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422 reviews for:

Sophie's Choice

William Styron

3.86 AVERAGE


granted I did not finish it...I have triedto read this book several times and I just find the writing to wordy and over the top.

Pretty amazing but with slow parts

It took a while to get into it, but the story is so good. The writing is beautiful and compelling while also challenging. I loved it and now can't wait to watch the film.

4
challenging dark emotional reflective sad slow-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: Yes
Loveable characters: Complicated
Diverse cast of characters: No
Flaws of characters a main focus: Yes

“Avevo sì percorso lunghe distanze per un uomo della mia età, ma il mio spirito era rimasto inchiodato, non conosceva niente dell'amore e quasi niente della morte. Non potevo immaginare che ben presto avrei conosciuto entrambe le cose, incarnate nella passione umana e nella carne umana da cui mi ero tenuto lontano nella mia compiaciuta e soffocante autoprivazione.”

Grandissimo classico della lettura americana che nonostante sia stato pubblicato nell’ormai lontano 1976 (e insignito del prestigioso National Book Award) è un titolo che è invecchiato benissimo viste le tematiche trattate tutt’altro che inattuali.




New York, 1947. Il 22enne Stingo - probabile alter ego dell’autore- aspirante scrittore a seguito del licenziamento dalla casa editrice per cui si occupava di scrivere le bandelle dei risvolti di copertina, si vede costretto a traslocare a causa delle sopraggiunte difficoltà economiche da Manhattan a Brooklyn.
Si ritroverà in una pensione nei pressi di Flatbush dove farà conoscenza di una coppia piuttosto ambigua e curiosamente assortita: un ricercatore ebreo della Pfizer affascinante e affabile ma con periodici sbalzi d’umore che sortiscono effetti devastanti ( “un uomo nel quale la paranoia era un ospite improvvisa e imperserverante” ) e un’attraente polacca sopravvissuta ad Auschwitz che deve fare i conti con il senso di colpa ( “si lasciava dietro un orribile scia come se provenisse dalle stesse ciminiere di Auschwitz di angoscia, di confusione, di illusioni e soprattutto di colpa” )

Nonostante si parli molto di Olocausto i toni della narrazione non sono “pesanti” come ci si aspetterebbe. La voce di Stingo è fresca, dinamica, perfino logorroica: è quell’amico che ti racconta dell’appuntamento della sera prima iniziando da cosa ha mangiato a colazione e partendo ogni tanto per la tangente, per cui mi sono trovato spesso a perdere il filo del discorso anche più volte nel corso di una stessa pagina.

Il libro offre anche un punto di vista interessante - e per quanto mi riguarda inedito - sulla percezione della Seconda Guerra Mondiale negli Usa ( “per milioni di americani l’incarnazione del Male non erano allora i nazisti per quanto disprezzati e temuti, ma le legioni di soldati giapponesi che brulicavano nelle giungle del Pacifico come scimmiette astigmatiche e rabbiose e la cui minaccia per il continente americano pareva assai più pericolosa, e anche più repellente, dare la loro pelle gialla e le loro abitudini” )

“…ma anche senza questa animosità contro un nemico orientale, sarebbe stato assai difficile per la maggior parte del gente sapere qualcosa dei campi nazisti e della morte”

Insomma una lettura “ricca”, non facile e che mi ha messo a dura prova sia per la prosa spesso non molto scorrevole sia soprattutto per la durezza delle immagini evocate ma che mi ha molto segnato come lettore e resterà a lungo una delle letture della vita!


In seguito, in tutto il tempo trascorso in questo sanguinoso secolo, ogni volta che si è verificato uno di quegli inimmaginabili atti di violenza che hanno saccheggiato le nostre anime, la mia memoria è tornata a Nathan a quel povero pazzo che io amavo, pieno di droga e con una canna fumante in qualche stanza o cabina telefonica senza nome e la sua immagine mi è sempre parsa un preannuncio di questi tristi interminabili anni di follie, illusioni, errori, sogni e conflitti.
challenging dark emotional sad slow-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: Yes
Loveable characters: Complicated
Diverse cast of characters: N/A
Flaws of characters a main focus: Yes

When I checked this out from the library, I opened it up and wondered if I'd be able to finish it in a month. It is long... very long. However, there are 3 main stories going on throughout the novel, and they are intricately intertwined. I know that there's a lot out there in terms of "Holocaust Literature" and that sometimes it can be daunting and overly dark, but the perspective of Sophie as a survivor retelling her experiences years later in America somehow softens the blow. Where it is painful to read about her horrifying early life and see the huge mistakes she makes in the present, the naivete of the narrator, Stingo, helps keep the story manageable as you peel back each layer of the characters.
dark sad slow-paced

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reflective sad tense slow-paced
dark emotional funny hopeful inspiring medium-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: Yes
Loveable characters: Yes