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diffrazioni's reviews
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Il «matematico indiano» del titolo è Ramanujan, a cui sono state dedicate ormai numerose opere, incluso un film del 2015 di Matt Brown con Dev Patel e Jeremy Irons. Leavitt mescola molti fatti reali con altrettanta finzione. Il vero protagonista, però, non è Ramanujan, bensì G.H. Hardy, il professore di Cambridge che riceve una lettera dal giovane indiano e decide di farlo venire da lui, al Trinity College. Leavitt racconta la vicenda di questo accademico e, soprattutto tramite lui, il genio e l'infelicità di Ramanujan. Le pagine sono molte, ma il periodo raccontato è quasi esclusivamente quello dalla ricezione della prima lettera da parte di Hardy al ritorno in India del matematico. Così facendo, il libro racconta la Cambridge dei grandi intellettuali - tra cui Russell e Keynes - gli anni della I Guerra Mondiale, il clima della Londra di quegli anni. Lo si può leggere per conoscere la vita di Ramanujan, come una sua biografia, perché in quelle parti Leavitt è molto accurato e, in ogni modo, in un'appendice a fondo libro spiega cosa ha inventato e cosa no (e illustra con chiarezza le fonti usate)

Che il nostro paese sia messo molto male, nel rapporto donne-politica, è fatto noto. Secondo il World Economic Forum, siamo dietro a Bangladesh, Mozambico, Bulgaria e Costarica. Ma fa comunque impressione leggere questa raccolta di atteggiamenti maschilisti manifestati dalla classe politica italiana. E chi pensa che sia solo la destra, a soffrire di questa malattia, il maschilismo, si sbaglia. Ne sono stati affetti - e ne sono tuttora - a destra, a sinistra, al centro.

Fa impressione anche vedere quanto maschilismo ci sia stato tra coloro che hanno scritto quella che ad alcuni piace definire "la Costituzione più bella del mondo". Costituzione che, proprio per un soffio, non ha sancito nero su bianco la discriminazione di genere.

Insomma, non sono solo personaggi dall'atteggiamento un po' triviale come Berlusconi o Giovanardi, a dar libero sfogo ai propri istinti maschilisti. Lo fa, seppur in modo meno pesante, anche Bersani e ci scivola pure il compassato Fassino.

In alcune pagine si racconta di politici nostrani che attaccano alcune loro colleghe in quanto, a loro giudizio, brutte. Sarebbe un fatto ugualmente grave se a farlo fossero altri, ma quando vedi che questi 'pareri' li formulano delle bellezze come Berlusconi, Calderoli, Gasparri, beh, la sensazione è di grande surrealismo.

Conosciamo molto bene il problema, sappiamo come potrà evolvere, sappiamo perfettamente cosa dobbiamo fare per evitare il peggio. Quello che non sappiamo, però, è come fare a convincere chi di dovere, a prendere le decisioni giuste. Noi che oggi abbiamo almeno cinquant'anni, della devastazione dovuta al cambiamento del clima avremo solo un assaggio, ma i nostri figli ci staranno dentro in pieno. Sperando che loro siano meno idioti di noi e, in qualche modo, trovino delle soluzioni all'enorme problema che gli stiamo dando in eredità.