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challenging
emotional
hopeful
inspiring
reflective
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
I read this book for a book club and I have to say I didn't really enjoy the book. It was written well but I really disliked the main character. To an extent, I know that is the point of the book, that no one is perfect, but I just thought the amount of times she rejected those around her who loved her was annoying and it made the book drag out for me. I found myself forcing my way though the end so it could just all be resolved and over. However, I've always had in the back of my mind that someday maybe our family will be in a place to provide foster care and this book reinforces to me that there is a definite need for people willing and able to do that. I also enjoyed learning about the flower meanings.
I feel like I liked this book off and on. There were times when I couldn't put it down and times when I was bored. It was definitely interesting and I can see why a lot of people gave it good reviews and someone that enjoys flowers would especially like it.
This is easily my favorite book I’ve ever read. I almost feel like it was written for me? Don’t get me wrong - I cried a lot through this. But it’s so beautiful.
I don't normally go for this kind of book, romance, but this is a romance of a different kind. Victoria Jones is an interesting character, orphan, foster kid, troubled, and it is her romance with flowers that is the running theme throughout. Learning to love yourself can be as hard as walking through a Hawthorne forest.
I thought this was a really touching story. Very heavy at times, very emotional but really well done.
It tells the story of Victoria, who after aging out of foster care retreats to her love of flowers to help her start a new life.
The character of Victoria is so well written- complex and believeable. The author really delved deep into the reasons behind Victorias sometimes aggressive and isolating behavior.
This was a pleasure to read!
It tells the story of Victoria, who after aging out of foster care retreats to her love of flowers to help her start a new life.
The character of Victoria is so well written- complex and believeable. The author really delved deep into the reasons behind Victorias sometimes aggressive and isolating behavior.
This was a pleasure to read!
emotional
hopeful
informative
reflective
sad
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
Che noia agonizzante!
Mi è sembrata una lettura infinita, lenta, senza emozioni se non quello dell’attesa che finisse. Ci sono libri che dal punto di vista della forma sono ineccepibili, ma il contenuto non alla stessa altezza; ci sono libri che hanno un contenuto superiore anche se non sono eccezionali dal punto di vista della forma; ci sono libri che hanno sia l’una che l’altro e ci sono libri che non hanno né l’una né l’altro. Questo libro rientra in quest’ultima categoria. Narrato in prima persona dalla protagonista, Vittoria, una diciottenne scontrosa che ha passato la vita da una famiglia di affido all’altra e in comunità, senza mai aver conosciuto i genitori, né la vera data di nascita o il cognome, il libro sembrerebbe avere le carte in regola per suscitare interesse e compassione nel lettore. Purtroppo, non posso dire di aver avuto questo impatto su di me. Per tre quarti della storia, la lettura è snervante e si fa fatica a decollare, l’alternarsi di capitoli che narrano il presente e il passato crea confusione, non si acquisisce ritmo e le frasi sono brevi, insipide, del tipo: “Oggi mi sono svegliata affamata e sporca. Il contatto con le persone mi mette paura. L’unica consolazione sono i fiori. Vivo nella disperazione, depressione e solitudine. Non merito l’amore a causa di quello che ho fatto. Devo scontare le mie colpe del passato.” Poi, negli ultimi tre capitoli finalmente il ritmo cambia e si vede la luce in fondo al tunnel. Victoria, in seguito alla maternità, trova la sua strada e impara che l’amore si costruisce e che le sofferenze del passato non determinano per forza la persona che si diventa e che, anche chi non ha mai ricevuto amore può imparare a donarlo e ad aprirsi alla vita e al prossimo. Bellissima lezione, peccato solo che ci vogliono trecento pagine per giungere a questa conclusione.
Il fatto di aver messo in evidenza i difetti del sistema di affido americano è utile per prendere consapevolezza del problema e cercare una soluzione. Il significato dei fiori, nato in epoca vittoriana, era un ottimo spunto ma fa da contorno alla storia alla fine e non è la portata principale, come invece vuol far intendere il titolo. Deludente.
Mi è sembrata una lettura infinita, lenta, senza emozioni se non quello dell’attesa che finisse. Ci sono libri che dal punto di vista della forma sono ineccepibili, ma il contenuto non alla stessa altezza; ci sono libri che hanno un contenuto superiore anche se non sono eccezionali dal punto di vista della forma; ci sono libri che hanno sia l’una che l’altro e ci sono libri che non hanno né l’una né l’altro. Questo libro rientra in quest’ultima categoria. Narrato in prima persona dalla protagonista, Vittoria, una diciottenne scontrosa che ha passato la vita da una famiglia di affido all’altra e in comunità, senza mai aver conosciuto i genitori, né la vera data di nascita o il cognome, il libro sembrerebbe avere le carte in regola per suscitare interesse e compassione nel lettore. Purtroppo, non posso dire di aver avuto questo impatto su di me. Per tre quarti della storia, la lettura è snervante e si fa fatica a decollare, l’alternarsi di capitoli che narrano il presente e il passato crea confusione, non si acquisisce ritmo e le frasi sono brevi, insipide, del tipo: “Oggi mi sono svegliata affamata e sporca. Il contatto con le persone mi mette paura. L’unica consolazione sono i fiori. Vivo nella disperazione, depressione e solitudine. Non merito l’amore a causa di quello che ho fatto. Devo scontare le mie colpe del passato.” Poi, negli ultimi tre capitoli finalmente il ritmo cambia e si vede la luce in fondo al tunnel. Victoria, in seguito alla maternità, trova la sua strada e impara che l’amore si costruisce e che le sofferenze del passato non determinano per forza la persona che si diventa e che, anche chi non ha mai ricevuto amore può imparare a donarlo e ad aprirsi alla vita e al prossimo. Bellissima lezione, peccato solo che ci vogliono trecento pagine per giungere a questa conclusione.
Il fatto di aver messo in evidenza i difetti del sistema di affido americano è utile per prendere consapevolezza del problema e cercare una soluzione. Il significato dei fiori, nato in epoca vittoriana, era un ottimo spunto ma fa da contorno alla storia alla fine e non è la portata principale, come invece vuol far intendere il titolo. Deludente.
Good story of overcoming obstacles. Of how one girl looks to help others, because she feels lost in her own life. Some of it is a bit easy to see coming, but even when that happens, the reader will cheer that it did. The definitions of all of the flowers was also very interesting to learn about.