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gaiazaini's reviews
150 reviews
Diario d'inverno by Massimo Bocchiola, Paul Auster
4.0
“Sei senza dubbio un essere menomato e ferito, un uomo che si è portato dentro una ferita dalla nascita (altrimenti perché avresti passato la vita a sanguinare parole su una pagina?)” ... “Per fare quello che fai hai bisogno di camminare. È camminare che ti porta le parole, che ti permette di sentire il ritmo delle parole mentre le scrivi nella tua mente. Un piede avanti, poi l’altro piede, il doppio battito di tamburo del tuo cuore. Due occhi, due orecchie, due braccia, due gambe, due piedi. Questo, e poi quello. Quello, e poi questo. Scrivere incomincia nel corpo, è la musica del corpo, e anche se le parole hanno significato, possono a volte avere significato, è nella musica delle parole che i significati hanno inizio. Siedi alla tua scrivania per scrivere le parole, ma nella mente stai ancora camminando, sempre camminando e quello che senti è il ritmo del tuo cuore, il battito del tuo cuore. Mandel’stam: «Mi chiedo quante paia di sandali avrà consumato Dante mentre lavorava alla Commedia». Scrivere come forma minore di danza.”
La vita bugiarda degli adulti by Elena Ferrante
4.0
“... perché, se scavi un po’, trovi il sesso dentro qualsiasi cosa, anche dentro quelle più elevate; perché per definire il sesso un solo aggettivo è insufficiente, ce ne vogliono molti - imbarazzante, insulso, tragico, allegro, piacevole, ributtante -, e mai uno per volta, tutti insieme; è possibile che un grande amore si privi del sesso, è possibile che le pratiche sessuali tra maschio e femmina non guastino il bisogno d’amare riamati?”
La Storia by Elsa Morante
4.0
“Ida prese a lagnarsi con una voce bassissima, bestiale: non voleva più appartenere alla specie umana.”
Accabadora by Michela Murgia
“Gli ci volle qualche minuto per ricordarsi chi e cosa era, che riemergere da se stessi è tanto più difficile quanto più si è profondi. Soltanto allora percepì il respiro della figura magra che violava l’aria della camera, ferma contro il muro davanti al suo letto. Uomo di molte parole Nicola non era stato mai, ma in quel momento nemmeno il silenzio gli sembrò giusto da dire”.
Lo straniero by Albert Camus
4.0
“C’erano anche due cose su cui continuavo a riflettere: l’alba e il mio discorso. Però cercavo di essere ragionevole e non pensarci più. Mi sdraiavo, guardavo il cielo, mi sforzavo di farmene interessare. Diventava verde, era sera. Facevo un altro sforzo per deviare il corso dei miei pensieri. Ascoltavo il mio cuore. Non riuscivo a immaginare che quel rumore che mi accompagnava da così tanto potesse mai cessare. Non ho mai avuto molta immaginazione. Eppure provavo a rappresentarmi un certo secondo in cui il battito di quel cuore non si sarebbe più esteso alla testa. Ma invano. L’alba o il mio ricorso erano sempre lì. Finivo per dirmi che la cosa più ragionevole era non trattenermi”.
Nemesi by Philip Roth, Norman Gobetti
3.0
“A volte si è fortunati e a volte non lo si è. Ogni biografia è guidata dal caso e, a partire dal concepimento, il caso - la tirannia della contingenza - è tutto. È al caso che ritengo Mr Cantor si riferisse quando vituperava quel che lui chiamava Dio”.