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A moving story of two families, formerly close, torn apart by domestic terrorism. One family's son is imprisoned as a member of ETA, the other family's father is killed by the same organization. The book is marred a bit by its long length and the difficulty of a Basque to English translation.
dark
emotional
hopeful
informative
inspiring
reflective
sad
tense
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
Una novela para entender el dolor de una familia. No solo narra el terrorismo de ETA porque no se queda en los hechos. Desgarradora historia sobre una amistad destruida y una necesidad de perdonar lo imperdonable.
Que librazo, lo estoy cerrando y sigo conmovida. Que manera de contar una historia en lo que yo llame “chismecito” capítulos muy cortos pero muy muy cargados de todo. Es un gozo leer personajes tan bien construidos y con tantos matices, ver el panorama con contrastes y a todos con sus claroscuros. Me encanto, lo leí y lo sentí muchísimo. Lo recomendaría definitivamente.
La cosa più bella di questo romanzo è la maestria con cui l'autore costruisce l'intreccio. Ci sono tantissimi personaggi, e tutti hanno una voce. La vicenda copre un arco temporale piuttosto ampio, lungo il quale ci muoviamo senza mai disorientarci. Senza essere didascalico, l'autore riesce sempre a farci capire a che punto della storia ci ha catapultati con un nuovo capitolo. La struttura è a incastri, rimandi, spirali: davvero complessa eppure perfettamente godibile, mai disorientante.
Un altro ottimo pregio del romanzo è lo stile: si passa bruscamente dalla prima alla terza persona, ci sono un sacco di parole in lingua basca (la mai preferita è Abertzale), c'è un lessico colloquiale e perfino dialoghi sgrammaticati. Mi è sembrato che l'autore fosse perfettamente in controllo della lingua utilizzata, e che questa si fondesse con grazia con la vicenda narrata.
La vicenda è quella di due famiglie, quella del Txato e quella di Joxian, legate da un solido rapporto di amicizia, fra cui si apre una voragine quando il primo diventa bersaglio di una campagna diffamatoria da parte dell'ETA, organizzazione in cui milita il figlio del secondo. La trama è così ricca che è molto difficile riassumerla: basterà dire che è la storia dei precari equilibri di un paese, delle scalpitanti energie giovanili spente in un soffio, di sogni con le ali tarpate, di grandi rancori, di immensi fallimenti, di legami solidi, di riconciliazione.
Ci sono tanti temi bellissimi, leggere questo romanzo è come vivere in un microcosmo. Sono rimasta affascinata oltre misura dalla lingua basca, l'euskera: è una lingua isolata, il che significa che non sono riconoscibili parentele con nessun altra lingua del mondo, e ha un'importanza fondamentale nella definizione dell'identità basca. In euskera, la regione si chiama Euskal Herria, che significa "il popolo che parla la lingua basca", quindi la lingua è ciò che definisce l'identità. Gorka è incredibilmente ammirato per come padroneggia la lingua, così complessa, e il suo modo di difendere la sua terra è proprio quello di usarne la lingua, alla radio e coi suoi libri.
Sono rimasta un po' delusa da come viene trattato invece il tema della lotta armata: la politica e le speranze indipendentiste hanno un ruolo centrale, in teoria, ma di fatto le ho trovato poco approfondite. Alcuni personaggi sono sostenitori acritici dell'ETA, che spontaneamente, quasi per inerzia, supportano l'organizzazione in maniera cieca, altri si oppongono più per ragioni personali che per motivazioni politiche. L'unico personaggio che è contrario alla lotta armata, ma al contempo ragiona sulle questioni identitarie della regione è Gorka, tutti gli altri sembra che vivano le vicende politiche solo filtrate dalle loro personali idiosincrasie. Avrei preferito una disamina più problematica della vicenda, un'esposizione più "coraggiosa" delle sue contraddizioni, una riflessione più strutturata sull'anima del popolo basco.
Un altro ottimo pregio del romanzo è lo stile: si passa bruscamente dalla prima alla terza persona, ci sono un sacco di parole in lingua basca (la mai preferita è Abertzale), c'è un lessico colloquiale e perfino dialoghi sgrammaticati. Mi è sembrato che l'autore fosse perfettamente in controllo della lingua utilizzata, e che questa si fondesse con grazia con la vicenda narrata.
La vicenda è quella di due famiglie, quella del Txato e quella di Joxian, legate da un solido rapporto di amicizia, fra cui si apre una voragine quando il primo diventa bersaglio di una campagna diffamatoria da parte dell'ETA, organizzazione in cui milita il figlio del secondo. La trama è così ricca che è molto difficile riassumerla: basterà dire che è la storia dei precari equilibri di un paese, delle scalpitanti energie giovanili spente in un soffio, di sogni con le ali tarpate, di grandi rancori, di immensi fallimenti, di legami solidi, di riconciliazione.
Ci sono tanti temi bellissimi, leggere questo romanzo è come vivere in un microcosmo. Sono rimasta affascinata oltre misura dalla lingua basca, l'euskera: è una lingua isolata, il che significa che non sono riconoscibili parentele con nessun altra lingua del mondo, e ha un'importanza fondamentale nella definizione dell'identità basca. In euskera, la regione si chiama Euskal Herria, che significa "il popolo che parla la lingua basca", quindi la lingua è ciò che definisce l'identità. Gorka è incredibilmente ammirato per come padroneggia la lingua, così complessa, e il suo modo di difendere la sua terra è proprio quello di usarne la lingua, alla radio e coi suoi libri.
Sono rimasta un po' delusa da come viene trattato invece il tema della lotta armata: la politica e le speranze indipendentiste hanno un ruolo centrale, in teoria, ma di fatto le ho trovato poco approfondite. Alcuni personaggi sono sostenitori acritici dell'ETA, che spontaneamente, quasi per inerzia, supportano l'organizzazione in maniera cieca, altri si oppongono più per ragioni personali che per motivazioni politiche. L'unico personaggio che è contrario alla lotta armata, ma al contempo ragiona sulle questioni identitarie della regione è Gorka, tutti gli altri sembra che vivano le vicende politiche solo filtrate dalle loro personali idiosincrasie. Avrei preferito una disamina più problematica della vicenda, un'esposizione più "coraggiosa" delle sue contraddizioni, una riflessione più strutturata sull'anima del popolo basco.
Um livro sobre a ETA, que permite conhecer os meandros da revolução Basca, mas principalmente um livro sobre família e amizade, com todos os seus altos e baixos. Um escrita excelente e diferente do normal. Recomendo muito!
Simplemente maravilloso. Desgarrador. Este libro habla de amistad, de amor (a muchas cosas, incluida la patria) y de cómo una misma historia tiene tantas aristas que resulta imposible pintar las cosas de un blanco o de un negro.
Contado de una forma peculiar. Se sabe de que va el libro con tan sólo leer la contraportada. Cada capítulo alterna un pasado con un presente, un personaje, y luego otro.
Este es un libro que no defrauda a sus expectativas.
Contado de una forma peculiar. Se sabe de que va el libro con tan sólo leer la contraportada. Cada capítulo alterna un pasado con un presente, un personaje, y luego otro.
Este es un libro que no defrauda a sus expectativas.
Best to start off by saying that I have little knowledge about the Basque Country and the ETA.
Two families, once befriended, driven apart by the struggle for an united basque country. Or rather driven appart by the need to uphold face. A story of miscommunication and of radicalization, of bitter relationships, the unwillingness to forgive or at least forget. Of nationalism and bigotry.
The other big theme is failed relationships. The older the involved couples, the less relationship-by-choice it feels. Other relationships seem to be broken or failing, or tainted by the families' history (except lucky one or two). Enforced sexual relationships are also reoccurring, including casually mentioning the rape of a 15 year old.
The role of the matriarchs seem overarching; my brain renamed one of the more-entitled-feeling-ones Karen. If you see them as allegories for Spain and the Basque Country they make more sense though.
The book als made me reflect upon "The book of joy" by the Dalai Lama and Desmond Tutu, or on the latter role within the peace and forgiveness movement in South Africa (this might have been a part of "the better angels of our nature" or of "behave"). Overall I would put this book on a shelf with "A Gentleman in Moscow", "The White Tiger" and "The Sympathizer".
Two families, once befriended, driven apart by the struggle for an united basque country. Or rather driven appart by the need to uphold face. A story of miscommunication and of radicalization, of bitter relationships, the unwillingness to forgive or at least forget. Of nationalism and bigotry.
The other big theme is failed relationships. The older the involved couples, the less relationship-by-choice it feels. Other relationships seem to be broken or failing, or tainted by the families' history (except lucky one or two). Enforced sexual relationships are also reoccurring, including casually mentioning the rape of a 15 year old.
The role of the matriarchs seem overarching; my brain renamed one of the more-entitled-feeling-ones Karen. If you see them as allegories for Spain and the Basque Country they make more sense though.
The book als made me reflect upon "The book of joy" by the Dalai Lama and Desmond Tutu, or on the latter role within the peace and forgiveness movement in South Africa (this might have been a part of "the better angels of our nature" or of "behave"). Overall I would put this book on a shelf with "A Gentleman in Moscow", "The White Tiger" and "The Sympathizer".
Este libro trata sobre una de las páginas más negras de la historia de España, sin romantizar, sin juzgar. Para mí el mensaje que más fuerte me ha llegado es el del perdón. Pedir perdón para sanar. Perdonar para cerrar capítulos. Los personajes magistralmente descritos, con sus altibajos y sus contradicciones interiores. La estructura de flashbacks y flashforwards me ha gustado mucho, aunque a veces costaba un poco seguirla.
Por fin me lo he terminado y he de decir que me ha gustado. En mi opinión va de menos a más. Al principio me costó, ya que me esperaba otra temática diferente y tenía muchos cambios de tiempo y narrador. Cuando me acostumbré se hizo más ameno y me fuí encariñando con los personajes, tanto que al final casi se me escapa alguna lagrimilla en algunos pasajes del libro. Una grata sorpresa dado que pese a ser un libro muy mediático yo me esperaba otra cosa y aún así me ha gustado.