuti da piccoli, e quando si ritrovano a distanza di molti anni i loro sentimenti esplodono dentro i due giovani, spingendoli l’uno tra le braccia dell’altro malgrado la differenza di ceto sociale e la ferma opposizione a un matrimonio scandaloso da parte del ben più maturo Philippe de Chagny, suo fratello e erede dei beni della famiglia, che cercherà in tutti i modi di ostacolare il loro amore.
O almeno, questa sarebbe la storia se non ci fosse l’altro.
Chi è questo altro?
Inizialmente ci viene presentato come l’angelo della musica, protagonista di alcune favole che il padre di Christine raccontava un tempo ai due bambini. Sarebbe una creatura soprannaturale, un intermediario divino che a volte si presenta agli artisti meritevoli, donandogli la capacità di andare oltre le possibilità umane e di creare così imperituri capolavori.
E Christine riceve le visite di questa voce priva di corpo, nel suo camerino. Una voce che le insegna a cantare in un modo sovrannaturale, una voce che lega sempre più a sé la ragazza. Una voce possessiva e gelosa, che la costringe a scegliere tra la musica divina e Raoul.
Ma c’è qualcosa, dietro questa voce misteriosa e affascinante.
Infatti l’angelo non è altri che il fantasma dell’opera, un’entità misteriosa e leggendaria di cui ogni tanto si sussurra nei meandri dell’Opera di Parigi, che è una costruzione mastodontica e con più livelli sotterranei, molti dei quali ormai sconosciuti a tutti.
Un’entità nota ai vecchi amministratori dell’Opera, che esaudivano i suoi desideri e gli pagavano anche una tassa per evitare spiacevoli incidenti. Un’entità che diventa ben presto nota ai due giovani, nuovi amministratori, che non credono però alla sua esistenza sfidandolo più volte e ritrovandosi sempre beffati.
Noi accompagnamo da un lato i due impresari nei loro tentativi di fare luce su questo cosidetto fantasma, dall’altro Raoul che pedina Christine nel tentativo di scoprire chi sia realmente la persona che, poco a poco, l’ha ammaliata e legata a sé.
Scopriremo due personaggi splendidi: il persiano, che pare conoscere alla perfezione l’Opera Parigina e che pare trovarsi sempre in qualche oscuro anfratto della medesima, e Erik. Il Fantasma dell’Opera. L’angelo della musica. Una creatura sulla quale ci interrogheremo per l’intero libro, dibattuti tra l’alone di mistero che porta al fantastico e le emozioni mostrate che spingono verso una traccia più terrena.
E quando si scoprirà il rapporto tra Erik e il persiano, e la verità sul loro passato, non si potrà fare a meno di simpatizzare per Erik.
Un grande personaggio, sopratutto considerando che è nato un secolo fa. Oscuro e misterioso, infantile e vendicativo, disperato e magnifico. Una creatura che conosce alla perefzione ogni singolo anfratto, il trap-door lover in grado di sparire nel nulla e di ricomparire dove vuole, il grande ventriloquo e l’efferato assassino.
L’unica pecca del libro è il lieto fino, nelle ultime pagine avevo sperato in finali più distruttivi e dolorosi, invece alla fine tutto va come un secolo fa doveva andare, immagino.
Quando sullo store di Amazon ho trovato una versione del libro gratuita la decisione è stata immediata. Anche perché sono di Lucca, e come per genovesi e scozzesi anche da noi è un reato sprecare delle occasioni del genere.
E così ho potuto leggere questo libro.
Scritto un secolo fa, il libro è scritto dal punto di vista dell’autore, che recita la parte di colui che, intrigato dal mistero relativo a un caso clamoroso di qualche tempo prima (il rapimento di un’attrice dell’Opera, la sparizione di un visconte e la morte di suo fratello il conte), ha indagato a lungo e meticolosamente su tutto questo, arrivando a scoprire la verità.
E che verità!
Il libro, alla fine, è una storia d’amore.
Ma mescolata con elementi tali da sfociare nel fantastico.
La storia d’amore è quella tra Christine Daae, giovane cantante d’opera figlia di un talentuoso musicista nordico, e il visconte Raoul de Chagny. I due si erano conosciuti da piccoli, e quando si ritrovano a distanza di molti anni i loro sentimenti esplodono dentro i due giovani, spingendoli l’uno tra le braccia dell’altro malgrado la differenza di ceto sociale e la ferma opposizione a un matrimonio scandaloso da parte del ben più maturo Philippe de Chagny, suo fratello e erede dei beni della famiglia, che cercherà in tutti i modi di ostacolare il loro amore.
O almeno, questa sarebbe la storia se non ci fosse l’altro.
Chi è questo altro?
Inizialmente ci viene presentato come l’angelo della musica, protagonista di alcune favole che il padre di Christine raccontava un tempo ai due bambini. Sarebbe una creatura soprannaturale, un intermediario divino che a volte si presenta agli artisti meritevoli, donandogli la capacità di andare oltre le possibilità umane e di creare così imperituri capolavori.
E Christine riceve le visite di questa voce priva di corpo, nel suo camerino. Una voce che le insegna a cantare in un modo sovrannaturale, una voce che lega sempre più a sé la ragazza. Una voce possessiva e gelosa, che la costringe a scegliere tra la musica divina e Raoul.
Ma c’è qualcosa, dietro questa voce misteriosa e affascinante.
Infatti l’angelo non è altri che il fantasma dell’opera, un’entità misteriosa e leggendaria di cui ogni tanto si sussurra nei meandri dell’Opera di Parigi, che è una costruzione mastodontica e con più livelli sotterranei, molti dei quali ormai sconosciuti a tutti.
Un’entità nota ai vecchi amministratori dell’Opera, che esaudivano i suoi desideri e gli pagavano anche una tassa per evitare spiacevoli incidenti. Un’entità che diventa ben presto nota ai due giovani, nuovi amministratori, che non credono però alla sua esistenza sfidandolo più volte e ritrovandosi sempre beffati.
Noi accompagnamo da un lato i due impresari nei loro tentativi di fare luce su questo cosidetto fantasma, dall’altro Raoul che pedina Christine nel tentativo di scoprire chi sia realmente la persona che, poco a poco, l’ha ammaliata e legata a sé.
Scopriremo due personaggi splendidi: il persiano, che pare conoscere alla perfezione l’Opera Parigina e che pare trovarsi sempre in qualche oscuro anfratto della medesima, e Erik. Il Fantasma dell’Opera. L’angelo della musica. Una creatura sulla quale ci interrogheremo per l’intero libro, dibattuti tra l’alone di mistero che porta al fantastico e le emozioni mostrate che spingono verso una traccia più terrena.
E quando si scoprirà il rapporto tra Erik e il persiano, e la verità sul loro passato, non si potrà fare a meno di simpatizzare per Erik.
Un grande personaggio, sopratutto considerando che è nato un secolo fa. Oscuro e misterioso, infantile e vendicativo, disperato e magnifico. Una creatura che conosce alla perefzione ogni singolo anfratto, il trap-door lover in grado di sparire nel nulla e di ricomparire dove vuole, il grande ventriloquo e l’efferato assassino.
L’unica pecca del libro è il lieto fino, nelle ultime pagine avevo sperato in finali più distruttivi e dolorosi, invece alla fine tutto va come un secolo fa doveva andare, immagino.
i was really looking forward to reading this book and it had everything that should make me thoroughly enjoy it but for some reason i just didnt. in fact its put me in one of my biggest slumps in a while. i just thought the writing or the way everything was carried out was bad or not gripping at all
I actually liked the fact that the phantom was extremely ugly as he was described in the book, but if I had never read it, I would never have known that he went to middle east to train. There were parts in the ending that I didn't understand, such as what was happening to Raoul in the desert room? I had a difficult time imagining it. My reading level could be low, but overall, it was an okay book. Not that exciting, and Raoul is simply a wimpy man to begin with. I just thought it was the movie's doing, but he is really a wimpy person.
The only point of reference I have is with the musical. This was not that. (Some of) the characters are there, and there are callbacks that you recognize. I don't know if things are lost in translation but the text got repetitive and dull and the characters are not very bright.
challenging
dark
mysterious
medium-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
No
„You shall not pass in the name of love!”
~ Gandalf…, ach ne Christine Daaé
Ich hoffe ja sehr, dass die deutsche Version das auch so LoR-mäßig übersetzt hat. Na ja, kommen wir zum Wesentlichen.
Die ersten 80 Seiten und die letzten 20 sind leider recht langweilig, weil das Pacing nicht passt und einfach kaum bis gar nicht spannend erzählt wird, da hat einer in Klasse 5 nicht aufgepasst. Aber die Mitte hat sich gut runterlesen lassen. Ich mochte Idee, Szenario und Figurenkonstellationen recht gerne, die Sprache war okay, aber die Umsetzung leider unnötig langwierig.
Irgendwie hatte ich dann doch auf ein spannendes Hin und Her gehofft, das sich vielleicht ein bisschen hochgestochen liest. Aber genau das ist nicht eingetreten. Insbesondere bei den markanten Stellen nicht, die ich bei der Aufführung, bei der ich vor Jahren war, so cool fand.
Interessant, dass sich das nur für den Plot so gut verkauft hat. Der macht aber auch ehrlicherweise Spaß. Insbesondere aber auch, weil ich so eine coole „Klassiker“-Reise-Edition mit goldenem Farbschnitt gefunden habe, die sehr schön ist. Jetzt frage ich mich nur noch, ob das auf Französisch mehr Spaß macht. Dafür hätte es dann aber wohl eine Zugfahrt gebraucht, na ja. In diesem Sinne: Es war irgendwie wild, aber nicht schlecht. Ich freue mich auf die Lesekreissession!
~ Gandalf…, ach ne Christine Daaé
Ich hoffe ja sehr, dass die deutsche Version das auch so LoR-mäßig übersetzt hat. Na ja, kommen wir zum Wesentlichen.
Die ersten 80 Seiten und die letzten 20 sind leider recht langweilig, weil das Pacing nicht passt und einfach kaum bis gar nicht spannend erzählt wird, da hat einer in Klasse 5 nicht aufgepasst. Aber die Mitte hat sich gut runterlesen lassen. Ich mochte Idee, Szenario und Figurenkonstellationen recht gerne, die Sprache war okay, aber die Umsetzung leider unnötig langwierig.
Irgendwie hatte ich dann doch auf ein spannendes Hin und Her gehofft, das sich vielleicht ein bisschen hochgestochen liest. Aber genau das ist nicht eingetreten. Insbesondere bei den markanten Stellen nicht, die ich bei der Aufführung, bei der ich vor Jahren war, so cool fand.
Interessant, dass sich das nur für den Plot so gut verkauft hat. Der macht aber auch ehrlicherweise Spaß. Insbesondere aber auch, weil ich so eine coole „Klassiker“-Reise-Edition mit goldenem Farbschnitt gefunden habe, die sehr schön ist. Jetzt frage ich mich nur noch, ob das auf Französisch mehr Spaß macht. Dafür hätte es dann aber wohl eine Zugfahrt gebraucht, na ja. In diesem Sinne: Es war irgendwie wild, aber nicht schlecht. Ich freue mich auf die Lesekreissession!
Perfectly aware that my reading diet can't be only celebrity biographies, fluffy novels and lighthearted entertainment I have list of books-to-read with classics stored for reading pleasure in a case I end up on deserted island one day with waterproof wooden chest full of goodies. So I started 1911. french novel "The Phantom Of The Opera" thinking myself being very grown-up,sophisticated and elegant - and found it incredibly boring,slow paced and unfortunately old-fashioned beyond description. In its days this novel was published as crime thriller, popular serialized fiction where each week new chapter would continue cliff-hanger story - alas, dear reader, what was cliff hanger back than it's not anymore. For the start, young angelic heroine (opera singer Christine Daaé, obviously inspired by real life Christine Nilsson although to me it sounds like description of Jenny Lind) is perfect creature of her time, weak, crying, depending on others and unable to move finger unless told so. Apparently this is how men perceived women back than. Young aristocrat Raoul who is madly in love with her is equally annoying & well mannered guy absolutely useless in dangerous situations, in fact he is so theatrical and whimpering that sometimes even Christine appears stronger than he is. Than whole bunch of (frankly, my dear) unnecessary supporting characters who are here just to make the story longer or perhaps work out as comic relief. This leaves title character of "Phantom" as actually most interesting person in a novel - he was supposed to be horrible,scary and evil but he actually shows spark, intelligence and passion that nobody else here have and I liked him - my biggest criticism of this novel and its author is why Erik's behavior and past were not better described and explained instead being just vaguely tossed of at the few pages in the end. He deserves much better.
I suffered trough "The Phantom Of The Opera" simply because I was intrigued with main negative character,who turns out to be far more interesting than anybody else in the novel.
Interesting only because this is original inspiration for many other adaptations, nevertheless is moth-eaten and writing style, charming as it perhaps is, is not even close to cliff hangers written by Eugène Sue whom I find hundred times better at this.
I suffered trough "The Phantom Of The Opera" simply because I was intrigued with main negative character,who turns out to be far more interesting than anybody else in the novel.
Interesting only because this is original inspiration for many other adaptations, nevertheless is moth-eaten and writing style, charming as it perhaps is, is not even close to cliff hangers written by Eugène Sue whom I find hundred times better at this.
dark
mysterious
sad
tense
medium-paced
Plot or Character Driven:
Plot
Strong character development:
No
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
No
Graphic: Torture, Kidnapping, Stalking
Moderate: Suicidal thoughts, Toxic relationship, Violence, Murder
Minor: Death, Gun violence, Misogyny, Death of parent
I know some people will hate the book being compared to the musical, but have loved the musical for decades, so of course I'm going to compare! I found the book to be richer, especially in the first half. It was interesting that Erik was not just disfigured like in the musical, but actually a living corpse.
Read this book aloud to my daughter. I read new and old books and for an older book this was pretty easy to read. I loved saying all the French names too. :)
This may just be me not paying enough attention while I read... but I found the later scenes in the depths of the opera house difficult to visualise. So I didn't enjoy the last half of the book as much as the first half.
Read this book aloud to my daughter. I read new and old books and for an older book this was pretty easy to read. I loved saying all the French names too. :)
This may just be me not paying enough attention while I read... but I found the later scenes in the depths of the opera house difficult to visualise. So I didn't enjoy the last half of the book as much as the first half.
adventurous
dark
mysterious
medium-paced