Reviews

Di tutte le ricchezze by Stefano Benni

awanderingweasel's review

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funny lighthearted medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

2.75

francesca89it's review

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funny lighthearted reflective relaxing medium-paced

3.75

iaiasreads's review

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reflective relaxing fast-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

blackjessamine's review

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2.0

19.02.2013

L'ho terminato già da qualche giorno, ma ho preferito aspettare un po' a recensirlo, perché avevo bisogno di rifletterci un pochino su.
Questo è stato il mio primo approccio a Benni come romanziere (prima avevo letto solamente qualche racconto ai tempi della scuola), e devo dire che inizialmente mi ha un po' delusa.
La prima parte del romanzo, diciamo pure la prima metà, è scivolata via liscia, talmente liscia che non mi ha lasciato assolutamente niente. Non ho amato molto l'approccio narrativo, che forse qualche volta voleva strappare qualche risata, ma che invece mi ha lasciato indifferente. Il professor Martin racconta dell'interruzione della sua tranquilla (forse troppo) vita in montagna dovuta all'arrivo di una coppia di vicini provenienti dalla città, un mercante d'arte sull'orlo della crisi e una giovane attrice che subito attira l'attenzione del professore, ricordandogli una misteriosa donna da lui amata nel passato, a cui si fa continuo riferimento, pur senza svelare niente di lei (in maniera volontaria: la voce narrante continua a parlarne dicendo cose come "ma di lei parleremo più avanti", e questo mi ha fatto innervosire e non poco: o crei attesa, ma mantieni la suspance, o ne parli subito, così non riesco a capire dove vuoi andare a parare, e sinceramente arrivo anche a non avere più nessun interesse a scoprire chi diavolo sia questa donna).
La seconda metà migliora un po', secondo me, perché qualcosa comincia finalmente a muoversi, gli elementi sembrano trovare un posto, i segreti si svelano e tutto sembra trovare quasi una soluzione. Quasi, dico, perché secondo me alcuni elementi a cui nella prima parte del romanzo si era data una grande importanza vengono quasi lasciati cadere, illuminati in poche righe e poi mai più ripresi (le leggende del luogo, i racconti della vecchia Berenice etc.), mentre si insiste su altro, che prima era stato menzionato solamente di passaggio, con forse troppa attenzione, senza che però questo venga ad assumere esattamente un grande peso all'interno del romanzo.
Insomma, una lettura piuttosto piacevole, ma non particolarmente illuminante, a mio modesto parere.
Non so se continuerò ad approfondire la mia conoscenza di Benni, perché non mi sembra molto nelle mie corde.

silviasala's review

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relaxing sad fast-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

2.0

Sono combattuta. Ci sono dei pezzi molto belli e poetici, che ti toccano il cuore. Peccato che il resto del libro sembri il wet dream di un anziano letterato. E poi il modo in cui Benni descrive le donne è sempre viscido.

donatellazuccaro's review

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3.0

Dalle prime pagine, non è il solito Benni – perciò, non vi aspettate quello a cui siete abituati. C'è molta più tristezza, nelle parole iniziali di Martin, che in tutti i libri di Benni – ma non manca quell'elemento di piccola follia che accompagna tanti protagonisti dei suoi libri o almeno un piccolo approccio favolistico (Martin parla con gli animali del bosco e questi gli rispondono pure). L'umorismo di Benni, se pur in maniera minore, viene fuori spesso non direttamente dal protagonista ma dai personaggi di supporto: gli animali, l'amico Woodstock, anche l'improponibile paesino in cui Martin vive. Non male, ma alcuni libri di questo autore spesso mi avevano strappato anche una risata, questa volta qualche sorriso. Forse però, questo tono meno scherzoso è dovuto a ciò che il libro affronta. I temi sono questa volta la vecchiaia e la giovinezza, il rimuginare su eventi passati e sui quali una persona spesso si fossilizza o si colpevolizza troppo, ma anche il riscatto e quel cambiamento che può avvenire in qualsiasi momento della vita. Detto così, sembra un libro pesante, non lo è perché comunque è pur sempre Benni e si legge con leggerezza. Sorprendentemente, la presenza di poesie non mi ha dato fastidio – non sono una grande appassionata di poesia.
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