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dely_dd's review against another edition
3.0
Finalmente mi sono decisa a leggere questo tanto declamato classico. Anche questo letto grazie a [b:Curarsi con i libri: Rimedi letterari per ogni malanno|18758859|Curarsi con i libri Rimedi letterari per ogni malanno|Ella Berthoud|https://images.gr-assets.com/books/1383840900s/18758859.jpg|24757268] che lo consiglia per chi soffre di esaurimento. Non sono esaurita, ma ho deciso comunque di leggerlo perché ne ho sempre sentito parlare bene. Non ricordo se ho guardato il film, e se l'ho visto ero ancora bambina, quindi l'ho iniziato non ricordando niente della trama.
Il libro racconta l'incontro e l'amicizia tra Zorba e il narratore che rimane senza nome. Sono due persone completamente diverse: il narratore è un intellettuale, un topo da biblioteca, che si pone continuamente interrogativi esistenziali ed è alla ricerca di Buddha; Zorba, invece, si gode la vita appieno. I pochi interrogativi che si pone, con una semplicità e curiosità paragonabili a quelle di un bambino, li risolve ballando o suonando il santuri. Si definisce un uomo totalmente libero, non legato a ideologie, divinità o persone, e non ha paura di niente. Nella sua semplice ignoranza, in ciò che potrebbe sembrare superficialità, Zorba trova le risposte agli interrogativi del suo amico.
Si crea un'amicizia di scambio reciproco che arricchisce il narratore, il quale si rende conto che non potrà mai raggiungere la libertà interiore finché non si svuota di tutti i suoi intellettualismi, da Buddha e dalle sue ideologie.
Il libro è interessante e ci sono citazioni molto belle. Ciò nonostante non mi ha convinto del tutto. Ho tifato per Zorba fino alla fine per poi però rendermi conto che non c'è una via giusta o sbagliata: ognuno deve scegliere quella che più gli si addice. Il pensiero dell'autore, invece, è chiaro e sicuramente condivisibile, ma l'ho vissuta quasi come un'imposizione, nel senso che chi non segue l'esempio di Zorba non troverà mai la libertà assoluta, come se quella fosse l'unica via possibile.
Il libro racconta l'incontro e l'amicizia tra Zorba e il narratore che rimane senza nome. Sono due persone completamente diverse: il narratore è un intellettuale, un topo da biblioteca, che si pone continuamente interrogativi esistenziali ed è alla ricerca di Buddha; Zorba, invece, si gode la vita appieno. I pochi interrogativi che si pone, con una semplicità e curiosità paragonabili a quelle di un bambino, li risolve ballando o suonando il santuri. Si definisce un uomo totalmente libero, non legato a ideologie, divinità o persone, e non ha paura di niente. Nella sua semplice ignoranza, in ciò che potrebbe sembrare superficialità, Zorba trova le risposte agli interrogativi del suo amico.
Si crea un'amicizia di scambio reciproco che arricchisce il narratore, il quale si rende conto che non potrà mai raggiungere la libertà interiore finché non si svuota di tutti i suoi intellettualismi, da Buddha e dalle sue ideologie.
Il libro è interessante e ci sono citazioni molto belle. Ciò nonostante non mi ha convinto del tutto. Ho tifato per Zorba fino alla fine per poi però rendermi conto che non c'è una via giusta o sbagliata: ognuno deve scegliere quella che più gli si addice. Il pensiero dell'autore, invece, è chiaro e sicuramente condivisibile, ma l'ho vissuta quasi come un'imposizione, nel senso che chi non segue l'esempio di Zorba non troverà mai la libertà assoluta, come se quella fosse l'unica via possibile.
drkottke's review against another edition
5.0
A classic coming of age meditation on aesthetic engagement, breaking down the barriers between the life of the body and the life of the mind, and giving oneself over wholly to the spectacular now. There's much working out of Buddhist principles of the self, and a whole lot of discourse on food, sex, drink, sex, music and sex. And dancing.
rarescred's review against another edition
adventurous
funny
hopeful
inspiring
sad
medium-paced
- Plot- or character-driven? A mix
- Strong character development? No
- Loveable characters? Yes
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? Yes
4.0
elenavillan's review against another edition
adventurous
reflective
medium-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? No
- Loveable characters? No
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? No
2.0
endswithvosh's review against another edition
slow-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? No
- Loveable characters? No
3.0
janetsavill's review against another edition
5.0
Heart-opening and philosophical. I loved the combination of the quiet, observant narrator and the wild, vivacious Zorba.
erikdryden's review against another edition
5.0
I don't know why, but I was expecting this book to be a light-hearted, feel-good romp. It is much better than that. Alexis Zorba is boorish, shallow, chauvinistic, and (for all his deep philosophizing) rather simple-minded. The narrator spends most of his time deep in thought but doesn't seem to understand anything. The Cretan villagers are monsters, and the residents of the monastery are brutal and stupid. So why, void of likable characters as it is, do I love this novel? I'm not entirely sure, but I do feel a strange sympathy for humanity, and all its weaknesses, after reading it.
caterinasforza's review against another edition
5.0
Okuduğum en keyifli, öğretici kitaptı... Hepimizin içinde hayatı sorgulayan, keyfi sonuna kadar çıkarmayı bilen, başkalarına göre "felaket" olacak şeylere bile gülebilen bir Zorba olmalı!
Ölmeden okuyun!
Ölmeden okuyun!
tunahantuna's review against another edition
4.0
17/348
“İnsanın, sevdiği insanlardan geç ayrılması zehirdir! İnsanın, bıçakla keser gibi, kendisi için doğal bir iklim olan ıssızlıkta yine yapayalnız kalması daha iyi.”
82/348
“İnsanları rahat bırak, patron, gözlerini açma! Çünkü açarsan ne görürürler? Ellerinin körünü! Onun için bırak, kapalı kalsınlar da, hayal göredursunlar!”
140/348
“Herkes kendi yolunu izler. İnsan bir ağaç gibidir. Neden kiraz vermiyor diye incir ağacını hiç azarladığın oldu mu?”
“İnsanın, sevdiği insanlardan geç ayrılması zehirdir! İnsanın, bıçakla keser gibi, kendisi için doğal bir iklim olan ıssızlıkta yine yapayalnız kalması daha iyi.”
82/348
“İnsanları rahat bırak, patron, gözlerini açma! Çünkü açarsan ne görürürler? Ellerinin körünü! Onun için bırak, kapalı kalsınlar da, hayal göredursunlar!”
140/348
“Herkes kendi yolunu izler. İnsan bir ağaç gibidir. Neden kiraz vermiyor diye incir ağacını hiç azarladığın oldu mu?”
cauthorn's review against another edition
slow-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? No
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? It's complicated
2.5