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Unfortunately this is my first Natalia Ginsburg book - but the acute observations and poignant narrative of her memoir made me instantly crave more. She talks about the people she loves with frank, yet affectionate, descriptors and anecdotes, not shying from their flaws but also not loving them any less. Her father’s descriptions of artworks as “dribdrabs” and “doodle dums” will stick with me forever.
"Che asino che sei!Che sempiezzi!Che sbrodeghezzi!"....
La particolarità di questo romanzo è che l'autrice racconta la storia della sua famiglia come se lei non facesse parte di tale agglomerato, ma come se fosse stata al di là di un vetro da dove vedeva tutto ciò che avveniva tra le pareti di casa sua (i dialoghi, le discussioni, le sfuriate e grandi risate del papà, la mamma sempre calma e pacata che non riesce mai a portare rancore, i caratteri dei fratelli e delle sorelle tutti gli uni diversi dagli altri..) in un lasso di tempo che va da prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, durante e il periodo immediatamente successivo.
In quella casa ci passano molti personaggi "famosi": Turati, Pavese, Balbo, Adriano e Alberto Olivetti tutti però descritti in modo molto approssimativo. Secondo me sarebbe stato molto più piacevole la lettura se il romanzo fosse stato raccontato soffermandosi di più sui personaggi, il loro modo di pensare, le loro gioie, i loro dolori..
La forza, invece, di questo libro è che ci fa capire che uno durante il corso della vita si può allontanare dalla sua famiglia di origine, ma ci sarà sempre un filo strettissimo che lo lega indissolubilmente a tale ambiente e affetti, basta che nella sua mente riaffiori un "espressione" usata solo fra quelle mura e la magia e fatta!
La particolarità di questo romanzo è che l'autrice racconta la storia della sua famiglia come se lei non facesse parte di tale agglomerato, ma come se fosse stata al di là di un vetro da dove vedeva tutto ciò che avveniva tra le pareti di casa sua (i dialoghi, le discussioni, le sfuriate e grandi risate del papà, la mamma sempre calma e pacata che non riesce mai a portare rancore, i caratteri dei fratelli e delle sorelle tutti gli uni diversi dagli altri..) in un lasso di tempo che va da prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, durante e il periodo immediatamente successivo.
In quella casa ci passano molti personaggi "famosi": Turati, Pavese, Balbo, Adriano e Alberto Olivetti tutti però descritti in modo molto approssimativo. Secondo me sarebbe stato molto più piacevole la lettura se il romanzo fosse stato raccontato soffermandosi di più sui personaggi, il loro modo di pensare, le loro gioie, i loro dolori..
La forza, invece, di questo libro è che ci fa capire che uno durante il corso della vita si può allontanare dalla sua famiglia di origine, ma ci sarà sempre un filo strettissimo che lo lega indissolubilmente a tale ambiente e affetti, basta che nella sua mente riaffiori un "espressione" usata solo fra quelle mura e la magia e fatta!
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“Mia madre si rallegrava raccontando storie, perché amava il piacere di raccontare”. Ginzburg parece haber heredado esa pasión, con esta carta de amor a la vida familiar.
informative
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