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Recensione sul blog: http://thereadingpal.blogspot.it/2018/01/recensione-158-abarat.html
“Darkness always had its part to play. Without it, how
would we know when we walked in the light? It’s only when
its ambitions become too grandiose that it must be opposed, disciplined,
sometimes—if necessary—brought down for a time.
Then it will rise again, as it must.”
È difficile trovare le parole per descrivere questo libro. Sicuramente mi è piaciuto, Barker ha creato un universo estremamente fantasioso e particolareggiato. La storia ha luogo nell'Abarat, un arcipelago formato da ventiquattro isole, ognuna ferma ad un'ora del giorno o della notte, più una quinta isola che pochi hanno visitato, e da cui ancor meno sono tornati indietro. Ogni isola ha abitanti dversi e caratteristiche peculiari, e la nostra immaginazione è aiutata dai dipinti che l'autore stesso ha creato e messo nel libro e che ci mostrano luoghi e personaggi. Candy, la protagonista, esplora alcune delle isole e fa conoscenza dei loro abitanti. Alla fine del libro troviamo anche un piccolo estratto di un Almanacco presente nella storia, che ci parla di ognuna delle isole e che io ho trovato estremamente interessante.
Ad ogni pagina c'era qualcosa di nuovo e interessante, ed è stata un'esperienza viaggiare nell'Abarat. Solo che, per quanto riguarda la trama, non è che ci siamo molto da dire... Candy vive in una cittadina estremamente noiosa, e si trova fuori luogo. Vagando, si ritrova in un posto che non aveva mai visto prima e fa un incontro che la porterà nell'Abarat, e che le darà un oggetto che pare estremamente importante. E poi non so cosa sia successo. Il libro diventa un immenso infodump. Candy si ritrova nell'Abarat, e viaggia attraverso le isole. Lo schema va un po' così: c'è un cattivo, lei scappa, un altro cattivo, scappa, un'altro cattivo, scappa. E intanto si fa un viaggetto per le isole, ce le fa vedere, e incontra gente. Pare sempre che Candy sia importante, che ci sia qualcosa sotto, che ci sia un motivo per cui Candy è arrivata nell'Abarat, ma fino alla fine del libro non sappiamo cosa sia. Solo verso le ultime pagine intravediamo qualcosa che, forse, se l'autore non ci piglia per i fondelli, accadrà.
Una cosa che invece mi è piaciuta moltissimo sono i personaggi. Già in questo primo volume mi sono affezzionata ad alcuni di loro.
I "cattivi", a parte il loro aspetto peculiare (alcuni sono davvero brutti, mamma mia), non mi hanno colpito granché. Tutti mostrano ambizione e sete di potere. Il Criss Cross Man, Wolfswinkel, ed anche Rojo Pixler. Solo uno mi è parso interessante: Christoper Carrion, che mi è parso un uomo estramemente triste e solo, e con qualcosa di più in mente. Sicuramente crudele, ma è uno dei miei personaggi preferiti nel libro.
Per quanto riguarda i "buoni", invece, Candy è sicuramente una ragazza intelligente e avventurosa, ma non mi ha colpito granché. Le tre donne a inizio libro (che poi compariranno di nuovo) mi paiono molto più nelle mie corde. Ma il mio personaggio preferito in assoluto è il piccolo Malingo. Se gli succederà qualcosa farò una strage. Ha già passato abbastanza.
La lettura è stata lenta anche perché, oltre al fatto che la storia in realtà è, come ho detto, un unfodump enorme come Abarat stesso, lo stile è un po' pesante. Facevo fatica ad andare avanti. Sono sicura che nei prossimi libri migliorerà come succede di solito. Ma, nel frattempo, questo libro è stato quasi doloroso da leggere.
Insomma, Barker ha una fantasia immensa, e lo vediamo sia da come Abarat è, sia dai dipinti che ha allegato alla storia. I personaggi principali sono interessanti, e quelli in background hanno le loro particolarità Ma la mancanza di una vera e propria trama visibile e lo stile un po' pesante non mi hanno fatto piacere questo libro quanto mi aspettavo!
“Darkness always had its part to play. Without it, how
would we know when we walked in the light? It’s only when
its ambitions become too grandiose that it must be opposed, disciplined,
sometimes—if necessary—brought down for a time.
Then it will rise again, as it must.”
È difficile trovare le parole per descrivere questo libro. Sicuramente mi è piaciuto, Barker ha creato un universo estremamente fantasioso e particolareggiato. La storia ha luogo nell'Abarat, un arcipelago formato da ventiquattro isole, ognuna ferma ad un'ora del giorno o della notte, più una quinta isola che pochi hanno visitato, e da cui ancor meno sono tornati indietro. Ogni isola ha abitanti dversi e caratteristiche peculiari, e la nostra immaginazione è aiutata dai dipinti che l'autore stesso ha creato e messo nel libro e che ci mostrano luoghi e personaggi. Candy, la protagonista, esplora alcune delle isole e fa conoscenza dei loro abitanti. Alla fine del libro troviamo anche un piccolo estratto di un Almanacco presente nella storia, che ci parla di ognuna delle isole e che io ho trovato estremamente interessante.
Ad ogni pagina c'era qualcosa di nuovo e interessante, ed è stata un'esperienza viaggiare nell'Abarat. Solo che, per quanto riguarda la trama, non è che ci siamo molto da dire... Candy vive in una cittadina estremamente noiosa, e si trova fuori luogo. Vagando, si ritrova in un posto che non aveva mai visto prima e fa un incontro che la porterà nell'Abarat, e che le darà un oggetto che pare estremamente importante. E poi non so cosa sia successo. Il libro diventa un immenso infodump. Candy si ritrova nell'Abarat, e viaggia attraverso le isole. Lo schema va un po' così: c'è un cattivo, lei scappa, un altro cattivo, scappa, un'altro cattivo, scappa. E intanto si fa un viaggetto per le isole, ce le fa vedere, e incontra gente. Pare sempre che Candy sia importante, che ci sia qualcosa sotto, che ci sia un motivo per cui Candy è arrivata nell'Abarat, ma fino alla fine del libro non sappiamo cosa sia. Solo verso le ultime pagine intravediamo qualcosa che, forse, se l'autore non ci piglia per i fondelli, accadrà.
Una cosa che invece mi è piaciuta moltissimo sono i personaggi. Già in questo primo volume mi sono affezzionata ad alcuni di loro.
I "cattivi", a parte il loro aspetto peculiare (alcuni sono davvero brutti, mamma mia), non mi hanno colpito granché. Tutti mostrano ambizione e sete di potere. Il Criss Cross Man, Wolfswinkel, ed anche Rojo Pixler. Solo uno mi è parso interessante: Christoper Carrion, che mi è parso un uomo estramemente triste e solo, e con qualcosa di più in mente. Sicuramente crudele, ma è uno dei miei personaggi preferiti nel libro.
Per quanto riguarda i "buoni", invece, Candy è sicuramente una ragazza intelligente e avventurosa, ma non mi ha colpito granché. Le tre donne a inizio libro (che poi compariranno di nuovo) mi paiono molto più nelle mie corde. Ma il mio personaggio preferito in assoluto è il piccolo Malingo. Se gli succederà qualcosa farò una strage. Ha già passato abbastanza.
La lettura è stata lenta anche perché, oltre al fatto che la storia in realtà è, come ho detto, un unfodump enorme come Abarat stesso, lo stile è un po' pesante. Facevo fatica ad andare avanti. Sono sicura che nei prossimi libri migliorerà come succede di solito. Ma, nel frattempo, questo libro è stato quasi doloroso da leggere.
Insomma, Barker ha una fantasia immensa, e lo vediamo sia da come Abarat è, sia dai dipinti che ha allegato alla storia. I personaggi principali sono interessanti, e quelli in background hanno le loro particolarità Ma la mancanza di una vera e propria trama visibile e lo stile un po' pesante non mi hanno fatto piacere questo libro quanto mi aspettavo!
adventurous
dark
mysterious
As much as I wanted to love this story, a lot was lacking. The imagination and creativity of the environment and characters was great, but the story itself didn't have much to give. I usually love series and always finish them, but I can't bring myself to want to read the second book. Even finishing this book was hard at times. It feels like the characters Candy, the heroine, meets only last for a few chapters before they are replaced by someone else, and they don't bring much to the story, they all feel interchangeable. As for Candy herself.... I wouldn't be able to describe her personality since she doesn't.... really have one? Apart from being the nice girl who gains confidence, there's not much else to say about her. Maybe this is a story better suited for a younger audience, but it just didn't so it for me.
I have reread this book multiple times and it never ceases to be amazing.
I just finished this one. It was amazing, original, and fantastic. I didn't realize this was in a series. Not what I really expected at all - so much weirder!
adventurous
dark
mysterious
fast-paced
adventurous
lighthearted
fast-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
No
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
No
adventurous
dark
fast-paced
Plot or Character Driven:
Plot
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Complicated
Flaws of characters a main focus:
No
I got this book through Goodreads first reads. I gave this book 3 1/2 stars. The book was good it just wasn't great to me. I liked all of the original ideas that were put into this book, but it wasn't able to pull me in. The creatures in this book are wonderfully thought up. the skippers were my favorite out of all of the creatures introduced in this book.The characters were very well defined, and the story line was slowly revealed throughout the book, which is one thing I liked. I hoping I will enjoy book two more since the story line has been mostly revealed. Good book for a different type of YA fantasy.
There was a point in my life where I would have adored this book -- unfortunately, not right at the moment, but I'm going to try and review as though I was that Chess Garden loving, Sherry Tepper True Game obsessed, step into the sideways reality kind of girl.
Anyway, here is a wildly imaginative heroine's journey, in which Candy Quackenbush flees the boredom and injustice and abuse of Chickentown for points unreal. The light filled and lurid and weirdly mustachioed paintings that accompany the story are a definite highlight, and the larger, lurking themes of abuse and forgiveness and love and evil add a considerable depth to a meandering plotline that skates along from crisis to crisis and mystery to enigma. This is a story with good bones, fearless romanticism and significant heft. Prepare for an unexpected journey.
Anyway, here is a wildly imaginative heroine's journey, in which Candy Quackenbush flees the boredom and injustice and abuse of Chickentown for points unreal. The light filled and lurid and weirdly mustachioed paintings that accompany the story are a definite highlight, and the larger, lurking themes of abuse and forgiveness and love and evil add a considerable depth to a meandering plotline that skates along from crisis to crisis and mystery to enigma. This is a story with good bones, fearless romanticism and significant heft. Prepare for an unexpected journey.