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lidia_fraile's review against another edition
4.0
Una lectura muy entretenida y ligera (teniendo en cuenta el contenido del libro). Es como el contrapunto total de Dickens
dominil's review against another edition
3.0
Milioni di facce e un solo nome (finto, per giunta)
In realtà non sono mai stata motivata a leggere Moll Flander. L'ho aggiunto a suo tempo alla TBR soprattutto perché l'avevo studiato con letteratura inglese ed è uno dei tanti classici imprescindibili (ne esistono che non lo sono?).
Ma quando, due giorni fa, ho deciso di regalarmi un libro per il mio compleanno, in libreria sono stata attratta da questo romanzo, che ho portato a casa con me.
Posso dire che è stata una conversazione unidirezionale con una chiacchierona divertente, ma piuttosto prolissa e poco dettagliata nelle parti più interessanti.
La cosa che mi ha molto colpito di questo romanzo è la mancanza quasi assoluta di nomi e descrizioni di persone. La protagonista e narratrice afferma che Moll Flanders sia il suo pseudonimo e non svela mai quale sia il suo vero nome. Nessuno delle persone incontrate ha un nome, a parte una detenuta che non è interessante e che scompare sette righe dopo e il primo marito di Moll, che ha addirittura anche un soprannome, tanto che gli altri due personaggi importanti nelle vicende del libro sono identificate con il ruolo che hanno nella vita della protagonista: la Governante e il marito del Lancashire.
Forse per il carattere picaresco della storia o per il fatto di essere uno dei primi romanzi moderni, non c'è tanta introspezione psicologica, pur essendo il fine del libro essere un monito contro le cattive scelte, e Moll passa dall'essere sola, sconsolata, povera e senza amici a ricca dama piena di mariti e conoscenti quasi a ogni giro di pagina, spesso senza nemmeno una grande spiegazione sul cambiamento di situazione.
Moll ha una voce esilarante, senza falsi pudori o peli sulla lingua e ci dona una descrizione a tutto tondo dell'epoca in cui vive pienamente, passando dall'alta società ai passi fondi di Londra, viaggiando dall'Inghilterra all'Irlanda alla Carolina e alla Virginia, sempre con la sua indole operosa, nel bene e nel male.
Vive davvero molte vite soprattutto nell'età più matura, vicina alla vecchiaia, e fa con successo e facilmente azioni, come rubare, che ho sempre considerato avessero bisogno di una agilità propria di persone molte più giovane di quanto sia lei. Inoltre accetta la sua società com'è e decide di sfidare con le sue stesse regole, vincendo spesso e volentieri, contro le costrizioni dell'essere donna e della povertà, spettro che la insegue imperterrita.
Moll non ha vergogna o paura, se non dell'essere povera e questo la spinge a darsi da fare, spesso all'opposto della moralità e non parlo solo dei furti, ma anche di tutte le volte che si è fatta sposare passando per ricca, pur non dicendo effettivamente nessuna bugia. In questo è una vera figlia del suo tempo, frutto di una borghesia operosa e decisa ad avere successo a ogni costo.
Anche il carcere, una volta diventata una criminale, è una delle sue bestie nere e una delle pagine più agghiaccianti e interessanti del libro, dando una vera e propria visione non solo degli ambienti e delle persone rinchiuse, ma anche del cambiamento psicologico che rende Newgate da inferno a luogo ideale di vita per i carcerati.
Ciò è molto più plausibile in Moll della sua improvvisa conversione.
Mi ha colpito molto il fattore del denaro, da cui Moll è ossessionata e di cui parla continuamente. E' strano pensare come si potesse vivere con sei sterline l'anno in maniera più che decorosa e le cameriere ne guadagnassero 3 all'anno, mentre ora probabilmente non ci si compra nemmeno un paio di mutande. E' strano vedere come il suo mondo e il nostro parlino due lingue diverse, anche moralmente parlando (Moll usa spesso il termina puttana ma non come lo intendiamo noi) e che si debba stare attenti a tradurre.
Non è una lettura che prenda particolarmente molto, soprattutto la fine, che tende a trascinarsi. Di certo è davvero entusiasmante per il mondo che viene descritto senza riguardi, con un'ironia deliziosa, e per l'effervescente eroina.
In realtà non sono mai stata motivata a leggere Moll Flander. L'ho aggiunto a suo tempo alla TBR soprattutto perché l'avevo studiato con letteratura inglese ed è uno dei tanti classici imprescindibili (ne esistono che non lo sono?).
Ma quando, due giorni fa, ho deciso di regalarmi un libro per il mio compleanno, in libreria sono stata attratta da questo romanzo, che ho portato a casa con me.
Posso dire che è stata una conversazione unidirezionale con una chiacchierona divertente, ma piuttosto prolissa e poco dettagliata nelle parti più interessanti.
La cosa che mi ha molto colpito di questo romanzo è la mancanza quasi assoluta di nomi e descrizioni di persone. La protagonista e narratrice afferma che Moll Flanders sia il suo pseudonimo e non svela mai quale sia il suo vero nome. Nessuno delle persone incontrate ha un nome, a parte una detenuta che non è interessante e che scompare sette righe dopo e il primo marito di Moll, che ha addirittura anche un soprannome, tanto che gli altri due personaggi importanti nelle vicende del libro sono identificate con il ruolo che hanno nella vita della protagonista: la Governante e il marito del Lancashire.
Forse per il carattere picaresco della storia o per il fatto di essere uno dei primi romanzi moderni, non c'è tanta introspezione psicologica, pur essendo il fine del libro essere un monito contro le cattive scelte, e Moll passa dall'essere sola, sconsolata, povera e senza amici a ricca dama piena di mariti e conoscenti quasi a ogni giro di pagina, spesso senza nemmeno una grande spiegazione sul cambiamento di situazione.
Moll ha una voce esilarante, senza falsi pudori o peli sulla lingua e ci dona una descrizione a tutto tondo dell'epoca in cui vive pienamente, passando dall'alta società ai passi fondi di Londra, viaggiando dall'Inghilterra all'Irlanda alla Carolina e alla Virginia, sempre con la sua indole operosa, nel bene e nel male.
Vive davvero molte vite soprattutto nell'età più matura, vicina alla vecchiaia, e fa con successo e facilmente azioni, come rubare, che ho sempre considerato avessero bisogno di una agilità propria di persone molte più giovane di quanto sia lei. Inoltre accetta la sua società com'è e decide di sfidare con le sue stesse regole, vincendo spesso e volentieri, contro le costrizioni dell'essere donna e della povertà, spettro che la insegue imperterrita.
Moll non ha vergogna o paura, se non dell'essere povera e questo la spinge a darsi da fare, spesso all'opposto della moralità e non parlo solo dei furti, ma anche di tutte le volte che si è fatta sposare passando per ricca, pur non dicendo effettivamente nessuna bugia. In questo è una vera figlia del suo tempo, frutto di una borghesia operosa e decisa ad avere successo a ogni costo.
Anche il carcere, una volta diventata una criminale, è una delle sue bestie nere e una delle pagine più agghiaccianti e interessanti del libro, dando una vera e propria visione non solo degli ambienti e delle persone rinchiuse, ma anche del cambiamento psicologico che rende Newgate da inferno a luogo ideale di vita per i carcerati.
Ciò è molto più plausibile in Moll della sua improvvisa conversione.
Mi ha colpito molto il fattore del denaro, da cui Moll è ossessionata e di cui parla continuamente. E' strano pensare come si potesse vivere con sei sterline l'anno in maniera più che decorosa e le cameriere ne guadagnassero 3 all'anno, mentre ora probabilmente non ci si compra nemmeno un paio di mutande. E' strano vedere come il suo mondo e il nostro parlino due lingue diverse, anche moralmente parlando (Moll usa spesso il termina puttana ma non come lo intendiamo noi) e che si debba stare attenti a tradurre.
Non è una lettura che prenda particolarmente molto, soprattutto la fine, che tende a trascinarsi. Di certo è davvero entusiasmante per il mondo che viene descritto senza riguardi, con un'ironia deliziosa, e per l'effervescente eroina.
chairmanbernanke's review against another edition
4.0
A timeless story of one adventurer’s life. Impressively written, and clearly reflective of another time. Still worth reading more than three centuries after the first edition.
dwarvenk1ng's review against another edition
2.0
I've read this book as a school assignment, which made it a tedious endeavor from the very start. Since I had but little time to read it, I completed the entire thing in more or less two sittings, something that proved too overwhelming for my mind. The book has no chapters and is overflowing with plain, crude text with paragraphs that reach up to an entire page in length. Reading this, and especially for a prolonged period, would undoubtedly tire any eyes on the planet.
Despite this, the writing style wasn't too bad and was actually very enjoyable and is, in my honest opinion, the only thing that stands out in this book. Like many authors of his time, Defoe was master of the English tongue and, naturally, masterfully wrote this story. If the case were the opposite, it would be nigh unreadable. Therefore its flow is a saving grace for making it at least a readable piece.
As for the plot, it is appalling, dull, and drags on for far too long. The thieving part of the story was way too long, considering how the other parts of Moll's life were mostly compact. At any rate, this story is a 5/10 at best, though since there are no 0.5-star ratings on GoodReads, I rate it 2/5, rounding it at the lower side, for it genuinely deserves no more.
Despite this, the writing style wasn't too bad and was actually very enjoyable and is, in my honest opinion, the only thing that stands out in this book. Like many authors of his time, Defoe was master of the English tongue and, naturally, masterfully wrote this story. If the case were the opposite, it would be nigh unreadable. Therefore its flow is a saving grace for making it at least a readable piece.
As for the plot, it is appalling, dull, and drags on for far too long. The thieving part of the story was way too long, considering how the other parts of Moll's life were mostly compact. At any rate, this story is a 5/10 at best, though since there are no 0.5-star ratings on GoodReads, I rate it 2/5, rounding it at the lower side, for it genuinely deserves no more.
lenamarie_wind's review against another edition
3.0
DNF completely, aber da ich mich in der Uni dennoch ausgiebig damit beschäftigt habe, fühle ich mich trotzdem, als hätte ich es ausgelesen.
Schwierige Review für mich, in Teilen hat es sich so gut gelesen und war echt lustig, in anderen Teilen hat es sich einfach soooo gezogen und mich dann doch nicht so doll gepackt
Schwierige Review für mich, in Teilen hat es sich so gut gelesen und war echt lustig, in anderen Teilen hat es sich einfach soooo gezogen und mich dann doch nicht so doll gepackt
readingoverbreathing's review against another edition
4.0
". . . she that will be a whore, will be a whore."
Moll Flanders honestly surprised me. It's incredibly rare to find an eighteenth century novel so openly discussing sex, especially a woman being so open about her sex life.
Defoe, in characterizing Moll, never degrades her for her sex, as many other writers of his time would have. She is a strong, independent character who supports herself, however illegally, has a lot sex, with and without men she is married to, and uses her own cleverness to her advantage without ever been shamed as a wicked or loose woman, which would have been much more common for the time period. She's a woman far ahead of her time, and her matter-of-fact narrative clearly expresses that.
The issues I did have with this novel were mostly technical. Firstly, almost none of the characters had names. Besides Moll, maybe two others ever had names, and rarely were they referred to by those names, which made for a somewhat confusing read. Characters were often referred to as things such as "my husband" or "the lady" which are not very distinguishing at all, especially when Moll had about five husbands, including three at certain given times.
There were also no chapters or breaking points of any kind in this novel. There was the split for the second volume and that was it, allowing the narrative to go on for hundreds of pages without ceasing, which also made for some confusion.
Also, what the hell happened to all of Moll's children? She had at least one or two kids by most of her husbands, but by the end of the novel,
Spoiler
her grown son in Virginia she refers to numerous times as her "only son." Like sweetie, I've been here for over two hundred pages, I know you have at least five other kids.All in all, I was impressed. This was a rare read, different from any book I've read before. I look forward to exploring more Defoe in the future.
lyrabuttonn's review against another edition
4.0
‘5 times a wife 12 years a whore’
me too girl me too
me too girl me too
jrc2011's review against another edition
4.0
Written in an age when fiction often took the form of moralistic autobiographies, Moll Flanders pretends to be written by a woman who was left an orphan, sought to live off other people from an early age, seems to have avoided work most of her life, but then somehow got involved with actually doing work and achieved some success and was able to retire before the age of 70.
A profligate bigamist who believed - and probably quite rightly so - that the key to her comfort and care lay in marrying well, she married often and seems to have popped out babies all along the way (12 total, only like 4 or 5 seem to be living).
It seems like she spent a lot of time thinking of ways to get and keep other people's money - and in an age when one could live on 5 pounds per year -- gathering together 500-700 pounds (could you imagine putting together the equivalent amount of cash to live simply or comfortably for 100 years?)
One has to wonder at her motive and greed. She talks about her escapades as a thief as "adventures" -- and it makes me wonder how widespread such behavior was at the time.
By the time she ends up back in Virginia - where she invests in some land and her plantation makes amazing profits - she attributes this to her penitence and "God" rather than a really basic fact: England at the time had no such opportunities for women, or of men of certain classes and it was only in the colonies that people not born into wealth could attain it.
Even the one basic fact of "hunting" was not available to her Lancashire husband in England -- nobody was allowed to hunt on any land unless they owned it or had permission of the owner (people were hanged for poaching) despite the fact that England has a long tradition of allowing right-of-way across private property.
Moll Flanders is a picaresque - to be sure - but underlying this is a critique of women's position in society -- and poor people generally -- and the static, stifling socio-economic hierarchy in England.
A profligate bigamist who believed - and probably quite rightly so - that the key to her comfort and care lay in marrying well, she married often and seems to have popped out babies all along the way (12 total, only like 4 or 5 seem to be living).
It seems like she spent a lot of time thinking of ways to get and keep other people's money - and in an age when one could live on 5 pounds per year -- gathering together 500-700 pounds (could you imagine putting together the equivalent amount of cash to live simply or comfortably for 100 years?)
One has to wonder at her motive and greed. She talks about her escapades as a thief as "adventures" -- and it makes me wonder how widespread such behavior was at the time.
By the time she ends up back in Virginia - where she invests in some land and her plantation makes amazing profits - she attributes this to her penitence and "God" rather than a really basic fact: England at the time had no such opportunities for women, or of men of certain classes and it was only in the colonies that people not born into wealth could attain it.
Even the one basic fact of "hunting" was not available to her Lancashire husband in England -- nobody was allowed to hunt on any land unless they owned it or had permission of the owner (people were hanged for poaching) despite the fact that England has a long tradition of allowing right-of-way across private property.
Moll Flanders is a picaresque - to be sure - but underlying this is a critique of women's position in society -- and poor people generally -- and the static, stifling socio-economic hierarchy in England.
pawel9802's review against another edition
adventurous
hopeful
reflective
tense
medium-paced
- Plot- or character-driven? A mix
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? Yes
4.0
laszloluvr's review against another edition
adventurous
medium-paced
- Flaws of characters a main focus? Yes
3.75