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680 reviews for:

Golemovo Oko

Jonathan Stroud

4.07 AVERAGE


Liked this better than the first one in the trilogy, mainly because Kitty takes a more prominent role. Kitty kicks butt!

3.5
adventurous mysterious tense slow-paced
Plot or Character Driven: A mix
Strong character development: Complicated
Loveable characters: Yes
Diverse cast of characters: Yes
Flaws of characters a main focus: Yes

I really enjoyed this second book in the trilogy. I am a tad perplexed as to the when but if you set that aside, assume sometime in the last century, then it's a great read. There are lots of times when I laughed aloud and a number of "oh no!" moments too. That is the appeal for me, the character development is such that I became compelled to know. There is quite a bit of jumping around in perspective which for me served to emphasize character, but I know there are people out there who will avoid a book for this reason alone. It seems a bit like the setting has been forsaken in order to better serve the story and for me that is fine.
adventurous dark emotional funny mysterious tense slow-paced
Plot or Character Driven: A mix
Strong character development: Yes
Loveable characters: Yes
Diverse cast of characters: No
Flaws of characters a main focus: Yes
adventurous medium-paced
Plot or Character Driven: A mix
Strong character development: Yes
Loveable characters: Complicated
Diverse cast of characters: Complicated
Flaws of characters a main focus: Yes

This series continues to be a delight. In this one we have get a good look at the oligarchy of magicians and an anti-imperial resistance—as well as Bartimaeus’s clever narration.

Not as great as the first in the series.

I absolutely love Bartimaeus' pov! One of the best in YA

I have mixed feelings about this book. I didn't like the first one very much but since I bought the entire series, I decided to continue on with hopes of improvement. I didn't care for the second book either....until about halfway through. The main reason I had a hard time enjoying book 1 is because I strongly disliked the main character, Nathaniel. He is so irritatingly annoying and spoiled. How did he get such an ego growing up with a "father" like he had? It reminds me of all the little self-serving bastards that are growing up in our society now. Ultimately, it wasn't until I focused on Bartimaeus and Kitty and tried to view them as the main characters that I started to enjoy the book more. (Luckily the book does change between narrators so I was able to do this quite easily) Bartimaeus is clever, sarcastic and cheeky (just like me!) and Kitty is so much more likeable than Nathaniel. I'm starting the 3rd one now, hopefully, the trend will continue.

Sono passati due anni dagli eventi del primo libro della trilogia di Bartimaeus.
Ora Nathaniel è l’apprendista della Whitwell, ha un lavoro al ministero degli affari interni e ovviamente è il pupillo di Deveraux, il Primo Ministro dell’Impero.

Ovviamente il giovane prodigio -è solo quattordicenne- è anche accompagnato da una bella schiera di invidie, gelosie e odii. Dopotutto, così giovane, ha già più fama, potere e prestigio di quanti molti maghi potranno mai ottenere in tutta la loro carriera.
E non deve solamente fronteggiare queste vipere, ma anche occuparsi del suo vero lavoro: sistemare una volta per tutte la Resistenza, il gruppo di persone comuni che ruba oggetti magici ai maghi per usarli in attentati contro il governo.

Quando però oltre ai furti e agli atti dimostrativi della Resistenza viene fuori un misterioso strumento di inimmaginabile potenza distruttiva, Nathaniel si vede costretto a convocare nuovamente Bartimaeus, il djinni che gli aveva permesso in passato di sventare i piani di Lovelace.
E anche questa volta i due si troveranno invischiati in una storia di tradimento, tanto per cambiare.

Ecco, intanto va detto da subito che la trama è abbastanza prevedibile e rimane giusto una domanda nell’aria alla fine, che immagino sia quella intorno alla quale ruoterà il terzo libro.
Detto questo, però, va anche detto che il libro scorre bene lo stesso, aiutato non poco dalle considerazioni bellissime di Bartimaeus.

Uno dei punti di forza del libro è che nessuno dei protagonisti si può definire buono.
Bartimaues è… beh, è Bartimaeus. Un djinni costretto a servire un mago, una creatura potente e scaltra, priva di morale, che punta solamente ad adempiere il suo compito per poter essere libera di allontanarsi dal mondo materiale.
Nathaniel poi è sempre più un mago. Come le personalità che tenta di imitare, dedica infinite attenzioni all’aspetto e alla moda, tratta con aria di superiorità gli altri, non si preoccupa di mantenere la propria parola. Come non manca di notare più volte Bartimaeus, sta diventando sempre più come gli altri, allontanandosi costantemente dal Nathaniel che era stato un tempo.
Tanto per fare un paragone con un altro maghetto giovane, potente e famoso… diciamo che Nathaniel è più simile al giovane Draco Malfoy che non a Harry Potter.

Paradossalmente, l’unico personaggio buono si può trovare nel terzo punto di vista, quello del nemico.
Kitty, una della Resistenza. La ragazza che aveva derubato Nathaniel nel primo libro.
Una ragazza con una brutta vicenda nel suo passato, che l’ha portata a trovarsi ora nell’underground di Londra a tentare di lottare contro maghi e demoni.
Ecco, probabilmente mi ha stupito la fine di Kitty con Nathaniel… per questa cosa avevo pensato a un altro sviluppo, lo ammetto.

Nel libro ci sono quindi il giovane e ambizioso e altezzoso mago Nathaniel aka Mandrake, il suo riluttante servitore djinni Bartimaeus, Kitty e i ribelli della Resistenza, un golem intento a seminare distruzione a Londra, un traditore, diversi complotti, un viaggio a Praga tra agenti segreti quanto meno melodrammatici e vecchie conoscienze… il tutto mescolato con un buon ritmo e qualche piccolo colpo di scena.

Come storia direi che non è al livello dell’Amuleto di Samarcanda, ma come companatico… come ambientazione, personaggi, relazioni direi che gli è superiore. L’ambientazione si espande e scopriamo diverse cose interessanti sul passato, una in particolare interessantissima. I personaggi sono maturati, cresciuti… e il protagonista adesso è raramente tale da suscitare simpatia, immedesimazione o anche solo un blando tifo. Cosa che adoro, ovviamente!

In definitiva mi è piaciuto, ora attacco il terzo libro. Sono curioso di vedere se Nathaniel continuerà con la maturazione che lo sta portando a divenire Mandrake, o se invece il pensiero di quanto successo nello scontro finale lo riporterà un poco sui suoi passi.
E sopratutto, voglio saperne di più su Tolomeo!