Reviews

A Fortune-Teller Told Me: Earthbound Travels in the Far East by Tiziano Terzani

curciola's review against another edition

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5.0

Una lettura attenta e si una lenta riflessione, questo libro, il primo che ho letto di Terzani, mi ha permesso di fare un viaggio inaspettato in Asia. Una Terra dalle mille sfaccettature, raccontate con l’occhio di chi non passa da un aeroporto all’altro, spesso luoghi molto simili tra loro, ma da chi ha attraversato confini e chilometri a piedi, notando differenze e peculiarità dei popoli dell’Oriente. Grazie Tiziano!

pandasekh's review against another edition

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4.0

Altre recensioni sul mio blog: https://artedellalettura.it

Un indovino mi disse racconta di un anno speciale per Tiziano Terzani, il 1993, quando decide di muoversi senza usare l’aereo. Per un giornalista è una scelta difficile e poco sensata da un punto di vista pratico ma molto interessante da un punto di vista esterno, come quello di noi lettori. Il concetto di base è intrigante e i possibili contenuti del libro infiniti, ma purtroppo la realizzazione finale non raggiunge le aspettative.

Contenuti

Il viaggio e gli indovini sono il fulcro del libro e, attorno ad essi, Terzani aggiunge diversi racconti, pensieri ed analisi. Alcune parti funzionano, la maggior parte no.

Viaggio e indovini, purtroppo, occupano piccola parte del libro. Le descrizioni del viaggio sono minime, presenti in piccole parti nel libro. Un vero peccato, poiché sono le più affascinanti di tutto il racconto, forse proprio perché raccontano di un qualcosa che già nel 1993 stava morendo: i viaggi su via terrestre. Quei viaggi dove si conosco persone, dove veramente il viaggio è già l’avventura stessa (per questo ho apprezzato molto Vado verso il Capo).
Durante l’anno Terzani visita diversi indovini, uno per ogni luogo che visita. Tramite passaparola cerca sempre il miglior indovino della zona (che, come detto da lui stesso nel libro, si trovava sempre in un altra nazione di quella in cui era lui) e da lui si fa leggere passato e futuro. Capitano sia ottimi astrologi che cialtroni, ma ciò che più ho apprezzato è il modo in cui Terzani si approccia a questo mondo: non da credulone né da totale diffidente, ma con la giusta curiosità e dubbio che lo rendono un ottimo narratore/giornalista.

Le analisi dei luoghi, visti da una persona che l’Oriente lo conosce, sono parecchio interessanti e ben scritte. Gli aneddoti che ci racconta sono anch’essi coinvolgenti e, insieme alle descrizioni, rendono i luoghi vivi, come se noi stessi fossimo lì. Capiamo non solo il posto, ma anche la sua cultura, le sue tradizioni e la sua evoluzione.
Le parti dedicate interamente ai pensieri e ai paragoni in stile “ai miei tempi” sono presenti almeno una volta per capitolo, occupando spesso più di una pagina e ripetendo, a volte nemmeno con frasi diverse, le stesse cose. Terzani confronta i paesi “com’erano una volta” rispetto a come sono ora, si chiede se non fossero più felici prima che ora, si chiede chi ci perde e chi ci guadagna e così via. Un’infinità di pensieri che poteva benissimo fare una volta sola senza propinarceli per almeno 100 pagine di libro. Dopo metà libro ottieni un sesto senso per le parti filosofiche e riesci ad evitarle con grande cura, ma rimangono comunque un grosso peso il per il libro.

Edizione

Ho letto l’edizione TEA del 2015 (quella in foto) che, per gusti personali, preferisco alla nuova edizione (quella che avevo già criticato nella recensione di Buonanotte, signor Lenin). Preferisco la copertina, la resistenza della stessa (posso piegare il libro per tenerlo in una mano senza preoccuparmi che si pieghi irrimediabilmente) e non ho trovato nessun errore di stampa.

Manca una mappa del viaggio, aggiunta che adoro e desidero in ogni narrativa di viaggio ma che manca quasi sempre (per quanto mi risulta, nelle edizioni americane sono quasi sempre presenti). Porterò avanti questa lotta finché non avrò le mie mappe!

Conclusioni

Indubbiamente un ottimo libro, unico per i temi su cui si basa. Poteva essere alleggerito di un centinaio di pagine, eliminando sopratutto le parti ripetitive che effettivamente risultano noiose. Altra nota negativa, il viaggio occupa solamente una piccola fetta del libro. L’edizione è ottima, seppur di qualità non eccelsa.

Altre recensioni sul mio blog: https://artedellalettura.it

pandasekh's review against another edition

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4.0

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Contenuti

Il viaggio e gli indovini sono il fulcro del libro e, attorno ad essi, Terzani aggiunge diversi racconti, pensieri ed analisi. Alcune parti funzionano, la maggior parte no.

Viaggio e indovini, purtroppo, occupano piccola parte del libro. Le descrizioni del viaggio sono minime, presenti in piccole parti nel libro. Un vero peccato, poiché sono le più affascinanti di tutto il racconto, forse proprio perché raccontano di un qualcosa che già nel 1993 stava morendo: i viaggi su via terrestre. Quei viaggi dove si conosco persone, dove veramente il viaggio è già l'avventura stessa (per questo ho apprezzato molto Vado verso il Capo).
Durante l'anno Terzani visita diversi indovini, uno per ogni luogo che visita. Tramite passaparola cerca sempre il miglior indovino della zona (che, come detto da lui stesso nel libro, si trovava sempre in un altra nazione di quella in cui era lui) e da lui si fa leggere passato e futuro. Capitano sia ottimi astrologi che cialtroni, ma ciò che più ho apprezzato è il modo in cui Terzani si approccia a questo mondo: non da credulone né da totale diffidente, ma con la giusta curiosità e dubbio che lo rendono un ottimo narratore/giornalista.

Le analisi dei luoghi, visti da una persona che l'Oriente lo conosce, sono parecchio interessanti e ben scritte. Gli aneddoti che ci racconta sono anch'essi coinvolgenti e, insieme alle descrizioni, rendono i luoghi vivi, come se noi stessi fossimo lì. Capiamo non solo il posto, ma anche la sua cultura, le sue tradizioni e la sua evoluzione.
Le parti dedicate interamente ai pensieri e ai paragoni in stile "ai miei tempi" sono presenti almeno una volta per capitolo, occupando spesso più di una pagina e ripetendo, a volte nemmeno con frasi diverse, le stesse cose. Terzani confronta i paesi "com'erano una volta" rispetto a come sono ora, si chiede se non fossero più felici prima che ora, si chiede chi ci perde e chi ci guadagna e così via. Un'infinità di pensieri che poteva benissimo fare una volta sola senza propinarceli per almeno 100 pagine di libro. Dopo metà libro ottieni un sesto senso per le parti filosofiche e riesci ad evitarle con grande cura, ma rimangono comunque un grosso peso il per il libro.

Edizione

Ho letto l'edizione TEA del 2015 (quella in foto) che, per gusti personali, preferisco alla nuova edizione (quella che avevo già criticato nella recensione di Buonanotte, signor Lenin). Preferisco la copertina, la resistenza della stessa (posso piegare il libro per tenerlo in una mano senza preoccuparmi che si pieghi irrimediabilmente) e non ho trovato nessun errore di stampa.

Manca una mappa del viaggio, aggiunta che adoro e desidero in ogni narrativa di viaggio ma che manca quasi sempre (per quanto mi risulta, nelle edizioni americane sono quasi sempre presenti). Porterò avanti questa lotta finché non avrò le mie mappe!

Conclusioni

Indubbiamente un ottimo libro, unico per i temi su cui si basa. Poteva essere alleggerito di un centinaio di pagine, eliminando sopratutto le parti ripetitive che effettivamente risultano noiose. Altra nota negativa, il viaggio occupa solamente una piccola fetta del libro. L'edizione è ottima, seppur di qualità non eccelsa.

frahorus's review against another edition

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4.0

Tiziano Terzani qui incontra un indovino che gli fa una tragica previsione: se prenderà un aereo entro i prossimi anni, morirà! Allora Tiziano, più per ironia che perchè credeva che la previsione si avverasse, viaggerà per tutto l'anno in giro per il mondo, senza mai salire in un aereo... Divertente racconto dei suoi viaggi, mettendo al centro gli uomini e altre culture. Bello!

purlewe's review

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adventurous reflective medium-paced

4.25

A Fortune Teller Told Me by Tiziano Terzani. Back in the 70s a Chinese fortune teller told Terzani not to fly in 1993. That if he flew he would surely die. Being a journalist set in Asia he didn't think much about it until 1993 came looming up years later. He decided to talk with his publication and take a year to do his work without flying. He travelled by foot, boat, bus, car, and train. He was based in Thailand but visited Burma, Laos, Cambodia, Vietnam, China, Mongolia, Japan, Indonesia, Singapore, and Malaysia. Everywhere he went he consulted the local fortune tellers of that area. He got many different opinions. Some were obviously off track. Others were curiously tuned into something. It felt a bit weird at times to be reading about the politics and thoughts of a middle aged white man in Asia from 30 years ago. But I enjoyed this book. He did go home to Italy by train and then back to Thailand by cargo ship. He talked about books he read along the way. And lamented the modernity and globalization that were happening around him.
ETA: I forgot an amazing part. In March 1993 a journalist was sent to cover his absence on a helicopter flight in Cambodia. The helicopter crashed and the journalist was seriously hurt. Terzani took that to mean his seriousness of not flying for a year was important. 

kairosdreaming's review

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3.0

What would you do if you were a journalist and told that you shouldn't travel by plane for an entire year? Would you heed the warning, or would you continue to do as you please for your jobs sake. Terzani decided to heed the warning and since he still needed to make a living, traveled around Asia and Europe any way but by plane.

After a fortune teller tells him that he shouldn't travel by plane, Terzani decides to make an exploration not only of Asia, but also of the different seers and fortune tellers that are found in each of the countries he visits. He wants to see how accurate they are and whether or not they'll echo the warning against flight like the original. Along his journeys he also comments on how the different countries have changed, what the leadership is like, how the people live, and the difficulties of travel in each country.

Terzani is a somewhat mixed narrator. For some people he shows the utmost respect and describes kindly, others he shows nothing but disdain. And honestly, those two categories kind of merged all the people together for me as all the ones he liked had the same attributes and all the ones he didn't had the same attributes so they didn't seem like as many people as what he actually met. And then there was his wife. Despite his constant mention of her I still didn't feel as if I knew that much about her. Himself he doesn't really describe other than to relate what the fortune tellers say about him.

I found this book excruciatingly repetitive. While at first it was interesting after awhile I got tired of him describing going to a fortune teller and having his fortune read. The countries, people and places might as well have all be the same for me and it slowed down the pace dramatically. That's not to say he isn't a good writer. He has a clear way of writing and there is a substantial amount of detail. It was just slow moving and didn't capture my interest despite the fact that it should have been an interesting topic. The pace was also weird in that the first half the book only captured two months of the year while the second half captured the rest of the year. I think had it been drawn out more evenly it might have been a little more interesting.

I can't say that I'd recommend this book to anyone unless they really liked mysticism with a little hint of travel. There was just too much of the same story in the book.

A Fortune Teller Told Me
Copyright 1997
367 pages

Review by M. Reynard 2014

More of my reviews can be found at www.ifithaswords.blogspot.com

fedor_ulysses's review against another edition

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adventurous funny informative inspiring reflective fast-paced

4.75

lynnedf's review

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2.0

Imagine a fortune teller telling you not to travel by plane for an entire year ... and deciding to listen? That's the premise that convinced me I should give this book a read ... however I have to admit that I was disappointed.

Terzani felt like he was writing newspaper articles about the history of different Asian countries, about the Chinese desire to escape their past and become Western and very rich. Whenever I would get frustrated with his stories however, he would give us a snippet into an experience traveling in Burma or taking the trans-Siberian train from Mongolia to Poland. Those travel stories are what kept me reading - however I found that he spent more time lamenting about the Chinese taking over all of Asia; and I got a little tired of all his visits to different fortune tellers in different countries.

A blah read, which is so unfortunate.

galadkria's review

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5.0

uno dei mie libri preferiti in assoluto di una vita - lo porto sempre con me quando viaggio - per ricordarmi sempre di guardare tutto con gli occhi di tutti e non solo dei miei

clarablogging13's review against another edition

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4.0

Leggi qui la mia recensione aggiornata: https://www.dreamageblog.it/2017/09/29/recensione-un-indovino-mi-disse/