Reviews

Compulsion by Meyer Levin

valentinazanga's review against another edition

Go to review page

challenging dark tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.75

maravictorine's review against another edition

Go to review page

challenging dark emotional informative mysterious sad tense slow-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.0

wormz's review against another edition

Go to review page

what was the last straw? was it the homophobic stereotypes? or the gay kinky murderers talking like “aw shucks golly gee :0” all the time? or now that i think about it everyone talking like a combination between a little kid in a 1950s sitcom and a noir detective? anyway never trust a man named judd, let the worst song from oklahoma! be a lesson.

beesp's review against another edition

Go to review page

4.0

"Compulsion" è un libro affascinante, questo è il primo aggettivo che viene in mente dopo questa lettura. Si intromette nelle pulsioni e nelle motivazioni più segrete di due giovani studenti universitari, ricchi e brillanti, che decidono di commettere un crimine, senza alcuna ragione apparente. Il fatto è che, per la prima volta nello stato dell'Illinois, viene introdotta un'immagine diversa della salute mentale: non si può discutere di infermità e di non infermità, questi sono concetti giuridici che non sono riscontrabili per quanto riguarda la psicologia e la psichiatria. Questo sviluppo nella scelta difesa e nella conduzione del processo è provocato dalla spinta dei nuovi studi viennesi (Freud, sopra tutti). Meyer Levin, da profano della materia, ma da collega dei giovani e da coetaneo che tanti aspetti condivide con loro, cerca di fornire un resoconto di quei giorni che sconvolsero la città di Chicago per la crudezza del crimine commesso. Meyer Levin fu coinvolto nell'omicidio e poi nel processo in quanto fu colui che per primo riconobbe nel cadavere della le fattezze del ragazzo per cui era stato richiesto il riscatto, un giovane quattordicenne di buona famiglia, anche lui ebreo; si occupò poi delle cronache giornalistiche delle indagini e del processo e fu chiamato a testimoniare durante il processo.
Meyer Levin scrisse questo libro in occasione dell'udienza a proposito della possibilità di scarcerazione con la condizionale di uno dei due assassini (l'altro era stato ucciso precedentemente in carcere) e gli fu detto che la sua opinione avrebbe potuto influire sul giudizio del giudice.
Levin, dunque, fa in modo di ricostruire quella che è un'analisi psicologica delle motivazioni dei due assassini, sulla base dei colloqui con esperti psichiatri, trapelati sui giornali durante il processo. Il ritratto è spaventoso, si trattò di un crimine la cui volontà fu soprattutto quella di autodistruzione (simbolica), una autodistruzione che doveva cancellare la condizione - interpretata secondo il pregiudizio occidentale - debole di ebrei americani e rimediare ai conflitti con la propria identità sessuale e la propria sessualità. Ne risulta un romanzo "true crime" che toglie il fiato per l'affastellamento di pietà, compassione, ma anche disgusto e soprattutto rabbia. Rabbia per un processo che, se fosse stato condotto dopo l'abolizione della condanna a morte, forse sarebbe risultato ancora più giusto, ancora più importante per la storia della giurisprudenza e quella degli studi psicologici.

persey's review against another edition

Go to review page

3.0

Straightforward and entertaining retelling of the Leopold and Loeb murder case, somewhat overwrought in tone and would have benefited from being shorter. I didn't care for the disclaimer that the first person narrator who witnessed the events stated upfront that he would invent dialogue and interactions to cover situations he couldn't have known; the attempt to have it both ways with both first and third person narrator seemed like cheating to me. Pick one and work within that limitation.

directorpurry's review against another edition

Go to review page

1.0

CW: child death, corpse mutilation, sexual assault, threatened rape, homophobia, antisemitism, villainization of mental illness

Ew ew ew. No.
I did not enjoy this book.

While decidedly a product of its time, this book was written without consent of any of the parties involved in the actual Leopold and Loeb murder case. Not only were the killers' mental states bandied around with wild language that's completely incorrect today, they were also made homosexual to play up how "bad" and "not normal" they were. Most of the characters were dealing with a lot of internalized antisemitism that's barely acknowledged during the story. (I mean, I don't know about you but I don't know many Jews that say, "No, I'm not going to be Jewish anymore because I personally identify with Jesus, another former Jew." Like... what?)

Also. Not at all plot relevant, but the author/narrator character decided to leave in a fun story about how when he (the character) was reporting on WWII in Germany, he and another journalist nearly raped a woman because they thought it would be a Real and Authentic War Experience™. So we love that.

irenescarvaglieri's review against another edition

Go to review page

5.0

5++++
Penso che non sia un compito facile scrivere un libro così accurato nella descrizione dei fatti e allo stesso tempo così avvincente, ma Levin, per quanto mi riguarda, ci riesce alla grande. Leggendo le sue parole viene facile ricostruire le immagini nella propria mente, immedesimarsi nei personaggi, osservare i diversi punti di vista, come se si stesse guardando un film, anzi, quasi come se si stesse davvero assistendo agli eventi.
Nonostante la mole del libro sia abbastanza notevole, neanche una pagina risulta di troppo in quest’opera pazzesca in cui tutto viene messo con maestria al suo posto, un capitolo dopo l’altro.
Non può che rientrare tra i libri più belli che io abbia mai letto.

obione_tdg's review against another edition

Go to review page

3.0

Interesting plot, interesting characters, interesting meanings, interesting almost anything. But with a serious flaw: it is too long. Long and boring, pages and pages proceeding very slowly until the next very welcomed twist. It was meaningless to report every discussion and every speech in full detail in a novel, even when inspired by a real fact. In half of the pages, just summarizing the essential, it would have been perfect and engaging.

wizardfungus's review against another edition

Go to review page

4.0

meyer levin voice do you think leopold and loeb ever explored each other’s bodies

ornella89's review against another edition

Go to review page

5.0

"A quel punto capii: non avevamo già avuto, nella nostra epoca, la riprova di come intere popolazioni possano restare contagiate dal delirio di un leader pazzo?"

Questo libro mi è piaciuto molto, è scritto veramente bene e coinvolge al pari di un thriller ma suscita riflessioni profonde. L'autore ha scandagliato la psiche dei due protagonisti, due giovani ragazzi-prodigio ebrei che per puro divertimento uccidono un bambino. Sono esaltati e convinti di aver compiuto il delitto del secolo ma di fatto vengono scoperti quasi subito a causa di errori marchiani. Attraverso la voce dell'autore seguiamo quindi le indagini e poi il processo, da cui scaturiscono pensieri -ancora attuali, i fatti realmente accaduti risalgono agli anni '20- sulla pena di morte, sull'avvento del nazismo, sull'influenza che la filosofia superomistica di Nietzsche avrebbe esercitato su uno dei protagonisti, e sullo studio della psiche e della psicanalisi.
Una delle letture migliori del 2019, per quanto mi riguarda, quindi lo consiglio!