Reviews

No Beast So Fierce by Edward Bunker

_ottavia_'s review against another edition

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3.0

"Si limiti a chiedermi di non commettere crimini, non pretenda che io viva secondo i suoi criteri morali. Se è la società che lo richiede, allora la società non avrebbe dovuto assegnarmi a decine di famiglie diverse e rinchiudermi nei riformatori, finendo per rovinarmi. E questi otto anni: cazzo, dopo un'esperienza del genere nessuno sarebbe più normale. Cerchi di capire la mia situazione. Nono conosco nessuno se non ex detenuti, malviventi e prostitute. Non riesco nemmeno a sentirmi a mio agio in compagnia della gente regolare."

Non sono arrivata a questo libro da sola, sebbene lo conoscessi già da molto, grazie a mio padre. L'ho letto principalmente perchè uno dei miei registi preferiti, Michael Mann, spiegando la genesi del suo film Heat in un'intervista si è messo a parlare di Bunker e ha definito questo particolare libro come il più grande romanzo americano sul crimine che sia stato scritto. So che a parte Mann, il romanzo in questione ha altri popolari estimatori (Tarantino tra gli altri) e questo gli dona forse una fama di romanzo imprescindibile.
Ora, i meriti di questo libro sono tanti, primo fra tutti di ritrarre fedelmente e umanamente quelli che da molti sono considerati, coscentemente o no, essere umani di serie B, gli ex galeotti, che in noi comuni mortali suscitano un misto di paura e ribrezzo, per quanto sepolti sotto strati di buone intenzioni. Io di ex galeotti ne ho conosciuti, e ho provato, almeno inizialmente, le stesse sensazioni. E in questo libro ho ritrovato loro, la mentalità e i comportamenti, la rabbia verso una società che li ha plasmati per quello che sono e allo stesso tempo il desiderio di appartenervi.
Detto questo però, non l'ho trovata una storia così fondamentale, un po' per mancanza di eleganza nello stile (che immagino fosse voluto), un po' per un generale mio disinteresse nelle vicende narrate.

dbarnz's review

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adventurous dark emotional medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.0

dantastic's review against another edition

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3.0

When Max Dembo gets paroled after eight years in the joint, he's starting at square one. With no money and no job, how will he avoid falling back into his old habits?

As a white collar, law-abiding citizen, prison has always held a bit of mystique for me. I enjoyed [b:The Animal Factory|610940|The Animal Factory|Edward Bunker|http://images.gr-assets.com/books/1312011343s/610940.jpg|4142] enough to snap this up when it showed up in my BookGorilla email on the cheap.

If I ever had any doubts about the ineffectiveness of the American prison system, they would have been shattered by this. Max is put back on the street with a suit ten years out of fashion and thirty bucks and expected to make something of himself. When no one will hire him, what other choice does he have but to turn to a life of crime?

Bunker's no Chandler but his writing gets the job done. I was reminded of Richard Stark's Parker at times. While he wasn't a complete asshole, Max wasn't a nice person when the chips were down. He did live by a certain criminal code, though, making him a much more complex character than I originally thought. The self-destructive nature of some of the characters and the way the wheels came off of Max's scheme also made me think of Jim Thompson and his happy hell storms.

The capers were well done, including the inevitable one where the wheels come off. There were some good twists and I didn't see the ending going down like that. I almost wish I'd skipped the epilogue, though.

While I didn't enjoy it as much as The Animal Factory, No Beast So Fierce was definitely worth a read. Three out of five stars.

novalgina's review against another edition

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4.0

Questo libro è la perfetta sintesi della vita di un criminale. Ma non uno qualsiasi che si ritrova a rubacchiare per sopravvivere, ma proprio di un criminale che punta alla bella vita, nonostante il prezzo da pagare per essa: le notti insonni, i continui sospetti, l'essere sempre in fuga. Bunker ci racconta per filo e per segno come la società non fa niente per farti cambiare idea, come sia difficile, una volta commesso un errore, poter rimediare e come alla fine non si abbia scelta che continuare su quella strada, l'unica che si è in grado di percorrere.
Non vuole essere una giustificazione alla violenza e alla criminalità, anzi. Lui stesso in molti punti ammette di aver pensato spesso alle sue azioni, ma senza mai trovarle infondate.

«L'idea di uccidere non mi aveva mai provocato crisi di coscienza. Il mio sistema di valori veniva dalla jungla del riformatorio e della prigione. Non avevo mai udito nessuno denunciare l'omicidio dal punto di vista morale. Qualcuno giudicava la violenza una cosa poco furba o stupida, però mai sbagliata o malvagia.»

E poi, raggiunto l'obiettivo, ci si ritrova con niente. A cosa serve una bella vita se non la si può condividere? E questo spinge il criminale a tornare sui suoi passi, quelli sbagliati.

«Sono anche stanco di questa pace, ma la scarsità dei miei fondi mi fornisce la scusa giusta per muovermi. [...] Prenderò il volo per Città del Messico e varcherò il confine a El Paso. Stavolta potrebbero prendermi davvero. Fanculo!»

Complimenti a Bunker per il suo modo di scrivere, oltre ad aver ispirato film magnifici con le sue storie.

nickdleblanc's review against another edition

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5.0

Killer novel. Extremely well written, very authentic voice, clear eyed, and well-paced. This is a perfect crime novel. Only criticism is that it runs a bit long, but the wallop of the last section makes up for it. Highly recommended.

l_ornitorinco's review against another edition

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4.0

Come una bestia feroce è il primo romanzo di Edward Bunker (yep, l’attore delle Iene di Tarantino), scritto mentre l’autore si trovava in prigione.
Il protagonista entra ed esce dal carcere per rapine, furti, droga. Un contesto familiare difficile, il caso, le amicizie sbagliate l’hanno introdotto alla criminalità.
Durante la sua ultima detenzione arriva alla conclusione di voler rigare dritto, cambiare vita, rispettare la legge. Una volta fuori, però, la società in cui vorrebbe reinserirsi gli rende di fatto impossibile il ritorno, lo rifiuta e la definizione di ‘ex detenuto’ fa le presentazioni al suo posto.
Quando il suo supervisore lo accusa ingiustamente di aver fatto uso di droghe, non ha alcuna possibilità di scagionarsi: il suo passato parla molto più forte, e viene nuovamente sbattuto in cella in attesa delle analisi che confermeranno la sua innocenza.
Troppo tardi:

“Ma in quell’abisso, in quel vuoto, fiorì in me un’indignazione potente. Era una rabbia che andava al di là dell’odio. Cresceva dal cadavere della mia ultima speranza di appartenere al genere umano, a quello che il genere umano professava come virtuoso. Non soltanto era morta la speranza, ma anche il desiderio.
[…]
Sarei sceso in guerra contro la società, o forse mi sarei soltanto limitato a riprendere le ostilità. Non provavo più alcun timore. Mi dichiarai libero da ogni regola, eccetto quelle che io stesso avessi voluto accettare. E anche quelle le avrei mutate a mio piacere. Avrei afferrato tutto ciò che avessi desiderato. Avrei ripreso a essere quello che ero, ma con più determinazione. Un criminale.
[…]
La società mi aveva reso quello che ero, e mi aveva messo al bando per paura di quanto essa stessa aveva creato; ma io andavo fiero della mia condizione. Se si rifiutavano di lasciarmi vivere in pace, non sarei stato certo io a volerlo”

Meditiamo gente, leggiamo e meditiamo.

dommdy's review against another edition

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3.0

Gory. Chilling.

eleellis's review against another edition

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4.0

There is a song by musician David Baerwald inspired by Edward Bunker called A Prisoner's Dream and in the song, Baerwald depicts that prisoners can also have hopes, wishes, and dreams while being caged from society. From listening to the song, it seems as if this song describes prison inmates in the most idealistic of fashion. It depicts prisoners as often being the product churned out by society and influences beyond their control and how they, too, maintain faith in humanity while trying to live and survive.

For those not familiar with now-deceased Edward Bunker, he was a long-time convict who found liberation through the written word. Forged by his institutional life, his writing was published in well-received novels, which led to films of his work and even acting roles.

The novel No Beast So Fierce portrays Max Dembo, a just released parole and child of the system as he tries to float through society and live like he thought he could, only to realize about the only thing he is good at is living a life of criminality.

Bunker's writing is poignant and raw. While Dembo is violent and mostly irredeemable and a creature of his environment, Bunker does not try to make him sympathetic.

No Beast So Fierce is a very good crime novel with very good writing and descriptions and it does not ask you to like Max Dembo, only to just see him.

No Beast So Fierce was also made into a movie called Straight Time with Dustin Hoffman.

laurenbdavis's review against another edition

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3.0

I'm sure this was groundbreaking when it first came out, but now it feels sadly dated. Or perhaps I've just read too many of these sorts of memoirs, or... known too many people like this.

survivalisinsufficient's review against another edition

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2.0

Interesting, but I can't say that I liked it.