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nuthatch's review against another edition
5.0
This is an unusual book. There are a number of intertwining threads and characters. The time period is the turn of the 20th century, a time of many social and political movements in Europe and Britain. It is also a book about social class and art. The characters interact with each other and with the changes in society at this time.
jimmacsyr's review against another edition
2.0
I could not get into this book. Part of the problem is likely the fact that I was reading this via CD on my way to and from work. There are a number of changes in reader (and changes from story line, to reading the "Children's stories") that got lost in the discontinuous nature my drive. In either event, after four CD's I was not looking forward to the fifth, so I returned it to the library.
cristinabia's review against another edition
5.0
Vediamo se riesco a scrivere due righe dell'ultimo meraviglioso libro che ho letto. Non sarà facile, perché è un libro molto complesso ed estremamente "ramificato", ma io farò del mio meglio con i miei mezzi.
Erano diversi mesi che giravo intorno a questo librino, perché in alcuni "circoli anobiani" (oh, come mi sento colta a chiamarli così!), veniva indicato come romanzo stupefacente. Non avevano torto.
Il librino (vezzeggiativo affettuoso, in realtà è un bel tomo) è Il libro dei bambini, di A.S. Byatt, che ha scritto, tra l'altro, il più famoso "Possessione", che però non mi ha mai ispirato.
Questo libro percorre le vite di alcune famiglie dalla fine dell''800 alla prima guerra mondiale, puntando in particolare l'attenzione sui ragazzi e sui bambini, seguendoli nel loro percorso.
La famiglia che fa da perno a tutta la trama è quella che Olive ha costruito in una splendida villa di campagna, Todefright, con la sua miriade di figli, il marito e la sorella.
È un romanzo molto corale, tuttavia, se dovessi individuare una protagonista, questa sarebbe sicuramente Olive. È Olive che dà forma a Todefright, un mondo quasi incantato, dove si vive ispirandosi al contatto con la natura e a un principio di sognante libertà, e ne è il pilastro anche economico visto che il tutto si mantiene sui suoi guadagni di scrittrice. Questo mondo, purtroppo, non è esente dalle ipocrisie e dalle falsità, e così l'idillio si complica assai, come è giusto che sia, considerando che ciascun bambino si evolve, e si evolve secondo la sua strada e la sua attitudine. L'armonia universale non esiste, ahimé, neppure a Todefright, e la caparbietà con cui Olive ignora i conflitti sarà forse l'ingrediente che più destabilizzerà questo piccolo mondo, oltre ovviamente alla Prima Guerra Mondiale, che passerà come un caterpillar sui sogni e sulle vite di molti.
Olive perde la sua battaglia, in modo rovinoso, eppure io ho i miei dubbi. La sottintesa condanna dell'egoismo di Olive, troppo presa dalla sua arte per prestare attenzione ai dettagli più "materiali" che riguardano i figli, attenta sì al loro mondo interiore, ma lontana dai figli meno fantasiosi, più pratici e presenti al mondo terreno, mi è sembrata troppo netta. La condanna sarebbe stata egualmente tremenda se nel suo mondo incantato avesse vissuto un uomo? O è inevitabile che le conseguenze di una madre così atipica siano devastanti sui numerosi figli mentre si può soprassedere alla figura del padre? O ancora, ho inteso male, la condanna a Olive l'ho vista solo io, è la Storia che interviene a devastare tutto (ma Tom, cavoli, Tom perché non è riuscito in alcun modo fuori dall'abisso in cui è sprofondato? So che la risposta più probabile è "Perché la scrittrice così ha voluto", tuttavia non credo mi rassegnerò mai a intendere i personaggi dei libri come impalpabili figure di carta aventi senso solo mentre sfoglio le pagine in cui vivono, i personaggi che amo, per me, rimarranno sempre "persone" tangibili, in un mondo parallelo separato dal mio solo da un velo, non posso fare a meno di considerarli "vivi", e come tali di interrogarmi sulle conseguenze dei loro atti e pensieri, sul "come avrei potuto fare in modo che finisse diversamente" etc)?
Per apprezzare totalmente questo libro credo sia necessario avere una cultura molto più profonda della mia, che l'ho dovuto leggere sempre connessa alla rete, non avevo idea di cosa fosse la società fabiana, non conoscevo i 3/4 dei personaggi nominati, perfino la storia delle suffragette era piuttosto nebulosa (lo ammetto, la canzoncina di Mery Poppins "Voto alle donne" era la mia fonte principale).
Ci sarebbero un milione di cose da raccontare dei protagonisti di queste pagine, di quanto mi sono sentita vicina a Dorothy, la figlia priva di attitudini artistiche che vuol fare il medico, di quanto sono stata fiera di Philip e di Elsie, di quanto mi sia pianto il cuore per Geraint e, ovviamente, per Tom, ma non ne sono capace, spero solo di aver trasmesso almeno un minimo dello splendore di questo libro e del coinvolgimento con il quale l'autrice è riuscita ad avvilupparmi con le sue storie meravigliose.
Erano diversi mesi che giravo intorno a questo librino, perché in alcuni "circoli anobiani" (oh, come mi sento colta a chiamarli così!), veniva indicato come romanzo stupefacente. Non avevano torto.
Il librino (vezzeggiativo affettuoso, in realtà è un bel tomo) è Il libro dei bambini, di A.S. Byatt, che ha scritto, tra l'altro, il più famoso "Possessione", che però non mi ha mai ispirato.
Questo libro percorre le vite di alcune famiglie dalla fine dell''800 alla prima guerra mondiale, puntando in particolare l'attenzione sui ragazzi e sui bambini, seguendoli nel loro percorso.
La famiglia che fa da perno a tutta la trama è quella che Olive ha costruito in una splendida villa di campagna, Todefright, con la sua miriade di figli, il marito e la sorella.
È un romanzo molto corale, tuttavia, se dovessi individuare una protagonista, questa sarebbe sicuramente Olive. È Olive che dà forma a Todefright, un mondo quasi incantato, dove si vive ispirandosi al contatto con la natura e a un principio di sognante libertà, e ne è il pilastro anche economico visto che il tutto si mantiene sui suoi guadagni di scrittrice. Questo mondo, purtroppo, non è esente dalle ipocrisie e dalle falsità, e così l'idillio si complica assai, come è giusto che sia, considerando che ciascun bambino si evolve, e si evolve secondo la sua strada e la sua attitudine. L'armonia universale non esiste, ahimé, neppure a Todefright, e la caparbietà con cui Olive ignora i conflitti sarà forse l'ingrediente che più destabilizzerà questo piccolo mondo, oltre ovviamente alla Prima Guerra Mondiale, che passerà come un caterpillar sui sogni e sulle vite di molti.
Olive perde la sua battaglia, in modo rovinoso, eppure io ho i miei dubbi. La sottintesa condanna dell'egoismo di Olive, troppo presa dalla sua arte per prestare attenzione ai dettagli più "materiali" che riguardano i figli, attenta sì al loro mondo interiore, ma lontana dai figli meno fantasiosi, più pratici e presenti al mondo terreno, mi è sembrata troppo netta. La condanna sarebbe stata egualmente tremenda se nel suo mondo incantato avesse vissuto un uomo? O è inevitabile che le conseguenze di una madre così atipica siano devastanti sui numerosi figli mentre si può soprassedere alla figura del padre? O ancora, ho inteso male, la condanna a Olive l'ho vista solo io, è la Storia che interviene a devastare tutto (ma Tom, cavoli, Tom perché non è riuscito in alcun modo fuori dall'abisso in cui è sprofondato? So che la risposta più probabile è "Perché la scrittrice così ha voluto", tuttavia non credo mi rassegnerò mai a intendere i personaggi dei libri come impalpabili figure di carta aventi senso solo mentre sfoglio le pagine in cui vivono, i personaggi che amo, per me, rimarranno sempre "persone" tangibili, in un mondo parallelo separato dal mio solo da un velo, non posso fare a meno di considerarli "vivi", e come tali di interrogarmi sulle conseguenze dei loro atti e pensieri, sul "come avrei potuto fare in modo che finisse diversamente" etc)?
Per apprezzare totalmente questo libro credo sia necessario avere una cultura molto più profonda della mia, che l'ho dovuto leggere sempre connessa alla rete, non avevo idea di cosa fosse la società fabiana, non conoscevo i 3/4 dei personaggi nominati, perfino la storia delle suffragette era piuttosto nebulosa (lo ammetto, la canzoncina di Mery Poppins "Voto alle donne" era la mia fonte principale).
Ci sarebbero un milione di cose da raccontare dei protagonisti di queste pagine, di quanto mi sono sentita vicina a Dorothy, la figlia priva di attitudini artistiche che vuol fare il medico, di quanto sono stata fiera di Philip e di Elsie, di quanto mi sia pianto il cuore per Geraint e, ovviamente, per Tom, ma non ne sono capace, spero solo di aver trasmesso almeno un minimo dello splendore di questo libro e del coinvolgimento con il quale l'autrice è riuscita ad avvilupparmi con le sue storie meravigliose.
ridgewaygirl's review against another edition
5.0
The Children's Book is what is generally described as "sweeping". It covers twenty years in the lives of the members of a large family, the Wellwoods, as well as various other friends and relations, from a few years before the turn of the last century to the end of WWI. It opens with two boys discovering a third, who has been camping out in the museum that will become the V&A. How cool is that? The trespasser is Phillip Warren, who is fleeing the poverty and hopelessness of the lower working classes. He has a passion for pottery and the Wellwood family takes him under their distractedly benevolent wing as they prepare for their annual Midsummer's party. This party is lovingly, exhaustively, described by Byatt, from the preparations and arrivals through every conversation and event. The author jumps about, telling in detail of some events, skimming over others, with plenty of the historical detail, both political and artistic, added as the years progress.
The Arts and Crafts movement is beautifully detailed here, both in the setting up of the Victoria and Albert Museum and in the pottery and literature of the time. Charles, a son of the London branch of the Wellwoods, goes to Munich and experiences the vibrant artistic and political life in Schwabing. Another daughter involves herself in the suffragette movement. If the social history of the Edwardian era interests you, then you'll love this book. If William Morris and the Suffragette movement make you yawn, you might not want to read this one.
The Arts and Crafts movement is beautifully detailed here, both in the setting up of the Victoria and Albert Museum and in the pottery and literature of the time. Charles, a son of the London branch of the Wellwoods, goes to Munich and experiences the vibrant artistic and political life in Schwabing. Another daughter involves herself in the suffragette movement. If the social history of the Edwardian era interests you, then you'll love this book. If William Morris and the Suffragette movement make you yawn, you might not want to read this one.
ivostarr's review
4.0
Byatt creates enchanting worlds within worlds in this novel. The many characters can often exist and evolve in both realms.
One of the lead characters, Olive, is a writer of children's books. In addition to supporting her family with her work, she also writes individual tales for each of her many children over the course of their lives. Is she trying to understand the children better, help them escape from reality or mold their futures?
The fragility of these make-believe worlds becomes increasingly apparent as the children become adults and the reality of war marks each of their lives.
I so admire Byatt's impeccable research that clearly enables her to paint her readers such vivid pictures.
Look forward to reading more of her work.
One of the lead characters, Olive, is a writer of children's books. In addition to supporting her family with her work, she also writes individual tales for each of her many children over the course of their lives. Is she trying to understand the children better, help them escape from reality or mold their futures?
The fragility of these make-believe worlds becomes increasingly apparent as the children become adults and the reality of war marks each of their lives.
I so admire Byatt's impeccable research that clearly enables her to paint her readers such vivid pictures.
Look forward to reading more of her work.
lizella's review against another edition
4.0
Originally I opted for the audio version of this book, but found that it was too dense to properly absorb in that format so I went back to the classic ink on paper, which in the end seems most fitting.
This is a novel that requires the reader to get caught up in the zeitgeist of time and place to truly appreciate the characters and their stories. While it made for a slower-paced reading experience, I enjoyed learning about artistic and political movements that strongly figure in the lives of the characters and make them who they are. It brought another level of appreciation of how history and movements unfold in time as opposed to their solid and quantified place in history as we see them today. The reader is given a glimpse of the infinite possibility and uncertainty of late 19th and early 20th centuries led by a cast of characters that embraced the new and leading edge of cultural change.
This is a novel that requires the reader to get caught up in the zeitgeist of time and place to truly appreciate the characters and their stories. While it made for a slower-paced reading experience, I enjoyed learning about artistic and political movements that strongly figure in the lives of the characters and make them who they are. It brought another level of appreciation of how history and movements unfold in time as opposed to their solid and quantified place in history as we see them today. The reader is given a glimpse of the infinite possibility and uncertainty of late 19th and early 20th centuries led by a cast of characters that embraced the new and leading edge of cultural change.
kaps's review against another edition
4.0
Incredible historical sweep, fascinating characters and wonderfully readable
nicki_in_nz's review against another edition
3.0
I have to admit, I really ended up struggling with this book. I absolutely loved it to start with. It was beautiful. I could almost feel and smell the late 19th century. But I don't know much about that period, and I got completely bogged down with all the desciptions and the detail of all the different movements. I stopped at about page 260 and it took me months to get going again.
For me, the book never picked up after that pause. I still struggled with the history (and I love historical fiction), and the pure detail. I tend to imagine books as I read and I just couldn't do that with this. I nearly gave up but not quite - hence the 3 stars. It deserves more, and in places it was certainly worth 5 stars, but it was just too arty and too dry in places for me.
Maybe if it had concentrated a little more on the characters I wouldn't have got so stuck. Maybe if there had been fewer factual-type sections about all the different movements it would have flowed better. Maybe if I know more about the period and all the arts and crafts I would have loved it more. I'm rather sad I didn't.
For me, the book never picked up after that pause. I still struggled with the history (and I love historical fiction), and the pure detail. I tend to imagine books as I read and I just couldn't do that with this. I nearly gave up but not quite - hence the 3 stars. It deserves more, and in places it was certainly worth 5 stars, but it was just too arty and too dry in places for me.
Maybe if it had concentrated a little more on the characters I wouldn't have got so stuck. Maybe if there had been fewer factual-type sections about all the different movements it would have flowed better. Maybe if I know more about the period and all the arts and crafts I would have loved it more. I'm rather sad I didn't.
retiredbookaholic's review against another edition
I didn't enjoy this book for numerous reasons. First, too many characters. Too many main characters and they were difficult to keep track of. They also weren't all that interesting to keep track of. Another thing was the title and content of the book. The name of this book is 'The Children's Book' and yet the book was all about sex. I'm not a prude, not by a long shot, but this is the first time I felt diry (and not in a good way) reading a book. It left me with a bad taste.
dozylocal's review against another edition
3.0
This book took me FOREVER to read. I have to admit that included some skim reading over the parts relevant to the social-political environment the book was written in (pre WWI) and not reading the poems at the end at all. Ignoring those bits which just don't appeal to me (but will interest other readers), I really enjoyed the various characters and what they got up to. There's no fantasy except for the fantasy of the mind of the characters and the author writes well. I do think the ending left something to be desired. I got the feeling that she wanted to give all of her characters a happy ending (which I can relate to), but that wouldn't have been realistic, so killed a lot of them off on the span of two chapters in the war instead.
My general feeling is that the author tried to do too much in one novel and probably had enough material to write three different novels (which possibly would have been better).
My general feeling is that the author tried to do too much in one novel and probably had enough material to write three different novels (which possibly would have been better).