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super pretentious, the main character is unlikeable and it’s hard to understand
Finalmente terminé ésta bestia de libro. Es un muy buen libro, la manera de leerse es tan diferente y única a cualquier otra, lo cuál hace que sea una experiencia unica de leer, pero por alguna razón a veces me ocasionaba estrés, una rara sensación. Un libro sin igual.
challenging
emotional
reflective
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
No
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
Davanti a un capolavoro, non ci si dovrebbe sentire in obbligo di scrivere una recensione. Dovrebbe essere sufficiente scrivere: un capolavoro del romanzo contemporaneo. Anzi, un capolavoro del romanzo di tutti i tempi. Uno di quei libri rispetto ai quali c’è un prima e un dopo, come per l’Ulysses di Joyce, o la Recherche di Proust, o L’uomo senza qualità di Musil.
Il problema è che, per quel poco che so, Il gioco del mondo è stato un romanzo largamente frainteso. La maggior parte dei commentatori ne ha colto lo sperimentalismo, il suo essere un romanzo ipertestuale ante litteram (l’autore ne suggerisce, accanto alla lettura sequenziale, che si limita ai primi 56 capitoli, una lettura guidata dai rinvii numerici alla fine dei ogni capitolo, che integrano nella lettura altri 99 capitoli “sovrannumerari” e che, per di più, porta a saltare il capitolo 55 – che ha un suo “doppio” nei capitoli sovrannumerari – e poi conduce a un loop infinito degli ultimi due capitoli).
In realtà, Rayuela è molti romanzi in uno solo.
Partiamo dalle parentele che ci ho trovato io. Henry Miller, per prima cosa (prima nel senso epidermico del termine, come se sbucciassimo una cipolla), per il clima degli expats a Parigi e anche per l’erotizzazione della città – anche se la Maga è un personaggio molto più profondo e complesso delle donne di Miller (Cortázar, sospetto, ha un rapporto con le donne molto più profondo e complesso e maturo e simpatetico di quanto Miller possa sognarsi di avere). Robert Musil (che prima non ho citato a caso) per la capacità di scrivere insieme un romanzo e un mondo enciclopedico, senza penalizzare né l’uno né l’altro dei due versanti, e senza mai essere né pedante né didascalico nelle digressioni filosofiche e di estetica. Il Joyce del Portrait of the Artist as a Young Man per l’uso del monologo interiore e, ancora di più, per essere anche Rayuela un Künstlerroman.
Il gioco del mondo è soprattutto un gioco di specchi e di doppi: di qua e di là dell’oceano, Oliveira e Traveler, la Maga e Talita. Un gioco di ponti precariamente gettati. Un mondo di gioco e di giochi. Il circo e la follia. Il dolore irrisolto. L’abiezione.
Non so chi ha scritto la quarta di copertina della mia edizione Einaudi, ma è stato un genio con il dono della sintesi:
Un capolavoro del Novecento che ha cambiato la storia del romanzo e la vita di molte persone che lo hanno letto.
Concordo in pieno. Non è un’esagerazione, nemmeno nell’affermazione che cambia la vita del lettore che vi si abbandoni, come ho fatto io. Leggetelo.
Su Wikipedia (inglese) c’è una bella voce (Hopscotch, il nome inglese del gioco).
Su YouTube c’è una bella intervista di Cortázar rilasciata alla televisione spagnola nel 1977.
Il problema è che, per quel poco che so, Il gioco del mondo è stato un romanzo largamente frainteso. La maggior parte dei commentatori ne ha colto lo sperimentalismo, il suo essere un romanzo ipertestuale ante litteram (l’autore ne suggerisce, accanto alla lettura sequenziale, che si limita ai primi 56 capitoli, una lettura guidata dai rinvii numerici alla fine dei ogni capitolo, che integrano nella lettura altri 99 capitoli “sovrannumerari” e che, per di più, porta a saltare il capitolo 55 – che ha un suo “doppio” nei capitoli sovrannumerari – e poi conduce a un loop infinito degli ultimi due capitoli).
In realtà, Rayuela è molti romanzi in uno solo.
Partiamo dalle parentele che ci ho trovato io. Henry Miller, per prima cosa (prima nel senso epidermico del termine, come se sbucciassimo una cipolla), per il clima degli expats a Parigi e anche per l’erotizzazione della città – anche se la Maga è un personaggio molto più profondo e complesso delle donne di Miller (Cortázar, sospetto, ha un rapporto con le donne molto più profondo e complesso e maturo e simpatetico di quanto Miller possa sognarsi di avere). Robert Musil (che prima non ho citato a caso) per la capacità di scrivere insieme un romanzo e un mondo enciclopedico, senza penalizzare né l’uno né l’altro dei due versanti, e senza mai essere né pedante né didascalico nelle digressioni filosofiche e di estetica. Il Joyce del Portrait of the Artist as a Young Man per l’uso del monologo interiore e, ancora di più, per essere anche Rayuela un Künstlerroman.
Il gioco del mondo è soprattutto un gioco di specchi e di doppi: di qua e di là dell’oceano, Oliveira e Traveler, la Maga e Talita. Un gioco di ponti precariamente gettati. Un mondo di gioco e di giochi. Il circo e la follia. Il dolore irrisolto. L’abiezione.
Non so chi ha scritto la quarta di copertina della mia edizione Einaudi, ma è stato un genio con il dono della sintesi:
Un capolavoro del Novecento che ha cambiato la storia del romanzo e la vita di molte persone che lo hanno letto.
Concordo in pieno. Non è un’esagerazione, nemmeno nell’affermazione che cambia la vita del lettore che vi si abbandoni, come ho fatto io. Leggetelo.
Su Wikipedia (inglese) c’è una bella voce (Hopscotch, il nome inglese del gioco).
Su YouTube c’è una bella intervista di Cortázar rilasciata alla televisione spagnola nel 1977.
100/5 estrellas
Fantástico,extraño,fabuloso,triste,real...tengo un montón de adjetivos para este libro,pero ninguno le hace completa justicia.
EN mi opinión Cortázar es un genio y queda demostrado a lo largo de toda su obra,coon Rayuela como uno de los máximos exponentes.
Fantástico,extraño,fabuloso,triste,real...tengo un montón de adjetivos para este libro,pero ninguno le hace completa justicia.
EN mi opinión Cortázar es un genio y queda demostrado a lo largo de toda su obra,coon Rayuela como uno de los máximos exponentes.
¿Qué decir, qué decir de un libro tan grande, tan perfecto como Rayuela? ¿Qué decir de la maestría de Cortázar que con cada palabra me deslumbraba? ¿Qué crítica hacer a un libro que es un juego que por consiguiente no debe tomarse en serio pero al mismo tiempo es el mejor libro que jamás haya leído?
Supongo que solo puedo decir que me hizo pensar y sentir todo, reflexionar y vivir. Vivir Rayuela. Puedo decir que es una obra maestra, y agregar más palabras a ello parece de algún modo incorrecto.
Supongo que solo puedo decir que me hizo pensar y sentir todo, reflexionar y vivir. Vivir Rayuela. Puedo decir que es una obra maestra, y agregar más palabras a ello parece de algún modo incorrecto.
Me falta leer la otra forma de leerlo pero por el momento me da hueva entonces lo voy a marcar como leido ok? ok
challenging
funny
informative
reflective
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
Complicated
Flaws of characters a main focus:
Yes
Mindblown by the style. The original make your own story. Had fun figuring it out how to read it, not Cortázars most interesting story but omg his brain
innovative, influential, happy i read it, especially the chapter "you know which",
plot was really not my beer, had some cool charachters, i remember most the scene where the ladys baby dies and she doesnt want to realize it, felt super sorry for her
and when the guy is in arg? uruguay? with his friends and they build some wood across windows to try and reach something? idk?
plot was really not my beer, had some cool charachters, i remember most the scene where the ladys baby dies and she doesnt want to realize it, felt super sorry for her
and when the guy is in arg? uruguay? with his friends and they build some wood across windows to try and reach something? idk?