Reviews

Non avevo capito niente by Diego De Silva

ninnisha's review against another edition

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4.0

L'inizio fa sbellicare dalle risate, uno sfigato alla Marcovaldo scritto alla Io speriamo che me la cavo.
All'improvviso, però, all'avvocato Malinconico succede qualcosa, come una trasformazione: il suo carattere si fa più forte e "la realtà s'informa sul conto delle persone. Quando concede questi bonus procede all'apertura di credito." Ma non è tutto oro quello che luccica e le mille disavventure dle protagonista, pur continuando ad essere divertenti, ci fanno riflettere su alcuni aspetti del mondo che ci circonda. Uno spaccato della realtà, in un certo senso anche una denuncia sociale ma senza troppe pretese, il tutto accompagnato da uno stile divertente e accattivante.

mmsanzz's review against another edition

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1.0

super boring

bebina's review against another edition

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4.0

Attraverso i pensieri del protagonista, l'avvocato Vincenzo Malinconico, possiamo poggiare lo sguardo su tematiche sociali, come la camorra, ma non solo. Con le sue vicende, Malinconico ci parla anche di amore, sfortuna, vita. E lo fa filosofeggiando per le strade di Napoli e affrontando vicende di vita quotidiana, con una piacevolissima ironia.
I personaggi sono caratterizzati molto bene, è impossibile non affezionarsi. Si è anche molto curiosi dello sviluppo della trama.
La lettura è stata molto piacevole, ricca di spunti di riflessione.
Sicuramente andrò avanti con le vicende dell'avvocato Malinconico.

caramels's review against another edition

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1.0

La parola chiave qui è insopportabile. E' stata davvero una pena riuscire ad arrivare all’ultima pagina. Ho trovato questo libro insopportabile, a cominciare dalla voce narrante del protagonista, che mostra un atteggiamento paternalistico e spocchioso verso chiunque ed è assolutamente intollerabile. Tale protagonista vorrebbe dare l'aria dell'uomo vissuto che cerca di considerare eventi ordinari o come epifanie o come oltraggiose assurdità con cui non può assolutamente abbassarsi a competere. Tutto gli risulta snervante e faticoso, (si innervosisce persino se qualcuno lo guarda per strada) e i suoi sforzi così come gli sforzi narrativi dell'autore risultano estremamente pretenziosi e mi hanno fatto ripetutamente perdere la voglia di vivere (e di leggere, più che altro). Le sue osservazioni pseudo-filosofiche rasentano la banalità dei temi scolastici (“Le persone tendono sempre a somigliare a se stesse.” Dimmi che non l’hai detto veramente, ti prego, dimmi che è stata solo una mia allucinazione), è un viscido e un miserabile che si diverte a mettere in difficoltà chiunque gli si trovi davanti senza neanche un motivo preciso, fa il finto modesto nel suo lavoro, ma la verità è che è un incompetente che non legge neanche i documenti prima di firmarli (e non c'è niente di ironico né buffo in questo, solo odioso fastidio); si lamenta di non avere lavoro sostenendo che è la categoria ad essere in crisi, che ci sono troppi avvocati in giro e bla bla bla, quando in realtà il problema è lui. E' lui che è maledettamente mediocre. Inoltre, tutti sembrano stargli sui nervi. Di seguito alcuni degli epiteti con cui chiama i personaggi che interagiscono con lui nel corso del romanzo:

Il cretino
Quel cretino
L’essere immondo
La merda
Il figlio di puttana
La troia
Il cornutone
Lo stronzo
Il fr*cio


Persino il cane è stronzo, non so se ho reso l’idea. E non è solo il protagonista ad essere insopportabile: non c'è un solo personaggio che sia uno che risulti anche lontanamente non dico simpatico ma almeno verosimile e diverso dal mucchio. Nessuno ispira sentimenti positivi o del tutto negativi (persino quello sarebbe stato preferibile): solo irritazione.

Vorrei astenermi dal giudizio sull'utilizzo di due espressioni: "la verità" e "ma tu vedi un poco la Madonna", perciò mi limiterò a dire solamente: AAAAAAAAAHHHHHH!!! (aka urlo di disperata frustrazione contro l'oscurità della notte, che anzi ripesandoci potrebbe essere persino più soddisfacente).

Per quanto riguarda la storia, essa non ha quasi contenuto e quel poco contenuto che ha si perde nei dialoghi artefatti che rendono il tutto ancora più insopportabile (se fai una domanda, ogni tanto potresti anche metterci un punto interrogativo alla fine. Non capisco lo scopo per cui domande del tipo: Che succede, Vincenzo. / Chi era al telefono. / Ma che hai combinato. restino senza punto interrogativo. Non c’è assolutamente nessuna ragione retorica o poetica o quello che sia per una cosa del genere.) e nelle digressioni, e quando dico digressioni intendo capitoli interi con tanto di titolo in grassetto dedicato ad argomenti che vengono artificiosamente infilati nella storia ma che non apportano assolutamente niente ad essa: sono solo la manifestazione del pensiero dell'autore e in più occasioni mi è sorto il serio dubbio che il romanzo fosse solo strumentale ai suoi bei temini sulla camorra, sull'amore e via dicendo. Insopportabile. L’unica cosa che mi è piaciuta di questo libro è stata l’averlo finito. (Ho usato la parola insopportabile cinque volte, con questa sei, e sono ancora troppo poche).

galadkria's review

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slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

2.0

genia_sh95's review against another edition

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4.0

ההתחלה של הספר חלשה. אבל אחרי 100 עמודים הוא נהיה ממש טוב. אי אפשר שלא לאהוב את וינצ'נצו מלנכוליקו. דמות שאינה מושלמת בשום צורה שהיא, לא בעבודתו, לא ביחסו כלפי אחרים. ובכל זאת יש בו את הקסם.

biondeletture's review against another edition

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3.0

A tratti originale, a tratti ci va giù pesante.
Risate, sorrisi tirati, noia. C'è tutto.
Però si legge piacevolmente, è scritto in modo molto coinvolgente. Anche se certi passaggi sono superflui, nell'insieme è scorrevole.

Come quelle scosse di terremoto, lievissime e lontane, che non sei neanche sicuro di averle sentite ma già guardi il lampadario.

Il principio è teorico, l'insistenza no.

Mi sa che è questo il mio limite: mi mancano le conclusioni, nel senso che ho l'impressione che niente finisca mai veramente.

Se non hai paura di una cosa, allora quella cosa impara a stare lontana da te, perchè capisce che più di tanto non riesce a danneggiarti.

Dicono che la felicità si trovi nelle piccole cose, sapeste l'infelicità.

E' una cosa difficilissima essere disinvolti in mezzo alla gente.

Mi domando perchè le decisioni si debbano sempre prendere su due piedi. La risposta è semplice: perchè è così che si decide. Chi si concede del tempo per decidere sta solo rinviando il momento.

Non si sa mica quali sono le cose fondamentali. Non si sa mai esattamente dove siano. Si spostano, le cose fondamentali: è così che ti fregano.

Spesso la gente non ha le emozioni chiare, altro che le idee.

Era questo che faceva la musica rock quando esisteva: dava del tu alla realtà.

Quando uno si innamora non è mica tanto convinto che quello che gli sta succedendo sia vero.

onmyown's review against another edition

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3.0

Mi è partita in testa la voce di Massimiliano Gallo. Sorry not sorry

alix_the_book_witch's review

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funny mysterious reflective medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.5

ceroz's review

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4.0

Appena finito di leggere le avventure dello scapestrato, sconclusionato, a tratti filosofo metropolitano a tratti pensatore profondo, avvocato Malinconico....

Beh che dire, il modo in cui �� scritto mi �� piaciuto, la verit��.... sembra davvero di seguire i pensieri del Malinconico, le sue digressioni sull'amore, sulle relazioni, sulla camorra e su Eugenio Finardi (si, proprio lui....Eugenio Finardi...).
Inoltre mi fa morire l'italianizzazione delle parole napoletane...
Che devo dire, a me ha fatto sorridere, e l'ho letto in maniera piacevole perch�� molto scorrevole. Consigliato per chi vuole una lettura non impegnata.

Unica nota negativa: �� veramente troppo infarcito di termini presi dal catalogo IKEA e altre modernit��. Vorrei ricordare che una cosa del genere �� stata gi�� fatta da Palahniuk, ma almeno lui l'aveva fatta con un senso...