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diffrazioni's reviews
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Una sorta di contessa di Montecristo, che attua la sua vendetta alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale e che, rispetto a Edmond Dantes, è decisamente più spietata (ma, forse, ne ha anche subite di peggio).

Una biografia scritta qualche anno fa, che dunque parla di Nash ancora in vita, estremamente dettagliata. Sylvia Nasar ha consultato fonti, ascoltato testimonianze, e ne è venuto fuori un quadro ampio della vita di John Nash. Non è una biografia scientifica, e i suoi risultati principali sono riassunti per sommi capi. Appassionante è anche il retroscena della decisione di assegnare a Nash il Nobel per l'economia, caso unico in cui, appunto, il retroscena è venuto a galla.

Questo libro di Fabio Bartolomei, a mio avviso, non c'entra nulla con i suoi precedenti. È un racconto di bambini, fascismo, guerra e deportazione. Ed è un bel racconto, ma mi è mancata la dimensione fantastica, fantasiosa, sorprendente che c'era nelle sue opere precedenti (soprattutto in We Are Family, il suo libro che ho preferito).

Bellissimo resoconto della storia di una ricerca, e di un ricercatore che, alla fine, ce l'ha fatta. Un ricercatore anomalo, escluso dal gruppo dei grandi scienziati - soprattutto matematici - attivi in Francia nel XIX secolo. Léon Foucault non aveva una formazione scientifica superiore, eppure è stato capace di produrre dei risultati scientifici di primo piano, non solo dimostrando che la Terra gira in due modi diversi, ma anche misurando con gran precisione la velocità della luce e con altri risultati ancora. Aczel riporta la sua storia in un modo che mi ha appassionato, inserendola molto bene nel contesto della Francia della prima metà dell'800.

Ho fatto una certa fatica a leggerlo e, in definitiva, non mi sembra di aver capito molto. Quindi sicuramente è un limite mio, di lettore.

Un classico di Jonathan Coe, un mix tra le vite private dei protagonisti e la storia della Gran Bretagna. "Circolo chiuso" ha gli stessi protagonisti di "La banda dei brocchi", nonché gli stessi di "Middle England", uscito nel 2018.

Gli anni di "Circolo chiuso" sono quelli a cavallo tra il passaggio di millennio e, contestualmente, della delusione del Labour (almeno dal punto di vista dell'autore) che perde la bussola al punto di approvare l'insensata guerra in Iraq.

A mio gusto, è uno dei libri migliori di Coe, ma comunque molto lontano da "La famiglia Winshaw".

Un libro bello e commovente, che trasporta in una dimensione magica, quella di chi, di mestiere, scopre le verità matematiche.

Ero arrivato a tre quarti del libro quando, come per incanto, mi sono reso conto di aver già sentito parlare di Benjamin Trotter, di sua sorella Lois, di Doug Anderton e via dicendo. Insomma, ho capito che Coe aveva usato i protagonisti di "La banda dei brocchi" e "Circolo chiuso" per ambientare il proprio racconto dell'Inghilterra della Brexit.

Un quadro piuttosto inquietante, devo dire. Coe racconta un'Inghilterra divisa, arrabbiata, irrazionale, praticamente senza speranza. Ho letto il libro con piacere anche se, talvolta, mi è sembrato che Coe fosse un po' troppo giornalistico/documentaristico. La narrazione mi è parsa più volte soffocata dalla cronaca dei fatti.

Il tema è tosto, quello della violenza contro le donne. La storia, però, non è che mi abbia preso molto.