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stephthepanda's reviews
100 reviews
Eleanor Oliphant Is Completely Fine by Gail Honeyman
5.0
5/5
Non avrei mai pensato che questo libro, apparentemente semplice potesse nascondere una intensità così tanto forte.
Eleanor è un personaggio non facile, e Gail Honeyman l'ha scritta benissimo.
Mi è entrato nel cuore.
Nei prossimi giorni, scriverò una recensione più approfondita, ma per ora:
Bentornata Eleanor!
Non avrei mai pensato che questo libro, apparentemente semplice potesse nascondere una intensità così tanto forte.
Eleanor è un personaggio non facile, e Gail Honeyman l'ha scritta benissimo.
Mi è entrato nel cuore.
Nei prossimi giorni, scriverò una recensione più approfondita, ma per ora:
Bentornata Eleanor!
La profezia dell'armadillo by Zerocalcare
3.0
3 / 5
Non so perché, forse le aspettative alte dopo aver visto la serie "Strappare lungo i bordi", forse anche le aspettative dopo aver visto il rispettivo film, ma sono rimasta un po' delusa.
Riconosco la bravura di Zero Calcare, nel disegnare, nello smorzare attraverso una reinterpretazione delle persone, associandogli un personaggio di film (vedasi il padre disegnato come il papà di Kung Fu Panda) o come animali semplicemente (vedasi il fidanzato di Camille, che diviene un camaleonte), però forse (e QUI CHIARISCO CHE È MIA OPINIONE/PERCEZIONE PERSONALE) è come se non avesse totalmente metabolizzato quanto succede.
Come se non avesse digerito totalmente l'accaduto.
Mi è sembrato come se mancasse un finale e che l'intermezzo fosse riempito di scene giustapposte che non coinvolgono nemmeno Camille, o i "fantastici 4" (la combriccola di quando il nostro protagonista era piccolo).
Come se si continuasse a sfuggire dell'ammissione e dalla presa di coscienza.
Apprezzo però il messaggio velato, quello di non perdere tempo, quello di confessarsi, quello di dichiararsi, quello di fare o dire qualsiasi cosa si voglia, perché altrimenti potrebbe essere troppo tardi.
Perché nel momento in cui la sveglia suona; nel momento in cui la sabbia nella clessidra finisce di scorrere, cosa rimane?
Il rimpianto.
Ecco, il rimpianto emerge, ma forse mi sarei aspettata qualcosa di più intenso.
Forse mi sarei aspettata qualcosa di più struggente.
E forse in tal caso, mi spiace non averlo capito a pieno
Non so perché, forse le aspettative alte dopo aver visto la serie "Strappare lungo i bordi", forse anche le aspettative dopo aver visto il rispettivo film, ma sono rimasta un po' delusa.
Riconosco la bravura di Zero Calcare, nel disegnare, nello smorzare attraverso una reinterpretazione delle persone, associandogli un personaggio di film (vedasi il padre disegnato come il papà di Kung Fu Panda) o come animali semplicemente (vedasi il fidanzato di Camille, che diviene un camaleonte), però forse (e QUI CHIARISCO CHE È MIA OPINIONE/PERCEZIONE PERSONALE) è come se non avesse totalmente metabolizzato quanto succede.
Come se non avesse digerito totalmente l'accaduto.
Mi è sembrato come se mancasse un finale e che l'intermezzo fosse riempito di scene giustapposte che non coinvolgono nemmeno Camille, o i "fantastici 4" (la combriccola di quando il nostro protagonista era piccolo).
Come se si continuasse a sfuggire dell'ammissione e dalla presa di coscienza.
Apprezzo però il messaggio velato, quello di non perdere tempo, quello di confessarsi, quello di dichiararsi, quello di fare o dire qualsiasi cosa si voglia, perché altrimenti potrebbe essere troppo tardi.
Perché nel momento in cui la sveglia suona; nel momento in cui la sabbia nella clessidra finisce di scorrere, cosa rimane?
Il rimpianto.
Ecco, il rimpianto emerge, ma forse mi sarei aspettata qualcosa di più intenso.
Forse mi sarei aspettata qualcosa di più struggente.
E forse in tal caso, mi spiace non averlo capito a pieno
La Bella e la Bestia by F.L. Scala
4.0
Io adoro "La bella e la bestia", avrò visto il cartone talmente tante volte da conoscerlo a memoria.
Quando girovagando tra le offerte kindle, mi sono imbattuta in questo retelling, non ho perso tempo a leggerlo.
Soprattutto data la poca lunghezza (la me appena uscita dal blocco del lettore ringrazia).
Onestamente non c'è nulla di troppo da dire, un retelling molto credibile, scorrevole, piacevole e soprattutto non banale, con quel pizzico di critica, che però non infastidisce, anzi.
Ho apprezzato molto anche la scelta di questa specie di punizione/contrappasso ed il fatto che a pagare la maledizione, non siano innocenti (come nel cartone), quanto dei colpevoli, presi da avarizia ed altri peccati.
3.75 stelline/5
Quando girovagando tra le offerte kindle, mi sono imbattuta in questo retelling, non ho perso tempo a leggerlo.
Soprattutto data la poca lunghezza (la me appena uscita dal blocco del lettore ringrazia).
Onestamente non c'è nulla di troppo da dire, un retelling molto credibile, scorrevole, piacevole e soprattutto non banale, con quel pizzico di critica, che però non infastidisce, anzi.
Ho apprezzato molto anche la scelta di questa specie di punizione/contrappasso ed il fatto che a pagare la maledizione, non siano innocenti (come nel cartone), quanto dei colpevoli, presi da avarizia ed altri peccati.
3.75 stelline/5
Heart of a Monster by Shain Rose
3.0
3.75/5
Quando mi sono approcciata a questo libro, avevo delle titubanze.
Un po' perché è un m4fi4 romance e l'ultima volta che mi ci sono approcciata, i protagonisti (i m4fiosi insomma) erano dei completi IMBECILLI.
In questo caso, questo libro è stata una buona scoperta.
Sia chiaro, non è un capolavoro, però ammetto che mi ha intrattenuto, le scene di "lotta" sono molto credibili, la caratterizzazione dei personaggi è abbastanza completa.
Perché dico abbastanza?
Perché tenendo conto dei traumi, della protagonista, alcuni comportamenti, non sono totalmente in linea con quanto da lei vissuto.
Ora, io non sono psicologa e non ho mai studiato psicologia, però ecco.. sicuramente alcuni atteggiamenti non mi sono risultati credibili.
Avrei preferito una caratterizzazione maggiore di altri personaggi secondari, vedasi Cade e Dante.
Perché sembrano soltanto una pedina di una scacchiera (forse è una cosa voluta dalla stessa autrice, dato il riferimento al finale: a come loro fossero diventati degli avversari di una partita di scacchi che non si erano resi conto di aver perso).
Il finale mi ha leggermente confusa.
Mi rendo conto la necessità di far avvenire qualcosa, per rispettare le regole di un romanzo, ovvero dopo una serie di peripezie, bisogna raggiungere il climax (apice del pathos) e poi decadere nella conclusione.
Ma allo stesso tempo mi è sembrato come se fossero stati denaturati COMPLETAMENTE i protagonisti.
Improvvisamente il nostro protagonista maschile, da essere "io uomo alpha" "io killo per la famiglia" "io mostro" ecc.. diventa un cagnolino, solo perché si è innamorato... che poi la scusa è "il mio mostro si è innamorato di lei", MAH.
Mi fa piacere, ma boh..
Discorso simile, vale per lei.. forse viene meno denaturata, perché effettivamente lei prende solo coscienza di una realtà che le era sempre stata sotto il naso, ovvero: in quanto donna, non avrebbe mai potuto raggiungere l'apice del potere nella m4fi4, se non solo quando fosse stata dichiarata "intoccabile", ovvero quando qualcuno dei baldi giovini, l'avrebbe dichiarata sua (si, insomma, un po' quando il cane fa la plin plin, per marcare il territorio).. e quindi la denaturazione dove sta?
Nella scelta che lei prende dopo una scoperta che lei fa.
Boh, a me sinceramente è più sembrata una ripicca infantile.
Che vogliamo nascondere dietro il "devo scoprire la verità 1!1!"
Tesoro, secondo te passare da una famiglia mafiosa all'altra cambia qualcosa?
Non penso ci siano differenze di questo tipo dalla m4fi4 italiana a quella russa..
Però boh.. buon per lei che è così fiduciosa (?)?
Onestamente penso che il difetto del libro, sia nella conclusione.
Perché fino all'80%, questa storia mi ha rapita.
Ho adorato gli scambi di battute e provocazioni tra i nostri protagonisti, i riferimenti a Cleopatra, anche quella specie di situazione tipo: triangolo amoroso (ed io generalmente NON LI SOPPORTO)!
Infatti non nego che ho sperato in una situazione poliamorosa...
COLPEVOLE VOSTRO ONORE!
La tensione tra I protagonisti era alle stelle e mi sono quasi sentita di troppo, in alcuni momenti, come se mi ritrovassi a fare da spettatrice in momenri intimi (che possano essere spicy o che siano di confessioni e/o dichiarazioni).
Però ecco.. questo finale.. mi ha lasciata un po' perplessa..
Sono curiosa di leggere il seguito, ora.
Spero che si riprenda e non mi deluda.
Quando mi sono approcciata a questo libro, avevo delle titubanze.
Un po' perché è un m4fi4 romance e l'ultima volta che mi ci sono approcciata, i protagonisti (i m4fiosi insomma) erano dei completi IMBECILLI.
In questo caso, questo libro è stata una buona scoperta.
Sia chiaro, non è un capolavoro, però ammetto che mi ha intrattenuto, le scene di "lotta" sono molto credibili, la caratterizzazione dei personaggi è abbastanza completa.
Perché dico abbastanza?
Perché tenendo conto dei traumi, della protagonista, alcuni comportamenti, non sono totalmente in linea con quanto da lei vissuto.
Ora, io non sono psicologa e non ho mai studiato psicologia, però ecco.. sicuramente alcuni atteggiamenti non mi sono risultati credibili.
Avrei preferito una caratterizzazione maggiore di altri personaggi secondari, vedasi Cade e Dante.
Perché sembrano soltanto una pedina di una scacchiera (forse è una cosa voluta dalla stessa autrice, dato il riferimento al finale: a come loro fossero diventati degli avversari di una partita di scacchi che non si erano resi conto di aver perso).
Il finale mi ha leggermente confusa.
Mi rendo conto la necessità di far avvenire qualcosa, per rispettare le regole di un romanzo, ovvero dopo una serie di peripezie, bisogna raggiungere il climax (apice del pathos) e poi decadere nella conclusione.
Ma allo stesso tempo mi è sembrato come se fossero stati denaturati COMPLETAMENTE i protagonisti.
Improvvisamente il nostro protagonista maschile, da essere "io uomo alpha" "io killo per la famiglia" "io mostro" ecc.. diventa un cagnolino, solo perché si è innamorato... che poi la scusa è "il mio mostro si è innamorato di lei", MAH.
Mi fa piacere, ma boh..
Discorso simile, vale per lei.. forse viene meno denaturata, perché effettivamente lei prende solo coscienza di una realtà che le era sempre stata sotto il naso, ovvero: in quanto donna, non avrebbe mai potuto raggiungere l'apice del potere nella m4fi4, se non solo quando fosse stata dichiarata "intoccabile", ovvero quando qualcuno dei baldi giovini, l'avrebbe dichiarata sua (si, insomma, un po' quando il cane fa la plin plin, per marcare il territorio).. e quindi la denaturazione dove sta?
Nella scelta che lei prende dopo una scoperta che lei fa.
Boh, a me sinceramente è più sembrata una ripicca infantile.
Che vogliamo nascondere dietro il "devo scoprire la verità 1!1!"
Tesoro, secondo te passare da una famiglia mafiosa all'altra cambia qualcosa?
Non penso ci siano differenze di questo tipo dalla m4fi4 italiana a quella russa..
Però boh.. buon per lei che è così fiduciosa (?)?
Onestamente penso che il difetto del libro, sia nella conclusione.
Perché fino all'80%, questa storia mi ha rapita.
Ho adorato gli scambi di battute e provocazioni tra i nostri protagonisti, i riferimenti a Cleopatra, anche quella specie di situazione tipo: triangolo amoroso (ed io generalmente NON LI SOPPORTO)!
Infatti non nego che ho sperato in una situazione poliamorosa...
COLPEVOLE VOSTRO ONORE!
La tensione tra I protagonisti era alle stelle e mi sono quasi sentita di troppo, in alcuni momenti, come se mi ritrovassi a fare da spettatrice in momenri intimi (che possano essere spicy o che siano di confessioni e/o dichiarazioni).
Però ecco.. questo finale.. mi ha lasciata un po' perplessa..
Sono curiosa di leggere il seguito, ora.
Spero che si riprenda e non mi deluda.
I senza luna by Samantha Grandotti
4.0
3.75/5 ⭐️
Non leggevo da un po' fantasy, motivazione per cui quando mi sono ritrovata a dover scegliere a quale libro affidarmi nuovamente per questo genere, mi sono ritrovata a scegliere questo.
Non solo perché non è un libro molto grande, ma anche perché la sottotrama romance, sapevo che mi avrebbe incoraggiata sempre di più nella lettura.
Dopo una leggera difficoltà iniziale (durata massimo una 50ina di pagine), per capire il "percome", il "perquando" ed il "perché" di questo mondo, dato che tendenzialmente il libro si basa sulla mitologia norrena (per gli amici: Fenrir, Thor ecc...), il libro ha letteralmente preso il volo.
Lo stile di scrittura della scrittrice, risulta essere molto scorrevole.
Le scene di "guerra" sono descritte in maniera precisa, c'è una attenzione nel far comprendere, il movimento di ogni singolo elemento (oltre che personaggio) all'interno della guerriglia.
Cosa che ho apprezzato MOLTO.
Perché mi è sembrato di essere letteralmente sul campo di battaglia insieme a Laila (la nostra protagonista femmine) e gli ulfhednar (licantropi, a cui appartiene il nostro protagonista maschile), sicuramente facilitata anche dalla prima persona.
La sensazione è come se stessimo leggendo un diario di avventura della nostra protagonista, cosa che personalmente ho apprezzato.
Forse il mio essere fan dell'angst, però, avrebbe apprezzato un'introspezione maggiore per quanto riguarda i sentimenti, le sofferenze di Laila.
Allo stesso tempo, avrei preferito un P.O.V. di Einar, forse per riuscire a comprendere meglio quelli che erano i suoi sentimenti, il suo rendersi conto di aver avuto l'imprinting con un'umana (cosa tendenzialmente vietata o non ben accetta da entrambe le fazioni), i suoi desideri e le sue paure.
(MA questo è semplice mio gusto personale).
In questo libro ci sono tradimenti, inganni e colpi di scena, alcuni di questi inaspettati.
Ed è proprio l'essere stata sorpresa, che mi ha fatto apprezzare ulteriormente questo libro.
Non è tutto rose e fiori, non pagano solo i colpevoli, per assurdo pagano più gli innocenti.
Non c'è quel senso di giustizia che desidereresti.
Non è tutto perfetto, il che rende tutto credibile.
Forse alcune scene, sono troppo veloci, forse anche l'accettazione da parte di Valyr nei confronti di Laila, risulta esserlo, però alla fine, la sensazione è proprio quella che percepisce la nostra protagonista.
Ovvero, quello di sentirsi a casa, quello di aver trovato una propria famiglia.
Una famiglia, un po' disastrata, fin troppo variegata ed anche allargata, ma comunque scelta e anche se inconsciamente, desiderata.
Non leggevo da un po' fantasy, motivazione per cui quando mi sono ritrovata a dover scegliere a quale libro affidarmi nuovamente per questo genere, mi sono ritrovata a scegliere questo.
Non solo perché non è un libro molto grande, ma anche perché la sottotrama romance, sapevo che mi avrebbe incoraggiata sempre di più nella lettura.
Dopo una leggera difficoltà iniziale (durata massimo una 50ina di pagine), per capire il "percome", il "perquando" ed il "perché" di questo mondo, dato che tendenzialmente il libro si basa sulla mitologia norrena (per gli amici: Fenrir, Thor ecc...), il libro ha letteralmente preso il volo.
Lo stile di scrittura della scrittrice, risulta essere molto scorrevole.
Le scene di "guerra" sono descritte in maniera precisa, c'è una attenzione nel far comprendere, il movimento di ogni singolo elemento (oltre che personaggio) all'interno della guerriglia.
Cosa che ho apprezzato MOLTO.
Perché mi è sembrato di essere letteralmente sul campo di battaglia insieme a Laila (la nostra protagonista femmine) e gli ulfhednar (licantropi, a cui appartiene il nostro protagonista maschile), sicuramente facilitata anche dalla prima persona.
La sensazione è come se stessimo leggendo un diario di avventura della nostra protagonista, cosa che personalmente ho apprezzato.
Forse il mio essere fan dell'angst, però, avrebbe apprezzato un'introspezione maggiore per quanto riguarda i sentimenti, le sofferenze di Laila.
Allo stesso tempo, avrei preferito un P.O.V. di Einar, forse per riuscire a comprendere meglio quelli che erano i suoi sentimenti, il suo rendersi conto di aver avuto l'imprinting con un'umana (cosa tendenzialmente vietata o non ben accetta da entrambe le fazioni), i suoi desideri e le sue paure.
(MA questo è semplice mio gusto personale).
In questo libro ci sono tradimenti, inganni e colpi di scena, alcuni di questi inaspettati.
Ed è proprio l'essere stata sorpresa, che mi ha fatto apprezzare ulteriormente questo libro.
Non è tutto rose e fiori, non pagano solo i colpevoli, per assurdo pagano più gli innocenti.
Non c'è quel senso di giustizia che desidereresti.
Non è tutto perfetto, il che rende tutto credibile.
Forse alcune scene, sono troppo veloci, forse anche l'accettazione da parte di Valyr nei confronti di Laila, risulta esserlo, però alla fine, la sensazione è proprio quella che percepisce la nostra protagonista.
Ovvero, quello di sentirsi a casa, quello di aver trovato una propria famiglia.
Una famiglia, un po' disastrata, fin troppo variegata ed anche allargata, ma comunque scelta e anche se inconsciamente, desiderata.
L'incantatore by Samantha Grandotti, Samantha Grandotti
5.0
5/5 ⭐️
Eccoci qui con il secondo e ultimo della dilogia de: "Storie della Cacciatrice".
Che dire?
Beh..
FANTASTICO!
Questo secondo volume mi è piaciuto tantissimo, mi ha rapita, ogni pagina tira l'altra, nonostante l'atmosfera sia decisamente cupa e triste (soprattutto se lo mettiamo a paragone con il primo).
L'autrice in questo romanzo si è superata.
Ogni dettaglio, ogni momento, ogni ricordo, ogni emozione descritta.
Non si tratta più soltanto di sentirsi in mezzo alla scena, ma di vivere sulla propria pelle ogni sofferenza, ogni frustrazione che questo libro ripercorre.
Mi sono commossa molte volte, probabilmente ad un certo punto i miei dotti lacrimali hanno invocato pietà, perché se è vero che nel primo libro c'è un principio di crudeltà, questo libro È la crudeltà.
Man mano che mi avvicinavo alla fine, ero divisa in due, da una parte volevo sapere come terminasse, come si risolvessero tutte le dinamiche ed i misteri che aleggiavano durante la storia, dall'altra non volevo farlo.
Forse ho una piccola incognita, forse avrei preferito un finale migliore per alcuni personaggi, forse ho finito le scorte di fazzoletti che avevo in casa, ma a prescindere da ciò.
Questo libro mi è entrato dentro.
Eccoci qui con il secondo e ultimo della dilogia de: "Storie della Cacciatrice".
Che dire?
Beh..
FANTASTICO!
Questo secondo volume mi è piaciuto tantissimo, mi ha rapita, ogni pagina tira l'altra, nonostante l'atmosfera sia decisamente cupa e triste (soprattutto se lo mettiamo a paragone con il primo).
L'autrice in questo romanzo si è superata.
Ogni dettaglio, ogni momento, ogni ricordo, ogni emozione descritta.
Non si tratta più soltanto di sentirsi in mezzo alla scena, ma di vivere sulla propria pelle ogni sofferenza, ogni frustrazione che questo libro ripercorre.
Mi sono commossa molte volte, probabilmente ad un certo punto i miei dotti lacrimali hanno invocato pietà, perché se è vero che nel primo libro c'è un principio di crudeltà, questo libro È la crudeltà.
Man mano che mi avvicinavo alla fine, ero divisa in due, da una parte volevo sapere come terminasse, come si risolvessero tutte le dinamiche ed i misteri che aleggiavano durante la storia, dall'altra non volevo farlo.
Forse ho una piccola incognita, forse avrei preferito un finale migliore per alcuni personaggi, forse ho finito le scorte di fazzoletti che avevo in casa, ma a prescindere da ciò.
Questo libro mi è entrato dentro.
Io ti avrò by Julia Quinn
3.0
3.5/5
Ho "letto" questo libro mediante audiolibro.
Un libro molto scorrevole, che mantiene i toni leggeri e divertenti rispetto a quello che lo precede.
Non può considerarsi propriamente un seguito, io lo considererei più uno spin-off, in quanto vediamo l'inizio di una storia d'amore tra Elizabeth e James (l'amico dei protagonisti del precedente libro).
Perfetto, per chi vuole leggere qualcosa di tranquillo, non troppo impegnativo e anche divertente, forse grazie alla presenza di Lady Danbury (famosa per essere presente anche nella saga di Bridgerton).
Forse "vagamente" forzato io motivo della "discordia" tra i nostri due protagonisti, ma assolutamente piacevole la risoluzione, quindi non mi sento di condannarlo per questo e leggermente prevedibile l'inizio di tutto, per chi (come me) è abituato a leggere questi tipi di romanzi, ma ammetto che questo risulta in mio "GUILTY PLEASURE".
Alla fine, il lieto fine è sempre piacevole (almeno per quanto mi riguarda).
E l'epilogo vi strapperà decisamente una risata.
Ho "letto" questo libro mediante audiolibro.
Un libro molto scorrevole, che mantiene i toni leggeri e divertenti rispetto a quello che lo precede.
Non può considerarsi propriamente un seguito, io lo considererei più uno spin-off, in quanto vediamo l'inizio di una storia d'amore tra Elizabeth e James (l'amico dei protagonisti del precedente libro).
Perfetto, per chi vuole leggere qualcosa di tranquillo, non troppo impegnativo e anche divertente, forse grazie alla presenza di Lady Danbury (famosa per essere presente anche nella saga di Bridgerton).
Forse "vagamente" forzato io motivo della "discordia" tra i nostri due protagonisti, ma assolutamente piacevole la risoluzione, quindi non mi sento di condannarlo per questo e leggermente prevedibile l'inizio di tutto, per chi (come me) è abituato a leggere questi tipi di romanzi, ma ammetto che questo risulta in mio "GUILTY PLEASURE".
Alla fine, il lieto fine è sempre piacevole (almeno per quanto mi riguarda).
E l'epilogo vi strapperà decisamente una risata.