Reviews

King of Scars by Leigh Bardugo

ash96's review against another edition

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adventurous hopeful inspiring mysterious reflective tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? It's complicated
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.0

gigamight's review against another edition

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3.0

It was kinda boring. I mean after six of crows duology, I was expecting spontaneous action, but it was more fantasy centered and a lot less compelling. Anyways, the last 20% of the book was a major banger. Did not expect the ending.

[Spoiler]



And also.
Darling.. came back?

fatima4reads's review against another edition

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3.0

This was an enjoyable read even though I gave it 3 stars.

My only complaint and the main reason I gave this a lower rating was that the author could have cut back at least a hundred pages and it would not have affected the plot whatsoever. This really did not need to be 500 pages long. The first half of the book was so slow and only until the last quarter of it did things really start to speed up.

The plot was OK even though at points I was like “what in the dark lord horcrux is going on?” but again I enjoyed it and I have come to care about the characters a lot (namely Zoya and Nikolai).

Also I am definitely aboard the Zoya-Nikolai ship even though there was little romance in the book but it got me super excited to jump into Rule of Wolves.

Overall this was a good book but an average one by Leigh’s standards.

erin_lucy28's review against another edition

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adventurous dark mysterious medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? It's complicated
  • Flaws of characters a main focus? No

3.5

kari_ann's review against another edition

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4.0

nikolai and zoya are just

blackjessamine's review against another edition

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1.0

Una premessa è necessaria: questa sarà una recensione confusa, e forse non sarà nemmeno una recensione, ma solamente lo sfogo di una lettrice delusa.
Prima di provare a elencare tutto ciò che non mi ha convinta, però, ci tengo a sottolineare una cosa: questa delusione mi fa particolarmente male perché avrei voluto amare questo libro, lo avrei voluto amare perché la Bardugo è quell'autrice che ha saputo darmi i personaggi di Sei di Corvi, e con Sei di Corvi mi è successa una cosa che non mi accadeva dai tempi di Harry Potter. Mi rendo conto che anche la duologia abbia tanti difetti, ma sono difetti perfettamente bilanciati da una trama che comunque è solida, da una buona gestione della struttura e, soprattutto, dalla costruzione meravigliosa dei personaggi.
Insomma, in questo universo narrativo c'è un po' del mio cuore. E quando lascio il cuore da qualche parte, l'ultima cosa che vorrei è ritrovarmi a dover fare i conti con una tale delusione.
Perché di questo libro, ahimé, non riesco a salvare praticamente niente, e la cosa mi fa malissimo. Le premesse, a mio parere, erano ottime: non ho amato moltissimo la trilogia Grisha sostanzialmente per due motivi: i personaggi piattissimi, noiosi, stereotipati e poco caratterizzati, e la narrazione in prima persona che ha ulteriormente appiattito tutta la narrazione rinchiudendola nella testa di Alina, che non è esattamente la testa più interessante in cui stare. L'unico personaggio di cui mi fregasse qualcosa era Nikolai. E poi è arrivato Sei di Corvi, dove la struttura corale è gestita in modo magistrale e i personaggi sono costruiti benissimo. Quando ho saputo che ci sarebbe stato un nuovo libro con Nikolai come protagonista e il ritorno della struttura corale, sono impazzita di gioia. Peccato che di tutte le promesse fatte, non si sia mantenuto proprio niente.
Innanzitutto, questo non è un romanzo corale: un coro è composto da voci diverse, timbri differenti che danno struttura e profondità alla medesima melodia. Qui invece ci sono due voci praticamente identiche, che alternandosi non danno nemmeno mezza informazione in più (quelle di Zoya e Nikolai) e poi c'è la voce di Nina, che però arriva dal coro della strada accanto. Sono due storie diverse, con ritmi diversi, scopi diversi, tempi diversi, e non ha nessun senso, ma proprio nessun senso raccontarle nello stesso libro. È come leggere Via col vento, ma trovandosi ogni due capitoli qualche pagina di Piccole donne, perché tanto sono entrambi ambientati in America. Voglio dire, possono essere tutte e due storie interessanti, ma non c'è un singolo motivo che sia uno che giustifichi il loro far parte dello stesso romanzo. Anzi, sul lungo periodo il continuo cambio di intenzioni ha solo distrutto quel poco interesse che le varie vicende provavano a costruire.
Ma va bene, posso anche farmi andare bene questa struttura assolutamente delirante, e infatti la prima parte del libro si fa leggere anche con piacere, nonostante qualche perplessità.
Però poi tutto il mio affetto per la Bardugo non può bastare a giustificare tutta una sfilza di scelte che francamente non riuscirei a perdonare nemmeno a una fanfiction brutta – e ora, scusate, ma dovrò fare degli spoiler e enormi, quindi FUGGITE.
Questo libro è la più grande occasione sprecata che io abbia mai incontrato negli ultimi anni. Le possibilità erano infinite: la Bardugo ha costruito un mondo complesso e affascinantissimo, ma ha deciso di propinarci per cinquecento pagine gli stessi tre concetti rimescolati male.
Nina: la sua storyline è ancora quella che mi convince di più, ma onestamente le poche cose interessanti sono buttate giù in tutta fretta, senza approfondimento e senza giustificazione. I Fjerdiani stanno sfruttando la parem per fare esperimenti sui Grisha? Benissimo! Interessantissimo! Quali sono questi esperimenti? Non si sa. Cose a caso, donne incinte drogate, tanta indignazione ma mezzo personaggio che si faccia delle domande no, non sia mai. Sembra che la Bardugo abbia avuto tantissima fretta: ha avuto una mezza idea, ma non si è fermata ad analizzarla per davvero. Probabilmente perché tutto ciò che fa Nina non è importante: è solo un episodio di minore importanza, un'avventura strumentale per farla arrivare ad avere una nuova consapevolezza su quello che deve essere il suo vero obiettivo. Tutto molto bello, peccato che questo obiettivo sia esattamente la medesima conclusione a cui era giunta con Matthias. Lo sapevamo già alla fine di Crooked Kingdom, che ora Nina avrebbe voluto convincere altri fjerdiani che un mondo diverso per loro e i grisha era possibile. Non c'è nessuna nuova consapevolezza, nessuna crescita, niente di niente: tutto il suo arco narrativo in questo libro è completamente inutile. Per di più, la Bardugo avrebbe avuto la possibilità di approfondire due personaggi nuovi, e invece niente: Adrik resta solo un nome, di Leoni sappiamo solo che è ottimista (seriamente, serve solo per strizzare l'occhio ai lettori con il riferimento alla madre di Jesper: quanto sarebbe stato più forte però l'impatto emotivo se avessimo avuto anche il suo punto di vista?) e Hanne boh, onestamente non ha nulla di interessante. Oltretutto, se Nina riuscirà ad andare avanti con la propria vita e a trovare la felicità con qualcuno io sarò solo felice, perché lei si merita tutto l'amore del mondo, ma era proprio necessario farle incontrare Hanne il giorno stesso della sepoltura di Matthias e dare loro quanto, due settimane di tempo per conoscersi e cominciare a piacersi? Ok, il lutto non ha tempi prestabiliti, ma un minimo di approfondimento in più era chiedere troppo? E davvero era necessario il momento soap opera con la rivelazione di papà Brum? Eccheppalle, ma possiamo avere anche dei nuovi antagonisti, dopo sei libri?
Ma ora veniamo a quello che non posso proprio perdonare.
Zoya, Nikolai e quell'insieme di avvenimenti senza senso.
Zoya si guadagna il premio "personaggio più spaccamaroni dell'universo". Insopportabile, noiosa, monodimensionale, francamente io la trovo solo maleducata. Il suo atteggiamento non ha alcuna giustificazione, ma avrei pure potuto passarci sopra, se avesse avuto un ruolo diverso.
Nikolai invece è trasformato in un personaggio ottuso. Capiamoci, la cosa interessante di un personaggio così intelligente e affascinante è proprio vederlo fallire, o almeno vederlo calato in situazioni che lo mettano in difficoltà: se sapesse cavarsela sempre e comunque senza il minimo sforzo perderebbe di credibilità, ma soprattutto non sarebbe interessante. Qui, però, è semplicemente inetto. Arriva un monaco sospetto che guarda caso sembra del tutto spontaneamente offrirci informazioni utili a risolvere proprio quel problema segreto-segretissimo? C'è solo il piccolo inconveniente che adora come santo Voldem-ehm, il Darkling? Ma certo, la cosa più furba che uno stratega possa fare è tenerselo vicino, portarselo dietro ovunque e lasciarsi manipolare come neanche mia nonna novantaquattrenne davanti alle nuove offerte dei fornitori di energia.
Per non parlare del quel delirio con i Santi. Santi sbucati fuori a caso: chi sono? Che senso ha la loro presenza nell'ottica di quanto costruito nei libri precedenti? Chissenefrega.
Il sistema magico costruito fino ad ora? Chissenefrega (e no, scusate: potrei ancora ancora accettare il discorso sugli amplificatori, ci sta che il rituale si sia corrotto con il tempo e ora venga utilizzato in modo parziale e scorretto; ma per quale diamine di motivo fino ad ora, in tutti questi secoli, nessun grisha dovrebbe essere stato in grado di usare poteri diversi dai suoi? Che senso ha? Quando proprio in questo libro abbiamo la presenza di grisha che usano il proprio potere in maniera spontanea, quasi inconscia, senza nemmeno rendersi conto della propria natura. Non ha senso, non è minimamente credibile che fino ad ora la divisione sia presentata in maniera così netta e adesso, all'improvviso, tutto crolli). Oltretutto, che gusto c'è nel dotare la presceltissima di poteri impareggiabili? Zoya era già fortissima. Era già coraggiosa e intelligente, era già straordinaria. Perché caricare così tanto? La vera forza dei personaggi di Sei di Corvi, a mio parere, era proprio la loro limitatezza: avevano dei talenti, sì, ma anche tantissime mancanze, e la cosa interessante era proprio vederli andare avanti grazie a dei talenti specifici. Che gusto c'è nell'avere un personaggio praticamente invicibile? Non sarebbe molto più interessante vedere Zoya trionfare grazie alle proprie specifiche qualità, invece che trasformarla in qualcosa che non aveva bisogno di essere?
Il tutto poi per arrivare a un finale di cui non riesco proprio a trovare il senso. Perché il Darkling dovrebbe essersi trasformato in una specie di Voldemort, con il mostro in Nikolai a fare da Horcrux involontario? E poi, davvero, con tutte le possibilità offerte da un mondo così ben costruito, era davvero necessario resuscitare in maniera così contorta e poco credibile un villain che era già stato ucciso in maniera perfettamente equilibrata? Questo finale per quanto mi riguarda ha completamente rinnegato il senso stesso della trilogia. L'ha resa inutile, ha gettato all'aria tutta una costruzione di forze che erano andate a bilanciarsi e a chiudere un arco narrativo che francamente nessuno sentiva il bisogno di riaprire. Oltretutto, almeno la decenza di farlo tornare e non dare ai personaggi la possibilità di lasciarlo in vita: no, questo resuscita, è incatenato e sedato, nessuno sa del suo ritorno tranne il personaggio descritto come il più intelligente di tutta Ravka e la Grisha di livello supremo che può fare letteralmente qualsiasi cosa. Non ha nessun senso, nemmeno un briciolo di senso, ma proprio neanche un'ombra di senso che Nikolai e Zoya lo lascino vivo. A meno che il senso sia ridare alle fan il badboy superaffascinante, ma a questo punto di che cosa stiamo parlando?
Avrei ancora tantissimo da dire, ma forse è meglio che mi fermi qui.
Sono delusissima. Davvero, davvero delusissima, perché questo romanzo non può essere scritto dalla stessa autrice che ha scritto Sei di Corvi.

jvsaucceda's review against another edition

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4.0

This book was good and it made me eager to continue listening. But it was missing a little something to make it a 5. Overall, great read.

minahilg's review against another edition

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4.0

God I love me some Zoya and Nikolai banter. Give me more

mcdxlvii's review against another edition

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4.0

4.5 stars, was going to be 4 and then those last two pages came along and ouh~

"It's good to be home."

First thing my eyes landed on I when I opened the Goodreads page of KoS was a review that started with "What the hell was that ending", and that just threw me back to SoC chapter 45 with such force that I found myself writhing already and crying "oh no...".
Plot twist. I saw it coming. Did that ruin it? No. Best comeback I've read. Glad to see he's doing well. My only worry is RoW turning into SaB 2.0 so I hope we diverge from the "get rid of murderous darkboi" plotline.

Now about the rest of the book.
I started violently sobbing at the burial scene. "You were never here", I SWEAR-- All of my friends now own at least one video of me bawling unattractively (I ain't Zoya).
I was initially concerned about Zoya's personality, but honestly she just ended up being a badass, and Leigh managed to tuck whatever tragic backstory into her past to justify and build up her character. She felt extremely two-dimensional in SaB.
Nikolai...what must I say. Nikolai's Nikolai. No one needs an explanation for that one. We all just know. Enjoyed the depth added to his character too.

To sum it all up, most of my thoughts throughout the book, especially concerning this whole miracle, parallel Fold, can be summarized to "what the actual f*uck". Never could have predicted that. I am not sure if I enjoyed it or not, the moment I went past the first half of the book I felt like I was on a mushroom trip.

I must say I read this in about a day and a half, right before my flight so that I'd only have to take RoW with me to university.
Excited to see what's to come.

pixieliscous's review against another edition

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adventurous dark emotional reflective sad tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? It's complicated

4.5