Take a photo of a barcode or cover
Questo è uno di quei libri che appena leggi la trama e te ne innamori lo vuoi a tutti costi, peccato che ovviamente non riesci a trovarlo da nessuna parte, nemmeno in ebook...avete presente quando succede??? Ecco... La scorsa settimana, mentre giravo per il supermercato, me lo vedo li addirittura in edizione economica!!! *-* L'ho comprato e l'ho letto subito, ovviamente le aspettative erano altissime e che ve lo dico a fare??Ovviamente NON sono state soddisfatte.... -.-'
A dire la verità, il libro non è che mi abbia fatto schifo eh...è che l'ho voluto talmente tanto che mi aspettavo qualcosa di meglio: la sufficienza è piena ma non mi ha trasmesso assolutamente nulla, amando il giappone e la cucina mi aspettavo qualcosa dal sapore esotico che mi trasportasse nelle tipiche atmosfere nipponiche invece è un libriccino insipido con il pregio di essere scorrevole anche perchè lo stile è veramente sempliciotto.
La storia si apre con Ringo che viene lasciata, inaspettatamente, dal fidanzato che le svuota l'appartamento lasciandola solo con un piccolo contenitore appartenente all'amata nonna, sotto shock perde la voce e decide di tornare nel paese natio dove non è più stata dall'età di quindicianni dopo essere scappata di casa. Ad aspettarla c'è solo una madre con cui non ha nulla in comune ma è questione di un secondo, vede il granaio della casa materna e decide di aprire un ristorante riservato ad una sola coppia al giorno, con un menù personalizzato secondo fisionomia, gusti e desideri dei clienti.
L'idea di base mi ha colpito: aprire un ristorante
riservato a poche persone al giorno e soprattutto organizzare un menù sempre diverso in base alla tipologia di cliente mi è piaciuta, soprattutto per la varietà di elementi culinari utilizzati e per il processo di conoscenza che attua la protagonista; altro elemento positivo è stata la storia della madre: se subito risulta un personaggio freddo ed eccentrico, poi la storia nascosta alla figlia che le separa ma che allo stesso modo le lega è toccante e da brividi; mi è piaciuto anche il personaggio di Kuma-san che, con la sua aria sempliciotta e gentile, è sempre disponibile ad aiutare la giovane amica, simbolo di altruismo e vera amicizia ha influenzato positivamente il mio giudizio.
Quello che proprio non mi è piaciuto è stato il fatto che Ringo perda la voce per la rottura con il fidanzato, è un'idea eccessiva come anche il rapportarsi con le persone attraverso penna e matita non mi ha convinta del tutto; un'altra cosa che assolutamente non ho digerito è stata la descrizione minuziosa della macellazione di un maiale, è una scena che si presenta nelle ultime pagine ma che colpisce in maniera repentina per la realtà della situazione, una scena non adatta ai deboli di cuore.
Il libro è semplice e piacevole ma mi aspettavo qualcosa in più, a tratti l'ho trovato poco credibile e la lieve atmosfera orientale non è bastata a soddisfarmi neanche con i sapori della cucina giapponese.
A dire la verità, il libro non è che mi abbia fatto schifo eh...è che l'ho voluto talmente tanto che mi aspettavo qualcosa di meglio: la sufficienza è piena ma non mi ha trasmesso assolutamente nulla, amando il giappone e la cucina mi aspettavo qualcosa dal sapore esotico che mi trasportasse nelle tipiche atmosfere nipponiche invece è un libriccino insipido con il pregio di essere scorrevole anche perchè lo stile è veramente sempliciotto.
La storia si apre con Ringo che viene lasciata, inaspettatamente, dal fidanzato che le svuota l'appartamento lasciandola solo con un piccolo contenitore appartenente all'amata nonna, sotto shock perde la voce e decide di tornare nel paese natio dove non è più stata dall'età di quindicianni dopo essere scappata di casa. Ad aspettarla c'è solo una madre con cui non ha nulla in comune ma è questione di un secondo, vede il granaio della casa materna e decide di aprire un ristorante riservato ad una sola coppia al giorno, con un menù personalizzato secondo fisionomia, gusti e desideri dei clienti.
L'idea di base mi ha colpito: aprire un ristorante
riservato a poche persone al giorno e soprattutto organizzare un menù sempre diverso in base alla tipologia di cliente mi è piaciuta, soprattutto per la varietà di elementi culinari utilizzati e per il processo di conoscenza che attua la protagonista; altro elemento positivo è stata la storia della madre: se subito risulta un personaggio freddo ed eccentrico, poi la storia nascosta alla figlia che le separa ma che allo stesso modo le lega è toccante e da brividi; mi è piaciuto anche il personaggio di Kuma-san che, con la sua aria sempliciotta e gentile, è sempre disponibile ad aiutare la giovane amica, simbolo di altruismo e vera amicizia ha influenzato positivamente il mio giudizio.
Quello che proprio non mi è piaciuto è stato il fatto che Ringo perda la voce per la rottura con il fidanzato, è un'idea eccessiva come anche il rapportarsi con le persone attraverso penna e matita non mi ha convinta del tutto; un'altra cosa che assolutamente non ho digerito è stata la descrizione minuziosa della macellazione di un maiale, è una scena che si presenta nelle ultime pagine ma che colpisce in maniera repentina per la realtà della situazione, una scena non adatta ai deboli di cuore.
Il libro è semplice e piacevole ma mi aspettavo qualcosa in più, a tratti l'ho trovato poco credibile e la lieve atmosfera orientale non è bastata a soddisfarmi neanche con i sapori della cucina giapponese.
emotional
lighthearted
relaxing
sad
medium-paced
Plot or Character Driven:
Plot
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
No
emotional
hopeful
reflective
sad
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Complicated
Flaws of characters a main focus:
Complicated
very contemplative
a reflexion on love and its different shapes
really enjoyed reading this book
a reflexion on love and its different shapes
really enjoyed reading this book
emotional
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
Uno dei motivi per cui ho deciso di leggere questo romanzo era per la trama e il titolo che sembrava chiamare in causa qualcosa di perduto e che presto si sarebbe ritrovato dandogli la sua conclusione. Diciamo che ho ottenuto un po’ e po’ di entrambe le cose.
La storia si presenta con uno stile molto fluido, talmente tanto che le descrizioni vengono sorvolate, in particolare sui personaggi o sui luoghi che incontriamo. Ci sono solo accenni che la protagonista si sofferma e poi va oltre. Cosa che non accade, invece, sulle questioni legate al cibo. Perfino gli animali hanno delle descrizioni in più, tant’è che la confidente di Ringo sarà un maiale.
Mi sono trovata una lettura leggera dove il fulcro era la cucina giapponese, in particolare nell’utilizzare i prodotti locali. Dopotutto il luogo dove si trova Ringo è una fonte dove le permette di creare nuove ricette basandosi sui prodotti locali. Questo è un aspetto che mi è piaciuto durante la lettura, ovvero vedere Ringo dare vita a piatti sempre diversi, come se creasse ogni volta una piccola opera culinaria anziché cucinare un piatto unico. Infatti mi è piaciuta quando Ringo, ogni volta che era in fase di preparazione parlava con i piatti che cucinava. Questo è uno dei tanti pezzi che mi sono piaciuti di questo momento: “Immaginai poi d’inginocchiarmi e di rivolgere in silenzio una preghiera al dio della cucina: «Ti prego, fa’ che il mio curry sia buono. Fa’ che questi ingredienti non vengano delusi e non siano feriti invano. Fa’ che non restino sprecati e che risorgano trasformati in un delizioso curry»."
Purtroppo quello che non mi ha presa è stato il modo in cui gli avvenimenti venivano raccontati, come se non ci fosse un’allacciamento tra un capitolo all’altro, ma che fossero ben diversi tra loro. Il che mi ha lasciata con una lettura un po’ a pelo d’acqua.
Per alcune scene ci sta e quando incominci a seguire il ritmo ci sta pure, ma per le questioni legate a Ringo, alla sua famiglia, in particolare il rapporto con sua madre, mi è un po’ dispiaciuto vedere che non si è arrivata a una conclusione e c’è solo questo sentimento di rammarico. Non dovrebbe stupirmi visto che i giapponesi sono maestri nello sviluppare sentimenti negativi e di rimpianto, però una piccola speranza c’era.
Di sicuro è una lettura da fare per passare la giornata e che a fine lettura ti fa venir voglia di “assaggiare i piatti del Lumachino”.
ps. per chi è vegetariano o è sensibile a contenuti delicati vi consiglio di saltare la lettura a quando la protagonista dovrà smembrare il suo maiale perché l’autrice non ci va leggera lì.
La storia si presenta con uno stile molto fluido, talmente tanto che le descrizioni vengono sorvolate, in particolare sui personaggi o sui luoghi che incontriamo. Ci sono solo accenni che la protagonista si sofferma e poi va oltre. Cosa che non accade, invece, sulle questioni legate al cibo. Perfino gli animali hanno delle descrizioni in più, tant’è che la confidente di Ringo sarà un maiale.
Mi sono trovata una lettura leggera dove il fulcro era la cucina giapponese, in particolare nell’utilizzare i prodotti locali. Dopotutto il luogo dove si trova Ringo è una fonte dove le permette di creare nuove ricette basandosi sui prodotti locali. Questo è un aspetto che mi è piaciuto durante la lettura, ovvero vedere Ringo dare vita a piatti sempre diversi, come se creasse ogni volta una piccola opera culinaria anziché cucinare un piatto unico. Infatti mi è piaciuta quando Ringo, ogni volta che era in fase di preparazione parlava con i piatti che cucinava. Questo è uno dei tanti pezzi che mi sono piaciuti di questo momento: “Immaginai poi d’inginocchiarmi e di rivolgere in silenzio una preghiera al dio della cucina: «Ti prego, fa’ che il mio curry sia buono. Fa’ che questi ingredienti non vengano delusi e non siano feriti invano. Fa’ che non restino sprecati e che risorgano trasformati in un delizioso curry»."
Purtroppo quello che non mi ha presa è stato il modo in cui gli avvenimenti venivano raccontati, come se non ci fosse un’allacciamento tra un capitolo all’altro, ma che fossero ben diversi tra loro. Il che mi ha lasciata con una lettura un po’ a pelo d’acqua.
Per alcune scene ci sta e quando incominci a seguire il ritmo ci sta pure, ma per le questioni legate a Ringo, alla sua famiglia, in particolare il rapporto con sua madre, mi è un po’ dispiaciuto vedere che non si è arrivata a una conclusione e c’è solo questo sentimento di rammarico. Non dovrebbe stupirmi visto che i giapponesi sono maestri nello sviluppare sentimenti negativi e di rimpianto, però una piccola speranza c’era.
Di sicuro è una lettura da fare per passare la giornata e che a fine lettura ti fa venir voglia di “assaggiare i piatti del Lumachino”.
ps. per chi è vegetariano o è sensibile a contenuti delicati vi consiglio di saltare la lettura a quando la protagonista dovrà smembrare il suo maiale perché l’autrice non ci va leggera lì.
Encore un coup de cœur pour Ito Ogawa, un livre d'une sensibilité et d'une pureté extraordinaire.
emotional
inspiring
reflective
slow-paced
emotional
hopeful
inspiring
fast-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
emotional
hopeful
lighthearted
sad
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
N/A
emotional
hopeful
reflective
sad
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes