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Reviews
Les Onze Mille Verges : The Amorous Adventures of Prince Mony Vibescu by Guillaume Apollinaire
ssdamon's review
3.0
A study in excess, *Les Onze Milles Verges* consists of a series of violent, sexual happenings arranged in sequence of increasing intensity and absurdity strung together by a loose plot and recurring characters. The actual plot, while occasionally so over the top that one cannot help but give it a wry smile and sometimes featuring a bit of sharp commentary, is mostly just tedious. In a lesser writer's hands, this book would be unbearable to get through. Fortunately, Apollinaire is enormously capable and manages to make this story into a staging ground for wonderful sentences.
liseek's review against another edition
"prześmieszne przygody" to najbardziej niepasujące stwierdzenie w opisie, język jest poetycki ale to co opisuje wywraca żołądek, za dużo ochydnych fili ...
cynthiak's review against another edition
3.0
L'écriture est sublime.
Les ébats sont d'une perversion sans nom.
A prendre au 36 000e degré.
Les ébats sont d'une perversion sans nom.
A prendre au 36 000e degré.
spacestationtrustfund's review against another edition
2.0
Pour sembler « Les onze mille vierges » il faut dire « Les onze mille verges ».
_scardanelli's review against another edition
adventurous
funny
tense
fast-paced
- Plot- or character-driven? Plot
- Strong character development? No
- Loveable characters? No
- Diverse cast of characters? N/A
- Flaws of characters a main focus? Yes
3.75
»Der Paroxysmus der modernen Liebe ist der Mord« (Elisabeth Lenk)
mouldiness's review against another edition
4.0
Perverse fantasie che, secondo una visione etica, non possono che apparire come eccessivamente deviate e di dubbia appartenenza a desideri riconducibili alla “normale” sfera sessuale. Apollinaire evidenzia ironicamente la parte repressa e surreale dell'individuo, con una crudezza estrema, ed al contempo sublime, capace di turbare inevitabilmente ogni lettore, anche il più imperturbabile. La narrazione degenera progressivamente ad ogni pagina, mutando da un'espressione ironica verso una narrazione sempre più grottesca che, più che incarnare il piacere riconducibile ad un romanzo erotico, trapela percezioni contrastanti che si avvicinano ad ogni possibile sfaccettatura del disgusto e del turbamento. Ciò che ho apprezzato del romanzo è proprio questa molteplicità di sensazioni ripugnanti scaturite ad ogni pagina, di conseguenza l'ineguagliabile forza espressiva della narrazione, un esplicito susseguirsi di ogni perversione, senza nemmeno concedere al lettore il momento per riprendersi tra una deviazione e l'altra, se non allontanando drasticamente lo sguardo, interrompere la lettura, per poi riflettere, chiedendosi se sia il caso di continuare, quanto ancora la narrazione possa degenerare, quanto oltre l'autore si sia spinto, verso quali orrori sia giunto. Al di là del sadomasochismo, ciò che potrebbe turbare o disgustare maggiormente sono gli episodi di coprofagia, necrofilia, e, nel mio caso, quelli di pedofilia, a tratti succeduti inaspettatamente nel medesimo atto. È un romanzo indigesto e disturbante che sotto certi versi umilia la letteratura erotica, consigliato a coloro che riescono ad apprezzare il “gusto” per l'orrido e a saperne cogliere l'ironia senza lasciarsi impressionare