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torrie23's review against another edition
5.0
What can I say - I love the classics! Good book about a naughty girl!
vanessalakhdar's review against another edition
adventurous
funny
lighthearted
relaxing
medium-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? No
- Loveable characters? It's complicated
- Flaws of characters a main focus? Yes
4.25
marta_125's review against another edition
4.0
Madame Bovary rientra nella categoria del romanzo realistico e Flaubert con quest’opera introduce un nuovo modo di scrivere per l’oggettività con cui indaga i personaggi.
«Madame Bovary non ha nulla di vero. È una storia completamente inventata; non vi ho messo nulla né dei miei sentimenti né della mia vita. L’illusione deriva al contrario dall’impersonalità dell’opera. È uno dei miei principi: non bisogna “scriversi”. L’artista deve essere nella sua opera come Dio nella creazione, invisibile e onnipotente; dappertutto deve sentirsi la sua presenza, ma senza mai apparire».
[Flaubert in Lettera a Mlle Leroyer de Chantepie, 1857]
Flaubert dedica cinque anni alla stesura dell’opera con uno stile minuzioso senza risultare pesante o ampolloso. Personalmente sono rimasta incantata di fronte alle descrizioni dei paesaggi bucolici.
«Nelle belle serate estive, nell’ora in cui le strade tiepide sono vuote […] apriva la finestra e si appoggiava con i gomiti sul davanzale. Il fiume, che fa sembrare quel quartiere di Rouen una piccola misera Venezia, scorreva sotto di lui, giallo, violetto o azzurro tra ponti e grate. […] Davanti a lui, al di là dei tetti, si stendeva un gran cielo puro col sole rosso che tramontava. Come si doveva stare bene laggiù! Che fresco sotto i faggi! Apriva le narici per aspirare i buoni odori della campagna, che però non arrivavano fino a lui».
Ambientando il romanzo in campagna quindi in luoghi in cui si conduce una semplice, spesso monotona e ripetitiva, spicca la figura di Madame Bovary che vorrebbe essere un’eroina ma in realtà incarna l’atteggiamento della classe borghese a cui appartiene: una classe ambiziosa e alla continua ricerca di tumulto, di una vita lussuriosa e sfarzosa. La critica alla classe borghese è filtrata dai pensieri della protagonista che rimarcano il costante stato di insoddisfazione. Emma tenta di arginare la frustrazione e la depressione - che non colmerà mai - dapprima con la fantasia rifugiandosi nei libri e nei ricordi poi con la continua ricerca di “emozioni intense” quali relazioni extraconiugali appassionate e ossessive in cui non vi è nulla di sentimentale. Il messaggio è chiaro: Emma rappresenta l’insoddisfazione umana e la continua ricerca di un qualcosa che colmi l’esistenza e la solitudine.
Questo romanzo conierà infatti il termine “bovarismo”: la tendenza psicologica a costruirsi una personalità fittizia, a vivere situazioni romanzesche e non realistiche sostenendo un ruolo non corrispondente alla propria condizione sociale; desiderio smanioso di evasione dalla realtà alla ricerca di piaceri particolari, sempre più intensi.
-ATTENZONE SPOILER-
Oltre alla critica sociale vi è una critica sull’impotenza della donna e la sua posizione di svantaggio rispetto all’uomo. Madame Bovary respinge il suo ruolo di moglie e talvolta quello di madre per colmare il suo animo incontentabile con la lussuria e il lusso. Emma è talmente ossessionata dal soddisfare queste sua mancanza che si indebiterà e successivamente si suiciderà.
«Madame Bovary non ha nulla di vero. È una storia completamente inventata; non vi ho messo nulla né dei miei sentimenti né della mia vita. L’illusione deriva al contrario dall’impersonalità dell’opera. È uno dei miei principi: non bisogna “scriversi”. L’artista deve essere nella sua opera come Dio nella creazione, invisibile e onnipotente; dappertutto deve sentirsi la sua presenza, ma senza mai apparire».
[Flaubert in Lettera a Mlle Leroyer de Chantepie, 1857]
Flaubert dedica cinque anni alla stesura dell’opera con uno stile minuzioso senza risultare pesante o ampolloso. Personalmente sono rimasta incantata di fronte alle descrizioni dei paesaggi bucolici.
«Nelle belle serate estive, nell’ora in cui le strade tiepide sono vuote […] apriva la finestra e si appoggiava con i gomiti sul davanzale. Il fiume, che fa sembrare quel quartiere di Rouen una piccola misera Venezia, scorreva sotto di lui, giallo, violetto o azzurro tra ponti e grate. […] Davanti a lui, al di là dei tetti, si stendeva un gran cielo puro col sole rosso che tramontava. Come si doveva stare bene laggiù! Che fresco sotto i faggi! Apriva le narici per aspirare i buoni odori della campagna, che però non arrivavano fino a lui».
Ambientando il romanzo in campagna quindi in luoghi in cui si conduce una semplice, spesso monotona e ripetitiva, spicca la figura di Madame Bovary che vorrebbe essere un’eroina ma in realtà incarna l’atteggiamento della classe borghese a cui appartiene: una classe ambiziosa e alla continua ricerca di tumulto, di una vita lussuriosa e sfarzosa. La critica alla classe borghese è filtrata dai pensieri della protagonista che rimarcano il costante stato di insoddisfazione. Emma tenta di arginare la frustrazione e la depressione - che non colmerà mai - dapprima con la fantasia rifugiandosi nei libri e nei ricordi poi con la continua ricerca di “emozioni intense” quali relazioni extraconiugali appassionate e ossessive in cui non vi è nulla di sentimentale. Il messaggio è chiaro: Emma rappresenta l’insoddisfazione umana e la continua ricerca di un qualcosa che colmi l’esistenza e la solitudine.
Questo romanzo conierà infatti il termine “bovarismo”: la tendenza psicologica a costruirsi una personalità fittizia, a vivere situazioni romanzesche e non realistiche sostenendo un ruolo non corrispondente alla propria condizione sociale; desiderio smanioso di evasione dalla realtà alla ricerca di piaceri particolari, sempre più intensi.
-ATTENZONE SPOILER-
Oltre alla critica sociale vi è una critica sull’impotenza della donna e la sua posizione di svantaggio rispetto all’uomo. Madame Bovary respinge il suo ruolo di moglie e talvolta quello di madre per colmare il suo animo incontentabile con la lussuria e il lusso. Emma è talmente ossessionata dal soddisfare queste sua mancanza che si indebiterà e successivamente si suiciderà.
chrtsph's review against another edition
challenging
dark
emotional
sad
slow-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? It's complicated
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? Yes
4.0
dreavg's review against another edition
dark
emotional
sad
slow-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? No
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? Yes
3.0
nzagalo's review against another edition
4.0
Do ponto de vista académico, centrado nos aspectos inovadores para o género romance realista, é mais que um livro, é um marco, com a vantagem de continuar a ler-se muito bem ainda hoje. Contudo está imensamente longe de poder provocar o nosso espírito como o fez quando saiu. Não apenas porque a inovação estética acabou por se tornar no modelo base do romance moderno, surgindo assim repetidamente nas nossas leituras, mas também porque a temática foi ultrapassada. O realismo, considerado demasiado forte para a época, soa hoje para nós, como ainda mero romantismo. É verdade que aqui se inicia, mas com o avançar das investidas estéticas pelos que se seguiram, aquilo que aqui se pode ler hoje, mais parece um realismo com véu. Ou seja, Flaubert recorre constantemente à comédia para mascarar muita da dor do realismo, e assim fazer passar tudo de um modo menos duro. A bipolaridade de Madame Bovary vai sendo apresentada, ora como algo profundo e doloroso, ora como algo irónico fonte de sarcasmo e crítica social. De certo modo, o seu tratamento, do ponto de vista psicológico, é também bipolar, pairando incerteza no modo como o autor pretende verdadeiramente apresentar a personagem.
Depois de ler alguns comentários de autores como Proust e Nabokov à estilística do texto, fui reler o último capítulo em francês. Não posso dizer que a tradução portuguesa, de Fernanda Ferreira Graça, se afaste, no conteúdo, do que está no original, mas temos um tratamento gramatical claramente inferior. Recordo vários momentos na tradução portuguesa, em que a prosa se eleva, rasgos de consciência dos personagens ou descrições de espaços, mas não é uma constante. Tendo inicialmente atribuído essa inconstância ao autor, vejo agora que se poderá ter perdido no caminho da tradução. Deste modo acredito que o livro, e principalmente a nossa impressão do mesmo, ganharia imenso com uma nova tradução mais aturada.
Por fim, tendo em conta o âmbito realista da obra, sinto que me falta uma base mais sólida sobre os costumes sociais do século XIX, nomeadamente no tratamento dos filhos, que contaminou em parte a minha leitura.
Depois de ler alguns comentários de autores como Proust e Nabokov à estilística do texto, fui reler o último capítulo em francês. Não posso dizer que a tradução portuguesa, de Fernanda Ferreira Graça, se afaste, no conteúdo, do que está no original, mas temos um tratamento gramatical claramente inferior. Recordo vários momentos na tradução portuguesa, em que a prosa se eleva, rasgos de consciência dos personagens ou descrições de espaços, mas não é uma constante. Tendo inicialmente atribuído essa inconstância ao autor, vejo agora que se poderá ter perdido no caminho da tradução. Deste modo acredito que o livro, e principalmente a nossa impressão do mesmo, ganharia imenso com uma nova tradução mais aturada.
Por fim, tendo em conta o âmbito realista da obra, sinto que me falta uma base mais sólida sobre os costumes sociais do século XIX, nomeadamente no tratamento dos filhos, que contaminou em parte a minha leitura.
aquacat2's review against another edition
emotional
reflective
medium-paced
- Plot- or character-driven? Plot
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? No
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? Yes
4.0