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3.71 AVERAGE


Read this for my bookclub, and I’m not sure I would have finished it otherwise. It’s snarky but generally inoffensive, it’s the daily diary of a bookshop owner. Having worked retail and as the main shorter of books gifted in bulk quantities to my library for a span of seven years, there was nothing new for me in this, but your mileage may vary. I lost all romantic notions about bookshop work a long time ago. (I did feel mildly guilty for reading this on my Kindle.)
charirving's profile picture

charirving's review

4.0

This book was very cozy and relaxing to read. I liked that I could just turn my brain off while still being interested. I think it was super funny how blunt he was though it was not whack expected. Nice light read. 4.5
funny lighthearted slow-paced

Läs min recension på bloggen: http://www.fiktiviteter.se/2018/10/09/en-bokhandlares-dagbok-av-shaun-bythell/
funny lighthearted medium-paced

3.5 stars

Frankly horrified by the number of people trying to haggle in a book shop.

mdcrabbyreads's review

3.75
funny informative lighthearted reflective relaxing medium-paced
femkepemke's profile picture

femkepemke's review

3.0

Grappig, soms herkenbaar, maar ook af en toe behoorlijk negatief.

Ik vond de anekdotes over de klanten hysterisch, maar soms las ik ook met afschuw hoe asociaal mensen zijn. Het dorpse sfeertje scheen goed in de dagboeknotities door en daardoor voelde het knus.

Op zich snap ik de negativiteit over Amazon en de e-reader wel maar soms werd ik het wel een beetje zat. Leuk om een keer te lezen, maar ik geef het boek weer door, het is geen blijvertje.

[possibili spoiler?] Questo libro si presenta sotto forma di diario privato nel quale l'autore scrive tutto ciò che è relativo alla sua attività di libraio – non solo la vendita, ma anche la rete di conoscenze da coltivare, le iniziative diverse da promuovere ed inventarsi. Bisogna prendere in considerazione, a mio parere, questo aspetto narrativo, perché se lo si considera come un romanzo, risulta noioso (i diari personali tendono ad essere così, a meno che non si viva chissà quali avventure o non si faccia un viaggio introspettivo – non è qui il caso). Qui le piccole vicende non sono approfondite, come sarebbero in un racconto più esteso, sono solo pillole di quotidianità e come tali bisogna valutarle. Non sempre quel che viene scritto è interessante, spesso è ripetitivo, ma sicuramente dà una idea di come sia realmente la vita di chi lavora in una libreria (giusto per quei lettori, come me, che han sempre detto con aria trasognata “Ahhh, quanto mi piacerebbe lavorare in una libreria) e credo che questo sia il punto di forza.
Spesso, nel libro, si fa riferimento ad Amazon o ad altri colossi su internet, come Tripadvisor, che influenzano – e quasi mai in positivo – la gestione di una attività simile. Cose note a molti, ma ripetute veramente tanto spesso in questo volume (forse per rendere chiaro quanta influenza ci sia?).
Nota divertente, quella vena di sarcasmo che si vede, soprattutto nella descrizione dei personaggi – si, sono persone reali quelle descritte, ma alcuni son degni di essere chiamati personaggi - e tra autoctoni di Wigtown, clienti strani (e dove trovarli, nelle librerie pare essere qui la risposta), librai d'altri tempi, scrittori o aspiranti tali, di descrizioni – se pur brevi – ce ne sono a iosa. Sarcasmo, però, che può anche dare fastidio in alcuni momenti, ma per me è stato tollerabile.
Ci sono momenti che ho trovato anche commoventi, ad esempio quando Shaun parla dello sgombero di abitazioni private per recuperare libri appartenuti a delle persone morte e come togliere quei libri sia, soprattutto per chi non ha eredi, come “l'atto finale di distruzione dell'individualità”. Sul fatto che le collezioni di libri siano poi una raffigurazione della personalità di una persona (con anche dei lati “oscuri” ai più, con libri che non verrebbero probabilmente associati alla persona stessa), l'autore ci ritorna anche in altri punti. Anche io, come l'autore, mi ritrovo a vedere che libri ci sono negli scaffali delle persone per capirle un po' di più eheh. Riguardo questa attività di recupero di libri appartenuti a gente ormai morta, una bella cosa è che l'autore accompagna a volte delle storie legate alle persone che possedevano quei libri.
Tutto sommato, una lettura piacevole, da 3 stelline su 5
P.S.: se nel caso vi venisse voglia di visitare Wigtown (piccolo villaggio pieno di librerie), quando sarà possibile, sappiate che lì c'è l'Open Book, dove si può vivere nell'appartamento posto sopra una libreria e gestire la suddetta libreria per il tempo di permanenza.

chilliwitch's review

5.0

A good chuckle as someone who works in Customer Service..... I can relate to all of this...