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adventurous
sad
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
Well, that was fun. Some of the early plot lines were a bit hard to follow and I did have to pull up the Wikipedia summary a couple of times but once it got to the Yuri and Lara story, it really got rolling, and the writing (or at least the translation) was beautiful, even if I didn’t always understand some of the characters’ choices. Some of the political conversations were pretty interesting too. I had distant relations that were sent to the gulags by Stalin so I have some opinions about that bit of history, but it was really enlightening to listen to various arguments from Russian characters by a Russian author.
i'm so proud of myself for reading this. and i'm totally reading more russian fiction - Dostoevsky here i come! this book was an epic description of the struggles of the everyday people caught in the bolshevik revolution.
As my Russian professor told me, Russians don't consider their literature depressing, just serious! But goodness, this was a heavy book. I think the first half was much more interesting than the second when everything dragged and got all fuddled. Young Zhivago was filled with such purpose and optimism at the beginning and then basically becomes a bum... But I believe this heavy muffledness of the end was intentional, like the era when everything was uncertain and confused. And Zhivago's fall from grace symbolic of the intellectual stifle.
dark
emotional
sad
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
No
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
adventurous
challenging
dark
mysterious
tense
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Yes
dark
reflective
slow-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
challenging
reflective
sad
slow-paced
E così, finalmente, ho terminato questo romanzo; ho rispettato le tappe, leggendolo di settimana in settimana ma togliendomi sempre il dente il lunedì o il martedì, per levarmi 'sto peso perché questo è stato: un macigno pesante e indigeribile. Mi aspettavo che non mi sarebbe piaciuto ma speravo il contrario: aspettative rispettate e ben oltre.
Al di là della mia totale estraneità al contesto della rivoluzione russa, l'autore presenta una sfilza infinita di personaggi, più o meno detestabili, più o meno inutili salvo poi cacciarli dal cappello quando gli fa più comodo, senza nessuna spiegazione.
Il protagonista è permeato di tragicità, alternando deliqui da infermo a pure allucinazioni visive da sveglio a elucubrazioni infinite e contorte sull'arte, la politica, la lingua russa, la vita. Zivago è un debole, è disonesto con sé e con gli altri, è incapace di stare da solo e badare a sé stesso, tant'è che ogni volta che cade malato ha la donna di turno a fargli da infermiera, per poi ricadere nel melodramma e lasciarsi andare. Si poteva riassumere così, fine della breve storia triste.
Personalmente lo stile dell'autore mi urta i nervi: a tratti è prosaico all'inverosimile, scadendo nella violenza gratuita senza preavviso, a tratti anela a temi filosofici e aulici risultando soltanto ampolloso; i diecimila patronomici e vezzeggiativi tipici della lingua russa non aiutano, rendendo la lettura singhiozzante e confusa.
Solo la versione audio, ben letta, mi ha permesso di terminarlo.
Al di là della mia totale estraneità al contesto della rivoluzione russa, l'autore presenta una sfilza infinita di personaggi, più o meno detestabili, più o meno inutili salvo poi cacciarli dal cappello quando gli fa più comodo, senza nessuna spiegazione.
Il protagonista è permeato di tragicità, alternando deliqui da infermo a pure allucinazioni visive da sveglio a elucubrazioni infinite e contorte sull'arte, la politica, la lingua russa, la vita. Zivago è un debole, è disonesto con sé e con gli altri, è incapace di stare da solo e badare a sé stesso, tant'è che ogni volta che cade malato ha la donna di turno a fargli da infermiera, per poi ricadere nel melodramma e lasciarsi andare. Si poteva riassumere così, fine della breve storia triste.
Personalmente lo stile dell'autore mi urta i nervi: a tratti è prosaico all'inverosimile, scadendo nella violenza gratuita senza preavviso, a tratti anela a temi filosofici e aulici risultando soltanto ampolloso; i diecimila patronomici e vezzeggiativi tipici della lingua russa non aiutano, rendendo la lettura singhiozzante e confusa.
Solo la versione audio, ben letta, mi ha permesso di terminarlo.