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aarousseau's review against another edition
adventurous
challenging
dark
emotional
informative
mysterious
reflective
sad
medium-paced
4.0
charlote_1347's review against another edition
3.0
3.5 stars. I would have awarded it 4 stars if it hadn't been quite so boring in places.
SOME SPOILERS AHEAD.
'Breakfast at Tiffany's' knocked my expectations out of the park and ever since I have been eager to pick up another Capote book. 'In Cold Blood' was nowhere near as good but it was interesting.
It documents the apparently motiveless massacre of the Clutter family and the subsequent pursuit, arrest, trials and execution of the murderers. The book itself is split into four sections: 'The Last to See Them Alive', 'Persons Unknown', 'Answer' and 'The Corner'. Each was well-written and brilliantly researched; the level of detail was immersive but it did grow wearing to read at times.
'The Last to See Them Alive' gave the reader a snapshot of life in the Clutter household before the fateful night that ended their lives. Nancy and Kenyon could have been direct imitations of people I knew at secondary school, which was disorienting and unnerving, and the care Capote took to depict Bonnie and Herb brought them alive on the page. It was easy to mourn them, although it was not quite so easy to blindly hate Perry and Dick.
'Persons Unknown' took the opportunity to explore Dick and Perry's life-on-the-run after the murders and their relationship with one another and society. My brain, at times, refused to accept that the narrative was non-fiction because of the emotional intensity - interviews and research would not have revealed that level of detail- but that did not affect my reading experience.
'Answer' saw Dick and Perry caught and their crime confessed in full. This was, by far, my favourite section because it was fast-paced, action-packed and gory. I can't say I enjoyed it - how could anyone? - but it satisfied my curiosity and led to a sense of closure.
'The Corner' was a long-winded finale that plucked at my heartstrings but ultimately failed to garner my sympathy. It boasted some interesting psychological commentaries on Dick and Perry and I found the brief foray into the crimes of other Death Row inmates fascinating.
While this certainly doesn't strike me as a book that can be read more than once, it was a compelling and thought-provoking read.
SOME SPOILERS AHEAD.
'Breakfast at Tiffany's' knocked my expectations out of the park and ever since I have been eager to pick up another Capote book. 'In Cold Blood' was nowhere near as good but it was interesting.
It documents the apparently motiveless massacre of the Clutter family and the subsequent pursuit, arrest, trials and execution of the murderers. The book itself is split into four sections: 'The Last to See Them Alive', 'Persons Unknown', 'Answer' and 'The Corner'. Each was well-written and brilliantly researched; the level of detail was immersive but it did grow wearing to read at times.
'The Last to See Them Alive' gave the reader a snapshot of life in the Clutter household before the fateful night that ended their lives. Nancy and Kenyon could have been direct imitations of people I knew at secondary school, which was disorienting and unnerving, and the care Capote took to depict Bonnie and Herb brought them alive on the page. It was easy to mourn them, although it was not quite so easy to blindly hate Perry and Dick.
'Persons Unknown' took the opportunity to explore Dick and Perry's life-on-the-run after the murders and their relationship with one another and society. My brain, at times, refused to accept that the narrative was non-fiction because of the emotional intensity - interviews and research would not have revealed that level of detail- but that did not affect my reading experience.
'Answer' saw Dick and Perry caught and their crime confessed in full. This was, by far, my favourite section because it was fast-paced, action-packed and gory. I can't say I enjoyed it - how could anyone? - but it satisfied my curiosity and led to a sense of closure.
'The Corner' was a long-winded finale that plucked at my heartstrings but ultimately failed to garner my sympathy. It boasted some interesting psychological commentaries on Dick and Perry and I found the brief foray into the crimes of other Death Row inmates fascinating.
While this certainly doesn't strike me as a book that can be read more than once, it was a compelling and thought-provoking read.
kimisteinhorst's review against another edition
DNF: I listened to two of the 14 hours which was plenty for me. Excellent details, very thorough research and writing. Simply not interested, overall. RIP cutter family
addieballin's review against another edition
challenging
dark
informative
reflective
sad
slow-paced
4.5
This is what happens when you repress white men's sexuality then let them run amok
hannah850's review against another edition
challenging
dark
emotional
reflective
tense
slow-paced
3.25
mchl_btt's review against another edition
5.0
Se dovessi pensare a un aggettivo per descrivere questo libro e la storia che racconta, sceglierei "disturbante".
Nel momento stesso in cui ho iniziato a leggere, conoscevo già gli avvenimenti e gli assassini, ma questo non ha reso la lettura noiosa e prevedibile, tuttaltro. Perchè al di là della - se così vogliamo chiamarla - trama, quello che rende questo romanzo magnetico è la capacita di Capote di farci vedere l'altro lato della medaglia: il punto di vista dei cattivi. E nel momento in cui inizi a vedere il mondo da quella prospettiva succede una cosa disturbante: sai benissimo che le azioni che hanno commesso i due assassini sono deprecabili e imperdonabili nella loro assurdità e immotivatezza, ma allo stesso tempo conosci il loro passato, la loro storia, quello che li ha portati fino lì. E sapere non riduce in nessun modo le loro colpe, ma di sicuro suscita nel lettore una sorta di compassione, un sentimento di pena.
Questo sentimento secondo me è reso benissimo nei pensieri di Mr Dewey alla fine della confessione di Perry, di cui riporto la citazione:
"Nondimento, gli era possibile guardare all'uomo che gli sedeva al fianco sneza rabbia - semmai con un briciolo di comprensione - dato che la vita di Perry Smith non era stata, quel che si dice, rose e fiori bensì un miserevole, agghiaciante e desolato trascorrere da un miraggio a un altro miraggio. La comprensione di Dewey, però, non era così profonda da lasciar spazio né al perdono né alla compassione"
Ho trovato lo stile di Capote magistrale, l'alternanza di reportage narrativo, parti romanzate e interviste dirette è così ben oliata che la sensazione è sempre quella di leggere un romanzo raccontato da un narratore onniscente che vuole disseminare le pagine di indizi su ciò che succederà. E questo è, di nuovo, disturbante, quando ci si rende conto della verità delle parole che si stanno leggendo.
Uno dei libri che mi ha catturato di più fino ad oggi, a cui continuavo a pensare quando non lo leggevo, di cui mi tornavano in mente immagini e riflessioni.
Disturbante, ma memorabile.
Nel momento stesso in cui ho iniziato a leggere, conoscevo già gli avvenimenti e gli assassini, ma questo non ha reso la lettura noiosa e prevedibile, tuttaltro. Perchè al di là della - se così vogliamo chiamarla - trama, quello che rende questo romanzo magnetico è la capacita di Capote di farci vedere l'altro lato della medaglia: il punto di vista dei cattivi. E nel momento in cui inizi a vedere il mondo da quella prospettiva succede una cosa disturbante: sai benissimo che le azioni che hanno commesso i due assassini sono deprecabili e imperdonabili nella loro assurdità e immotivatezza, ma allo stesso tempo conosci il loro passato, la loro storia, quello che li ha portati fino lì. E sapere non riduce in nessun modo le loro colpe, ma di sicuro suscita nel lettore una sorta di compassione, un sentimento di pena.
Questo sentimento secondo me è reso benissimo nei pensieri di Mr Dewey alla fine della confessione di Perry, di cui riporto la citazione:
"Nondimento, gli era possibile guardare all'uomo che gli sedeva al fianco sneza rabbia - semmai con un briciolo di comprensione - dato che la vita di Perry Smith non era stata, quel che si dice, rose e fiori bensì un miserevole, agghiaciante e desolato trascorrere da un miraggio a un altro miraggio. La comprensione di Dewey, però, non era così profonda da lasciar spazio né al perdono né alla compassione"
Ho trovato lo stile di Capote magistrale, l'alternanza di reportage narrativo, parti romanzate e interviste dirette è così ben oliata che la sensazione è sempre quella di leggere un romanzo raccontato da un narratore onniscente che vuole disseminare le pagine di indizi su ciò che succederà. E questo è, di nuovo, disturbante, quando ci si rende conto della verità delle parole che si stanno leggendo.
Uno dei libri che mi ha catturato di più fino ad oggi, a cui continuavo a pensare quando non lo leggevo, di cui mi tornavano in mente immagini e riflessioni.
Disturbante, ma memorabile.
terryma90's review against another edition
4.0
I had to read this for school. It was really good. It is the classic murder nonfiction and you can tell that Truman Capote put his heart and soul into writing this and giving light to the Clutters massacre.