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It’s not fair to rate a book in translation. I truly enjoyed almost all of it, but lost captivation for a portion in the middle. But truly found the story touching, fascinating. A
slice of WWII Italy. And another Calvino is in the queue...
slice of WWII Italy. And another Calvino is in the queue...
lighthearted
reflective
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Complicated
Flaws of characters a main focus:
Yes
Resistenza e infanzia perduta.
In tempi duri e ambienti difficili, un bambino orfano che vive solo con la sorella che si prostituisce per vivere (e in seguito "farà strada" diventando collaboratrice), che non si trova coi coetanei né coi più grandi, che bazzica le osterie per stare con gli adulti, arguto e incattivito dalla vita, sempre pronto a deridere e insultare, sempre pronto a prendere colpi ma segretamente bisognoso di affetto e bontà.
Questo bambino e le situazioni da cui non si può tornare indietro. Come rubare la pistola al marinaio tedesco che va dalla sorella, per sentirsi parte del gruppo dell'osteria. Come non parlare quando è catturato dalla polizia (salvo poi vedere chi gli faceva la paternale tradire subito e venire premiato). Come fuggire col famigerato "Lupo Rosso" o seguire Cugino nel più famigerato gruppo partigiano della zona, che scopriremo essere un esperimento di laboratorio del commissario Kim, un gruppo di disadattati e ribelli totali e pesi morti. Tutti contro il fascismo, tutti con la propria storia e motivazione. Il peggio del peggio.
Un comandante svogliato e pigro, malato immaginario.
Un cuoco estremista.
Tre fratelli calabresi che fanno comunella tra loro.
E ancora il solitario Cugino, gente che trova troppo faticoso anche solo alzarsi in piedi, un carabiniere finito lì neanche lui sa come.
Tutti con la loro storia, il loro motivo per essere lì a rischiare la vita e a uccidere.
Tutti spinti dalla furia e dalla rabbia, dal desiderio di rivalsa, di vendetta, dalla semplice furia omicida.
Il discorso del commissario spiega alla perfezione la disomogeneità delle truppe partigiane, come alcuni potessero essere mossi da alti ideali ma altri gli ideali nemmeno possono capirli, e vengano mossi da altri istinti, da stimoli più basilari.
E Pin passa dall'uno all'altro, sempre all'inconscia ricerca di un amico, di una figura fidata cui accompagnarsi, qualcuno che lo capisca e lo faccia sentire al sicuro, qualcuno cui mostrare il sentiero dei nidi di ragno che ha scoperto e che è il suo luogo segreto.
Gli uomini dell'osteria, Lupo Rosso, il Dritto... fino a Cugino, muto e cupo ma che compare sempre al momento giusto e che per Pin c'è, malgrado un piccolo sbandamento finale da cui però, ai suoi occhi, si redime alla grande. Che si sa, i grandi pensano solo alle armi e alle donne.
Davvero bello.
In tempi duri e ambienti difficili, un bambino orfano che vive solo con la sorella che si prostituisce per vivere (e in seguito "farà strada" diventando collaboratrice), che non si trova coi coetanei né coi più grandi, che bazzica le osterie per stare con gli adulti, arguto e incattivito dalla vita, sempre pronto a deridere e insultare, sempre pronto a prendere colpi ma segretamente bisognoso di affetto e bontà.
Questo bambino e le situazioni da cui non si può tornare indietro. Come rubare la pistola al marinaio tedesco che va dalla sorella, per sentirsi parte del gruppo dell'osteria. Come non parlare quando è catturato dalla polizia (salvo poi vedere chi gli faceva la paternale tradire subito e venire premiato). Come fuggire col famigerato "Lupo Rosso" o seguire Cugino nel più famigerato gruppo partigiano della zona, che scopriremo essere un esperimento di laboratorio del commissario Kim, un gruppo di disadattati e ribelli totali e pesi morti. Tutti contro il fascismo, tutti con la propria storia e motivazione. Il peggio del peggio.
Un comandante svogliato e pigro, malato immaginario.
Un cuoco estremista.
Tre fratelli calabresi che fanno comunella tra loro.
E ancora il solitario Cugino, gente che trova troppo faticoso anche solo alzarsi in piedi, un carabiniere finito lì neanche lui sa come.
Tutti con la loro storia, il loro motivo per essere lì a rischiare la vita e a uccidere.
Tutti spinti dalla furia e dalla rabbia, dal desiderio di rivalsa, di vendetta, dalla semplice furia omicida.
Il discorso del commissario spiega alla perfezione la disomogeneità delle truppe partigiane, come alcuni potessero essere mossi da alti ideali ma altri gli ideali nemmeno possono capirli, e vengano mossi da altri istinti, da stimoli più basilari.
E Pin passa dall'uno all'altro, sempre all'inconscia ricerca di un amico, di una figura fidata cui accompagnarsi, qualcuno che lo capisca e lo faccia sentire al sicuro, qualcuno cui mostrare il sentiero dei nidi di ragno che ha scoperto e che è il suo luogo segreto.
Gli uomini dell'osteria, Lupo Rosso, il Dritto... fino a Cugino, muto e cupo ma che compare sempre al momento giusto e che per Pin c'è, malgrado un piccolo sbandamento finale da cui però, ai suoi occhi, si redime alla grande. Che si sa, i grandi pensano solo alle armi e alle donne.
Davvero bello.
"That is the real meaning of the struggle now, the real, absolute meaning, beyond the various official meanings. An elementary, anonyous urge to free us from all our humiliations; the worker from his exploitation, the peasant from his ignorance, the petty bourgeois from his inhibitions, the outcast from his curruption. This is what I believe our political work is, to use human misery against itself, for our own redemption, as the Fascists use misery to perpetuate misery and man fighting man"
dark
informative
mysterious
sad
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
No
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Yes
“Tal vez no haga cosas importantes, pero la historia está hecha de pequeños gestos anónimos, [...] todo lo que haga antes de morir y mi muerte misma serán trocitos de historia, y todo lo que pienso ahora influirá en mi historia de mañana, en la historia de mañana del género humano.”
informative
reflective
fast-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
No
Loveable characters:
Complicated
Flaws of characters a main focus:
Complicated
adventurous
emotional
informative
sad
medium-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
No
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
No
Non so se odiare Pin o se impietosirmi per lui, per la storia di cui è stato protagonista e per gli altri bambini realmente esistiti che si sono ritrovati in avventure analoghe.
dark
emotional
mysterious
tense
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
Yes