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stephthepanda's reviews
100 reviews
La matematica del cuore by Paola Chiozza, Paola Chiozza
4.0
4.5/5
AAA CERCASI UN DESMOND NELLA MIA VITA.
Questa novella è esattamente quello di cui avevo bisogno, una storia passionale, intensa ma allo stesso tempo scorrevole e spensierata.
Rachel è una donna cinica, ma soprattutto ferita, con la paura di soffrire, ma soprattutto di (ri)innamorarsi.
Desmond è proprio un pezzo di pane, un uomo imbranato, paziente, ma soprattutto pronto a mettersi in gioco.
Pronto ad abbattere muri e a curare ferite che non sono state fatte da lui.
Insomma, Desmond è il tipo golden retriever energy boyfriend.
Rachel è la tipica black cat energy girlfriend.
I nostri protagonisti sono proprio cane e gatto.
Apparentemente nemici. Apparentemente diversi e quasi irrisolvibili eppure, questi due mi hanno fatta impazzire ma soprattutto appassionare.
Forse perché leggere dell'esistenza di un possibile Desmond ha permesso in qualche modo di guarire qualche ferita.
Forse perché mi sono sentita molto Rachel ma allo stesso tempo ed ho percepito man mano i mattoni del muro costruito dalla nostra protagonista, crollare ed alla fine svanire.
Allo stesso tempo mi sono sentita Desmond.
Perché il suo modo di amare l'ho sentito così mio, perché amare è voler esserci, perché amare è curare le ferite, perché amare è combattere.
AAA CERCASI UN DESMOND NELLA MIA VITA.
Questa novella è esattamente quello di cui avevo bisogno, una storia passionale, intensa ma allo stesso tempo scorrevole e spensierata.
Rachel è una donna cinica, ma soprattutto ferita, con la paura di soffrire, ma soprattutto di (ri)innamorarsi.
Desmond è proprio un pezzo di pane, un uomo imbranato, paziente, ma soprattutto pronto a mettersi in gioco.
Pronto ad abbattere muri e a curare ferite che non sono state fatte da lui.
Insomma, Desmond è il tipo golden retriever energy boyfriend.
Rachel è la tipica black cat energy girlfriend.
I nostri protagonisti sono proprio cane e gatto.
Apparentemente nemici. Apparentemente diversi e quasi irrisolvibili eppure, questi due mi hanno fatta impazzire ma soprattutto appassionare.
Forse perché leggere dell'esistenza di un possibile Desmond ha permesso in qualche modo di guarire qualche ferita.
Forse perché mi sono sentita molto Rachel ma allo stesso tempo ed ho percepito man mano i mattoni del muro costruito dalla nostra protagonista, crollare ed alla fine svanire.
Allo stesso tempo mi sono sentita Desmond.
Perché il suo modo di amare l'ho sentito così mio, perché amare è voler esserci, perché amare è curare le ferite, perché amare è combattere.
La panna solo sul gelato by Elle M.P., Elle M.P.
4.0
Ho iniziato questo libro con non troppe aspettative, forse perché parla di adolescenti, forse perché scritto in un periodo non troppo lontano, ma allo stesso tempo non troppo vicino.
E' stato per me strano, infatti, abituarmi al fatto che la storia avviene nel 2006.
Ragionare sul fatto che esistono i cellulari, ma senza tutte le comodità attuali come: internet, whatsapp e chi più ne ha più ne metta.
E' stato infatti, anche uno spunto di riflessione, sotto certi punti di vista.
Rendersi conto di come sono cambiati i tempi, di quanto anche se tecnicamente si è lontani, allo stesso tempo si è vicini con i social.
Ma a prescindere da ciò, la lettura è stata piacevole, molto scorrevole, con momenti divertenti ed allo stesso tempo con momenti tristi, probabilmente se fossi stata più piccola l'avrei apprezzato ancora di più!
Ogni personaggio, che sia primario o secondario, ha una sua caratterizzazione, salvo giusto un paio che effettivamente non avrebbe avuto decisamente senso approfondire.
Ho apprezzato molto Nicholas, mi sono rivista tanto, forse troppo, in lui e forse come Victoria (la nostra protagonista femminile), anche io mi sono sentita compresa, "vista" (spero si capisca il senso).
Ma perché mi sono sentita un "tutt'uno" con il nostro londinese e non con Victoria?
Forse perché, per quanto poche, le differenze che caratterizzano Victoria e Nicholas, sono fondamentali.
Lo ammette infatti lei stessa, che alcuni punti fondamentali della personalità di entrambi, li rendevano diversi.
Ho apprezzato anche Victoria, ma soprattutto ho ADORATO il personaggio di Brandon.
Il tipico personaggi un po' stupido, un po' macchietta, il tipico "golden retriever" (non è un caso che lo chiamino cucciolone, dopotutto) a cui tu, lettore, non puoi NON affezionarti!
Personaggio che invece ho personalmente non sopportato è quello di Charlotte, finta santa, finta paladina della giustizia, che mi ha fatto più e più volte storcere il naso.
Non dico che certi suoi pensieri non fossero giusti, ma nell'applicazione dei fatti, nel modo con cui interviene nella storia tra i due, non mi è piaciuto.
Fa la finta moralista, quando alla base di tutto c'è SOLO GELOSIA.
Mi spiace, ma per me è no.
Infatti se per tutti i personaggi, c'è una evoluzione.
C'è una crescita!
Per quanto riguarda lei, per assurdo, c'è una involuzione.
Ma è molto coerente al personaggio stesso, quindi vorrei dire CHAPEAU all'autrice per aver creato ed aver portato avanti un personaggio così.
Lo ammetto, ho tifato per un'altra coppia, forse perché i personaggi "belli e dannati", un po' "misteriosi" (come Andrè), sono il mio guilty pleasure.
Forse anche perché ho personalmente adorato i battibecchi, il punzecchiarsi continuo, lo sfottersi incessantemente di Andrè e Victoria.
E' come se personalmente avessi percepito più chimica tra i due.
Ma a prescindere dal mio shippare sempre la coppia sbagliata, sono curiosa di leggere il secondo e capire, cosa succederà ai nostri due protagonisti.
E' stato per me strano, infatti, abituarmi al fatto che la storia avviene nel 2006.
Ragionare sul fatto che esistono i cellulari, ma senza tutte le comodità attuali come: internet, whatsapp e chi più ne ha più ne metta.
E' stato infatti, anche uno spunto di riflessione, sotto certi punti di vista.
Rendersi conto di come sono cambiati i tempi, di quanto anche se tecnicamente si è lontani, allo stesso tempo si è vicini con i social.
Ma a prescindere da ciò, la lettura è stata piacevole, molto scorrevole, con momenti divertenti ed allo stesso tempo con momenti tristi, probabilmente se fossi stata più piccola l'avrei apprezzato ancora di più!
Ogni personaggio, che sia primario o secondario, ha una sua caratterizzazione, salvo giusto un paio che effettivamente non avrebbe avuto decisamente senso approfondire.
Ho apprezzato molto Nicholas, mi sono rivista tanto, forse troppo, in lui e forse come Victoria (la nostra protagonista femminile), anche io mi sono sentita compresa, "vista" (spero si capisca il senso).
Ma perché mi sono sentita un "tutt'uno" con il nostro londinese e non con Victoria?
Forse perché, per quanto poche, le differenze che caratterizzano Victoria e Nicholas, sono fondamentali.
Lo ammette infatti lei stessa, che alcuni punti fondamentali della personalità di entrambi, li rendevano diversi.
Ho apprezzato anche Victoria, ma soprattutto ho ADORATO il personaggio di Brandon.
Il tipico personaggi un po' stupido, un po' macchietta, il tipico "golden retriever" (non è un caso che lo chiamino cucciolone, dopotutto) a cui tu, lettore, non puoi NON affezionarti!
Personaggio che invece ho personalmente non sopportato è quello di Charlotte, finta santa, finta paladina della giustizia, che mi ha fatto più e più volte storcere il naso.
Non dico che certi suoi pensieri non fossero giusti, ma nell'applicazione dei fatti, nel modo con cui interviene nella storia tra i due, non mi è piaciuto.
Fa la finta moralista, quando alla base di tutto c'è SOLO GELOSIA.
Mi spiace, ma per me è no.
Infatti se per tutti i personaggi, c'è una evoluzione.
C'è una crescita!
Per quanto riguarda lei, per assurdo, c'è una involuzione.
Ma è molto coerente al personaggio stesso, quindi vorrei dire CHAPEAU all'autrice per aver creato ed aver portato avanti un personaggio così.
Lo ammetto, ho tifato per un'altra coppia, forse perché i personaggi "belli e dannati", un po' "misteriosi" (come Andrè), sono il mio guilty pleasure.
Forse anche perché ho personalmente adorato i battibecchi, il punzecchiarsi continuo, lo sfottersi incessantemente di Andrè e Victoria.
E' come se personalmente avessi percepito più chimica tra i due.
Ma a prescindere dal mio shippare sempre la coppia sbagliata, sono curiosa di leggere il secondo e capire, cosa succederà ai nostri due protagonisti.
The Love Hypothesis by Ali Hazelwood
5.0
4.75/5 ⭐️
So che propriamente non è un 5 stelle pieno, ma la motivazione per cui ho deciso di dargliene cinque è perché è un libro che rileggerei molto volentieri.
Probabilmente potrei farlo entrare tra i miei comfort book.
Come avevo detto sui miei canali social, con questo libro ho parecchio difficoltà ad essere oggettiva.
Perché?
Perché se già di base è veramente molto difficile trovare un libro ambientato/a tema scientifico, figuriamoci trovarlo a tema biologia/biotecnologie mediche.
Questo libro rappresenta esattamente il mio mondo.
Parla di ricerca scientifica, parla di cellule, parla di Western Blot, parla di papers, parla di proteine, DNA, parla di protocolli.
Parla di quello che voglio che diventi la mia realtà quotidiana.
È stato come ritrovarmi proiettata in quello che è il mio futuro.
Forse non è abbastanza, per alcuni, per perdere che quella che dovrebbe essere anche un po' l'oggettività di quando si fa una recensione, me ne rendo conto.
Ma perdonatemi questa "svista".
Ho personalmente adorato i protagonisti, il libro è scorrevole, la storia d'amore per quanto non troppo innovativa a livello di trope, comunque è innovativa in altri sensi.
Le interazioni tra Olive (nostra protagonista femminile) e Adam (nostro protagonista maschile), sono veramente molto divertenti, lei lo prende in giro perché è più grande di lei, gli dà del "vecchio", lo prende in giro perché "mangia solo broccoli" ed allo stesso tempo Adam, che sembra il tipico professore frustrato dalla vita, con cui non vorresti avere nulla a che fare, nasconde un lato tenero, si imbarazza, arrossisce, ma si prende cura della nostra protagonista quando è necessario, la vizia anche quando non condivide le sue "scelte alimentari".
Abbiamo una spiegazione dei suoi perché, perché è così freddo, perché è così Severo, ma allo stesso tempo nella sua "umanizzazione" non c'è un voler "giustificare"
Il libro è reale per quello che è la dinamica nel mondo universitario, nel mondo della ricerca, dei dottorati di ricerca, ma soprattutto è reale per quello che è il mondo scientifico.
Perché si, per quanto velata, la nostra scrittrice comunque ha voluto rendere il suo libro utile per denunciare non solo il fatto che, ahinoi, il mondo della scienza è ancora un mondo dominato da uomini, dove le donne fanno molta difficoltà ad emergere, ma ha voluto renderlo utile per parlare di quello che è l'abuso di potere di alcuni superiori, abusi di potere che sfociano nelle molestie, e di alcuni meccanismi subentrati per poter tutelare chi li subisce (vedasi il: Titolo IX)
Insomma, è vero che un libro leggero e scorrevole, ma ho apprezzato quei momenti di serietà e quelle velate denunce che è giusto che ne emergono.
Rende il libro veritierio.
Insomma non più "solo una semplice storia d'amore".
Se proprio devo trovarci un difetto (ecco perché la mancanza di quel 0.25), forse avrei preferito un approfondimento ulteriore del personaggio di Adam, forse una caratterizzazione più approfondita di quest'ultimo, ma d'altra parte, queste sono pignolerie, perché mi rendo conto, che questo libro, probabilmente, vuole più parlare di Olive, del suo percorso di crescita, del suo percorso di accettazione, del suo amore per la scienza, piuttosto che di Adam.
So che propriamente non è un 5 stelle pieno, ma la motivazione per cui ho deciso di dargliene cinque è perché è un libro che rileggerei molto volentieri.
Probabilmente potrei farlo entrare tra i miei comfort book.
Come avevo detto sui miei canali social, con questo libro ho parecchio difficoltà ad essere oggettiva.
Perché?
Perché se già di base è veramente molto difficile trovare un libro ambientato/a tema scientifico, figuriamoci trovarlo a tema biologia/biotecnologie mediche.
Questo libro rappresenta esattamente il mio mondo.
Parla di ricerca scientifica, parla di cellule, parla di Western Blot, parla di papers, parla di proteine, DNA, parla di protocolli.
Parla di quello che voglio che diventi la mia realtà quotidiana.
È stato come ritrovarmi proiettata in quello che è il mio futuro.
Forse non è abbastanza, per alcuni, per perdere che quella che dovrebbe essere anche un po' l'oggettività di quando si fa una recensione, me ne rendo conto.
Ma perdonatemi questa "svista".
Ho personalmente adorato i protagonisti, il libro è scorrevole, la storia d'amore per quanto non troppo innovativa a livello di trope, comunque è innovativa in altri sensi.
Le interazioni tra Olive (nostra protagonista femminile) e Adam (nostro protagonista maschile), sono veramente molto divertenti, lei lo prende in giro perché è più grande di lei, gli dà del "vecchio", lo prende in giro perché "mangia solo broccoli" ed allo stesso tempo Adam, che sembra il tipico professore frustrato dalla vita, con cui non vorresti avere nulla a che fare, nasconde un lato tenero, si imbarazza, arrossisce, ma si prende cura della nostra protagonista quando è necessario, la vizia anche quando non condivide le sue "scelte alimentari".
Abbiamo una spiegazione dei suoi perché, perché è così freddo, perché è così Severo, ma allo stesso tempo nella sua "umanizzazione" non c'è un voler "giustificare"
Il libro è reale per quello che è la dinamica nel mondo universitario, nel mondo della ricerca, dei dottorati di ricerca, ma soprattutto è reale per quello che è il mondo scientifico.
Perché si, per quanto velata, la nostra scrittrice comunque ha voluto rendere il suo libro utile per denunciare non solo il fatto che, ahinoi, il mondo della scienza è ancora un mondo dominato da uomini, dove le donne fanno molta difficoltà ad emergere, ma ha voluto renderlo utile per parlare di quello che è l'abuso di potere di alcuni superiori, abusi di potere che sfociano nelle molestie, e di alcuni meccanismi subentrati per poter tutelare chi li subisce (vedasi il: Titolo IX)
Insomma, è vero che un libro leggero e scorrevole, ma ho apprezzato quei momenti di serietà e quelle velate denunce che è giusto che ne emergono.
Rende il libro veritierio.
Insomma non più "solo una semplice storia d'amore".
Se proprio devo trovarci un difetto (ecco perché la mancanza di quel 0.25), forse avrei preferito un approfondimento ulteriore del personaggio di Adam, forse una caratterizzazione più approfondita di quest'ultimo, ma d'altra parte, queste sono pignolerie, perché mi rendo conto, che questo libro, probabilmente, vuole più parlare di Olive, del suo percorso di crescita, del suo percorso di accettazione, del suo amore per la scienza, piuttosto che di Adam.
Innamorati pazzi by Felicia Kingsley
4.0
4/5 ⭐️
Non mi ero resa conto di quanto mi fossero mancati Summer e Blake, fin quando non ho letto la novella.
Pensando a "Due cuori in affitto", mi è sempre salito un sorriso, essendo stato per me bellissimo, ma ora, rileggendo dei due protagonisti, non ho potuto che avere una serie di deja-vù.
Mi sono sentita nostalgica ed allo stesso tempo mi sono emozionata, un po' perché l'amore che lega i due protagonisti ti entra dentro, un po' perché, vedendoli evolvere è stato un po' come sentirsi una "proud mom".
Ha senso esserlo per dei personaggi immaginari?
A voi l'ardua sentenza.
Però sicuramente a prescindere da ciò, personalmente ho apprezzato leggere, seppur brevemente, del loro futuro.
Sapere che la loro storia ce l'ha fatta e che per di più i due, siano riusciti a creare una famiglia.
Menzione speciale per la lettera di Blake, che probabilmente anche io se ne avessi una così, finirei per rileggere mattino e sera, come fa la nostra Summer.
Grazie per averci regalato questo scorcio sul futuro di loro due.
È strano rendersi conto di come questo sia un "addio ufficiale", però questi due protagonisti mi sono entrati dentro il cuore
Non mi ero resa conto di quanto mi fossero mancati Summer e Blake, fin quando non ho letto la novella.
Pensando a "Due cuori in affitto", mi è sempre salito un sorriso, essendo stato per me bellissimo, ma ora, rileggendo dei due protagonisti, non ho potuto che avere una serie di deja-vù.
Mi sono sentita nostalgica ed allo stesso tempo mi sono emozionata, un po' perché l'amore che lega i due protagonisti ti entra dentro, un po' perché, vedendoli evolvere è stato un po' come sentirsi una "proud mom".
Ha senso esserlo per dei personaggi immaginari?
A voi l'ardua sentenza.
Però sicuramente a prescindere da ciò, personalmente ho apprezzato leggere, seppur brevemente, del loro futuro.
Sapere che la loro storia ce l'ha fatta e che per di più i due, siano riusciti a creare una famiglia.
Menzione speciale per la lettera di Blake, che probabilmente anche io se ne avessi una così, finirei per rileggere mattino e sera, come fa la nostra Summer.
Grazie per averci regalato questo scorcio sul futuro di loro due.
È strano rendersi conto di come questo sia un "addio ufficiale", però questi due protagonisti mi sono entrati dentro il cuore
La bambina e il Puk by Viviana Versolato
4.0
Un racconto triste e crudele se teniamo presente che la protagonista è una bambina, vittima di crudeltà e soprattutto colpevole di essere semplicemente la primogenita di genitori crudeli.
Un racconto molto semplice, ma che dietro la sua semplicità nasconde un gran bel significato: la bellezza risiede nell'anima.
Molto scorrevole, nonostante la difficoltà dei nomi provenienti dalla mitologia norrena.
Lo consiglierei da leggere alle elementari, ma anche a qualche adulto, poiché spesso ci si dimentica che piuttosto che giudicare gli altri, bisognerebbe soffermarsi a guardare se stessi.
Un racconto molto semplice, ma che dietro la sua semplicità nasconde un gran bel significato: la bellezza risiede nell'anima.
Molto scorrevole, nonostante la difficoltà dei nomi provenienti dalla mitologia norrena.
Lo consiglierei da leggere alle elementari, ma anche a qualche adulto, poiché spesso ci si dimentica che piuttosto che giudicare gli altri, bisognerebbe soffermarsi a guardare se stessi.
La teoria della rivalità by Paola Chiozza, Paola Chiozza
5.0
Può un libro guariti da ferite?
Razionalmente parlando, no. Però per quanto riguarda questo, mi sento di dover smentire.
Julian, il protagonista maschile è un personaggio dall'apparentr cuore di ghiaccio, in cerca di vendetta.
Un bisogno, il cui compito è probabilmente quello semplicemente di farlo andare avanti, mentre la sua testa è ancora nel passato.
Un bisogno che serve a farlo alzare la mattina, come se servisse a dargli uno scopo.
Julian lo sa in cuor suo, ma non lo vuole ammettere.
Un personaggio non facile, ma decisamente dalla crescita non indifferente.
Nova,la protagonista femminile, forte ma allo stesso tempo fragile, con la sindrome dell'impostore, che deve continuamente lottare con quella che è la sua paura, ovvero: quella di aver deluso i propri genitori.
Un errore passato che in qualche modo l'ha segnata profondamente.
Entrambi i nostri protagonisti hanno cicatrici profonde e per assurdo è proprio l'essere "nemici", che li porta a curarsi le ferite, a far chiudere cicatrici che periodicamente non fanno altro che riaprirsi.
Capisco la paura di non essere abbastanza, capisco la paura di riaprire il proprio cuore, capisco la paura di aver deluso chi abbiamo intorno, ma soprattutto le persone a cui teniamo di più.
Anche se spesso è tutto nella nostra testa.
Julian e Nova sono i peggiori nemici di sé stessi, ma alle volte è necessario trovare una persona che, anche se in maniera indiretta, ti metta davanti ad uno specchio e ti faccia fare i conti non solo con le tue paure, ma soprattutto con te stesso e loro due hanno fatto esattamente così l'uno con l'altra.
Un po' in maniera consapevole, un po' inconsapevole, si sono guariti e forse, hanno guarito anche un po' me.
(La magia della lettura, eh?)
Ho adorato le scene tra Nova e Chase, la dolcezza di quest'ultimo emerge anche nei suoi momenti di più totale serietà e durezza.
A tratti ho avuto dei deja-vù del libro che riguarda proprio quest'ultimo (e cavolo quanto mi eri mancato Chase!); e forse proprio a causa di questi deja-vu, avrei voluto che in queste scene spuntasse un po' più Rebecca, anche se i reali conflitti erano tra padre e figlia.
Ho inoltre adorato il personaggio di Dax, macchietta comica che però sapeva essere adatto e mai fuori luogo anche nei momenti più seri e drammatici, ho particolarmente apprezzato la sua presenza, lo ammetto.
L'intensità delle scene drammatiche, le confessioni tra Julian e Nova, la dichiarazione d'amore, la lettera.. insomma, che ve lo dico a fare..
Io
Razionalmente parlando, no. Però per quanto riguarda questo, mi sento di dover smentire.
Julian, il protagonista maschile è un personaggio dall'apparentr cuore di ghiaccio, in cerca di vendetta.
Un bisogno, il cui compito è probabilmente quello semplicemente di farlo andare avanti, mentre la sua testa è ancora nel passato.
Un bisogno che serve a farlo alzare la mattina, come se servisse a dargli uno scopo.
Julian lo sa in cuor suo, ma non lo vuole ammettere.
Un personaggio non facile, ma decisamente dalla crescita non indifferente.
Nova,la protagonista femminile, forte ma allo stesso tempo fragile, con la sindrome dell'impostore, che deve continuamente lottare con quella che è la sua paura, ovvero: quella di aver deluso i propri genitori.
Un errore passato che in qualche modo l'ha segnata profondamente.
Entrambi i nostri protagonisti hanno cicatrici profonde e per assurdo è proprio l'essere "nemici", che li porta a curarsi le ferite, a far chiudere cicatrici che periodicamente non fanno altro che riaprirsi.
Capisco la paura di non essere abbastanza, capisco la paura di riaprire il proprio cuore, capisco la paura di aver deluso chi abbiamo intorno, ma soprattutto le persone a cui teniamo di più.
Anche se spesso è tutto nella nostra testa.
Julian e Nova sono i peggiori nemici di sé stessi, ma alle volte è necessario trovare una persona che, anche se in maniera indiretta, ti metta davanti ad uno specchio e ti faccia fare i conti non solo con le tue paure, ma soprattutto con te stesso e loro due hanno fatto esattamente così l'uno con l'altra.
Un po' in maniera consapevole, un po' inconsapevole, si sono guariti e forse, hanno guarito anche un po' me.
(La magia della lettura, eh?)
Ho adorato le scene tra Nova e Chase, la dolcezza di quest'ultimo emerge anche nei suoi momenti di più totale serietà e durezza.
A tratti ho avuto dei deja-vù del libro che riguarda proprio quest'ultimo (e cavolo quanto mi eri mancato Chase!); e forse proprio a causa di questi deja-vu, avrei voluto che in queste scene spuntasse un po' più Rebecca, anche se i reali conflitti erano tra padre e figlia.
Ho inoltre adorato il personaggio di Dax, macchietta comica che però sapeva essere adatto e mai fuori luogo anche nei momenti più seri e drammatici, ho particolarmente apprezzato la sua presenza, lo ammetto.
L'intensità delle scene drammatiche, le confessioni tra Julian e Nova, la dichiarazione d'amore, la lettera.. insomma, che ve lo dico a fare..
Io
Come crema e cioccolato by Elle M.P., Elle M.P.
4.0
Questo seguito, supera nettamente il primo della dilogia.
Sarà che i nostri protagonisti saranno cresciuti, sarà che anche la nostra autrice è cresciuta insieme a Nicholas e Victoria, sarà che c'è decisamente dell'angst in questo secondo volume, sarà che fino all'ultimo sono rimasta appesa su quello che sarebbe stato il nostro verdetto; ma qualsiasi sia "l'ingrediente segreto", per me, la combinazione è stata decisamente vincente.
Finalmente, ho tifato per i nostri due protagonisti, non a causa della mancanza del mio amato (e mai dimenticato) Andrè, ma perché finalmente tra Vic e Nic, c'è stata quella tensione che ho desiderato fin dal primo momento i due hanno iniziato ad interagire tra loro.
Se nel primo, la loro storia è prettamente platonica, quasi come se fosse quella di due amici che si conoscono da una vita, in questo caso ho visto non solo il loro reale potenziale romantico, ma anche il loro potenziale "sensuale" (intendiamoci).
I nostri protagonisti si stuziccano, si sfottono e FINALMENTE si conoscono realmente.
Non c'è quel velo di perfezione che quasi avvolgeva la loro "conoscenza epistolare" in precedenza.
Ho avuto il piacere di conoscere il lato di Nicholas seduttore (e wow, piacere Nic il conquistatore) ed allo stesso tempo ho esplorato il lato più fragile ed insicuro di quest'ultimo, come se ci fosse stato un totale capovolgimento dei ruoli con la loro crescita.
Mentre Victoria tramuta da timorosa ragazzina a coraggiosa e spavalda donna (che sia chiaro, non perdendo quel suo lato fragile che l'aveva caratterizzata precedentemente ), forse anche a causa della sensazione di ormai non avere più nulla da perdere, perché tanto ormai, aveva già perso tutto (Charlotte aveva avuto la geniale trovata di far credere alla nostra biondina che il nostro bel biondo fosse "volato" in cielo); Nicholas invece si trasforma in un ragazzo confuso, senza più certezze, pronto ad accontentarsi e per nulla fedele a se stesso (ironico e quasi triste, se lo si confronta al Nicholas più giovane).
So che potrebbe sembrare incoerente e insensato spiegato in questi termini, ma credetemi, è geniale!
Perché è sempre stato detto/fatto intuire che i nostri giovani innamorati fossero due facce della stessa medaglia e nulla più di questo capovolgimento, lo dimostra.
Fino all'ultimo sono rimasta con l'ansia e con l'angoscia di non sapere come andasse a finire, seriamente ho dubitato che il vero amore, non vincesse; come Victoria mi sono ritrovata a voler prendere il libro (nel caso della nostra giovane donna: un aereo) e chiudere tutto.
Non l'ho fatto ovviamente, perché io, al contrario della nostra biondina sono fin troppo masochista (NON GIUDICATEMI).
Ho apprezzato molto anche l'evoluzione di Charlotte, che per carità per poco meno della metà della storia è sempre recidiva, ma poi inizia realmente ad aprirsi al cambiamento, alla crescita.
Smette di cercare scuse, smette di inventarsi giustificazioni o dare colpe agli altri.
Si prende le sue responsabilità e lavora su se stessa. Ne sono stata molto felice.
Inoltre, ho apprezzato la scoperta del padre del nostro protagonista maschile, di cui conoscevamo (per sentito dire) i pregi, ma che abbiamo potuto ammirare solo ora.
E' stato il mediatore tra tutti ed a tratti, è sembrato un essere onnisciente (che ci può stare se "conosci i tuoi polli", no).
Ammetto, per mio mero gusto personale, di aver sentito un po' la mancanza di una spalla comica, è vero, a tratti ogni personaggio prende questo ruolo, ma non so.. avrei preferito una presenza fissa o forse perché mi mancava Brandon (che nel primo mi ha spesso e volentieri tirato fuori un sorriso e una risata).
Insomma, questo libro mi è piaciuto davvero molto, mi ha tenuta incollata fino alla fine, a tratti mi ha fatto venire la tachicardia, però mi ha lasciata con un bel sorriso sul volto.
Ed ora?
Aspetto solo lo spin off su André
Sarà che i nostri protagonisti saranno cresciuti, sarà che anche la nostra autrice è cresciuta insieme a Nicholas e Victoria, sarà che c'è decisamente dell'angst in questo secondo volume, sarà che fino all'ultimo sono rimasta appesa su quello che sarebbe stato il nostro verdetto; ma qualsiasi sia "l'ingrediente segreto", per me, la combinazione è stata decisamente vincente.
Finalmente, ho tifato per i nostri due protagonisti, non a causa della mancanza del mio amato (e mai dimenticato) Andrè, ma perché finalmente tra Vic e Nic, c'è stata quella tensione che ho desiderato fin dal primo momento i due hanno iniziato ad interagire tra loro.
Se nel primo, la loro storia è prettamente platonica, quasi come se fosse quella di due amici che si conoscono da una vita, in questo caso ho visto non solo il loro reale potenziale romantico, ma anche il loro potenziale "sensuale" (intendiamoci).
I nostri protagonisti si stuziccano, si sfottono e FINALMENTE si conoscono realmente.
Non c'è quel velo di perfezione che quasi avvolgeva la loro "conoscenza epistolare" in precedenza.
Ho avuto il piacere di conoscere il lato di Nicholas seduttore (e wow, piacere Nic il conquistatore) ed allo stesso tempo ho esplorato il lato più fragile ed insicuro di quest'ultimo, come se ci fosse stato un totale capovolgimento dei ruoli con la loro crescita.
Mentre Victoria tramuta da timorosa ragazzina a coraggiosa e spavalda donna (che sia chiaro, non perdendo quel suo lato fragile che l'aveva caratterizzata precedentemente ), forse anche a causa della sensazione di ormai non avere più nulla da perdere, perché tanto ormai, aveva già perso tutto (Charlotte aveva avuto la geniale trovata di far credere alla nostra biondina che il nostro bel biondo fosse "volato" in cielo); Nicholas invece si trasforma in un ragazzo confuso, senza più certezze, pronto ad accontentarsi e per nulla fedele a se stesso (ironico e quasi triste, se lo si confronta al Nicholas più giovane).
So che potrebbe sembrare incoerente e insensato spiegato in questi termini, ma credetemi, è geniale!
Perché è sempre stato detto/fatto intuire che i nostri giovani innamorati fossero due facce della stessa medaglia e nulla più di questo capovolgimento, lo dimostra.
Fino all'ultimo sono rimasta con l'ansia e con l'angoscia di non sapere come andasse a finire, seriamente ho dubitato che il vero amore, non vincesse; come Victoria mi sono ritrovata a voler prendere il libro (nel caso della nostra giovane donna: un aereo) e chiudere tutto.
Non l'ho fatto ovviamente, perché io, al contrario della nostra biondina sono fin troppo masochista (NON GIUDICATEMI).
Ho apprezzato molto anche l'evoluzione di Charlotte, che per carità per poco meno della metà della storia è sempre recidiva, ma poi inizia realmente ad aprirsi al cambiamento, alla crescita.
Smette di cercare scuse, smette di inventarsi giustificazioni o dare colpe agli altri.
Si prende le sue responsabilità e lavora su se stessa. Ne sono stata molto felice.
Inoltre, ho apprezzato la scoperta del padre del nostro protagonista maschile, di cui conoscevamo (per sentito dire) i pregi, ma che abbiamo potuto ammirare solo ora.
E' stato il mediatore tra tutti ed a tratti, è sembrato un essere onnisciente (che ci può stare se "conosci i tuoi polli", no).
Ammetto, per mio mero gusto personale, di aver sentito un po' la mancanza di una spalla comica, è vero, a tratti ogni personaggio prende questo ruolo, ma non so.. avrei preferito una presenza fissa o forse perché mi mancava Brandon (che nel primo mi ha spesso e volentieri tirato fuori un sorriso e una risata).
Insomma, questo libro mi è piaciuto davvero molto, mi ha tenuta incollata fino alla fine, a tratti mi ha fatto venire la tachicardia, però mi ha lasciata con un bel sorriso sul volto.
Ed ora?
Aspetto solo lo spin off su André
Il mio matrimonio felice, Volume 1 by Akumi Agitogi
4.0
Ho comprato il manga dato che, guardando l'anime, mi sono subito appassionata alla storia di Miyo e Kudo, ma nello specifico mi sono affezionata alla nostra dolce protagonista femminile.
L'anime è molto fedele al manga, fortuna vuole però che in quest'ultimo, aspetti del passato della nostra Miyo, risultino essere più approfonditi.
Non è facile leggere i traumi che lei ha vissuto, ti si spezza il cuore solo a immaginare tutto ciò a cui va incontro.
Stesso discorso vale per quanto riguarda il nostro protagonista maschile, scopriamo di più su quest'ultimo ed emerge il rapporto problematico con la madre.
I disegni sono stupendi, ma non serve che ve lo dica io.
Non vedo l'ora di leggere il secondo volume!
L'anime è molto fedele al manga, fortuna vuole però che in quest'ultimo, aspetti del passato della nostra Miyo, risultino essere più approfonditi.
Non è facile leggere i traumi che lei ha vissuto, ti si spezza il cuore solo a immaginare tutto ciò a cui va incontro.
Stesso discorso vale per quanto riguarda il nostro protagonista maschile, scopriamo di più su quest'ultimo ed emerge il rapporto problematico con la madre.
I disegni sono stupendi, ma non serve che ve lo dica io.
Non vedo l'ora di leggere il secondo volume!
Hidden in Brutal Devotion by BJ Alpha, BJ Alpha
2.0
Cosa succede quando inizi a girovagare un po' nei meandri del booktok alla ricerca di qualche dark romance?
Che ti imbatti il libri che non avresti mai pensato di leggere!
Una lettura decisamente scorrevole, dalle dinamiche piuttosto particolari, soprattutto se per la prima volta ci si imbatte in un tipo di dark romance che porta ad una relazione poliamorosa dalle note DECISAMENTE piccanti.
La nostra protagonista femminile: Tia, non mi è dispiaciuta, ma allo stesso tempo non mi ha convinta del tutto, un po' perché spesso e volentieri è incoerente, un po' perché non sono riuscita a trovare il suo innamoramento per Lucas (il secondo protagonista maschile), reale.
Cole, invece, il protagonista maschile (colui che dà inizio alla reale relazione), mi è piaciuto molto, simpatico, ma soprattutto onesto con se stesso e con i suoi sentimenti.
L'unica sua caduta di stile, gliela si può perdonare se ragioniamo in merito al fatto che è stata dovuta ad un meccanismo di protezione nei confronti del fratello (acquisito, non biologico).
Lucas invece è un personaggio che personalmente non ho capito particolarmente, abbiamo accenni ad un suo passato traumatico, sappiamo che fa incubi, sappiamo che ha paura del contatto fisico, figuriamoci se sessuale, per il suo vissuto, ma per il resto?
Speravo in una caratterizzazione migliore per lui, soprattutto perché si capisce che in realtà, dietro la macchinazione di tutta la situazione c'è lui.
Lucas è la mente, okay, si capisce anche dal modo con cui lui si approccia a Cole e Tia, ma qualche informazione in più?
Diciamo che riconosco la bravura dell'autrice nel descrivere le scene spicy e navigare il più possibile all'interno dei lati più particolari e "perversi" della sessualità, ma ammetto che per quanto da quel punto di vista il libro sia stato "illuminante" e "coinvolgente", non mi sento di promuoverlo totalmente.
È un promosso ma con riserva.
Ha senso? Spero di sì.
Perché? Perché le scene quotidiane sembrano un po' forzate o quando non lo sono, sono troppo velocizzate.
Non si hanno i giusti tempi per poter apprezzare il come la coppia diventa una troppia, non si ha il tempo di poter apprezzare la scoperta della sessualità dei protagonisti, non si ha la possibilità di capire meglio questi ultimi, o almeno non in toto.
È tutto così veloce e poco scandito, che se non fosse per alcuni accenni temporali, non capirei nemmeno che sono passate settimane.
Io non dico che debba avere i tempi di uno slowburn, ma nemmeno così velocizzati.
Leggerò comunque il secondo, per curiosità, sperando che magari queste incognite vengano risolte nel secondo (anche perché di regola c'è un terzo "fratello" in ballo), però ammetto che se non fosse per il lato "spicy" questo libro lo avrei non dico abbandonato, ma quasi.
Che ti imbatti il libri che non avresti mai pensato di leggere!
Una lettura decisamente scorrevole, dalle dinamiche piuttosto particolari, soprattutto se per la prima volta ci si imbatte in un tipo di dark romance che porta ad una relazione poliamorosa dalle note DECISAMENTE piccanti.
La nostra protagonista femminile: Tia, non mi è dispiaciuta, ma allo stesso tempo non mi ha convinta del tutto, un po' perché spesso e volentieri è incoerente, un po' perché non sono riuscita a trovare il suo innamoramento per Lucas (il secondo protagonista maschile), reale.
Cole, invece, il protagonista maschile (colui che dà inizio alla reale relazione), mi è piaciuto molto, simpatico, ma soprattutto onesto con se stesso e con i suoi sentimenti.
L'unica sua caduta di stile, gliela si può perdonare se ragioniamo in merito al fatto che è stata dovuta ad un meccanismo di protezione nei confronti del fratello (acquisito, non biologico).
Lucas invece è un personaggio che personalmente non ho capito particolarmente, abbiamo accenni ad un suo passato traumatico, sappiamo che fa incubi, sappiamo che ha paura del contatto fisico, figuriamoci se sessuale, per il suo vissuto, ma per il resto?
Speravo in una caratterizzazione migliore per lui, soprattutto perché si capisce che in realtà, dietro la macchinazione di tutta la situazione c'è lui.
Lucas è la mente, okay, si capisce anche dal modo con cui lui si approccia a Cole e Tia, ma qualche informazione in più?
Diciamo che riconosco la bravura dell'autrice nel descrivere le scene spicy e navigare il più possibile all'interno dei lati più particolari e "perversi" della sessualità, ma ammetto che per quanto da quel punto di vista il libro sia stato "illuminante" e "coinvolgente", non mi sento di promuoverlo totalmente.
È un promosso ma con riserva.
Ha senso? Spero di sì.
Perché? Perché le scene quotidiane sembrano un po' forzate o quando non lo sono, sono troppo velocizzate.
Non si hanno i giusti tempi per poter apprezzare il come la coppia diventa una troppia, non si ha il tempo di poter apprezzare la scoperta della sessualità dei protagonisti, non si ha la possibilità di capire meglio questi ultimi, o almeno non in toto.
È tutto così veloce e poco scandito, che se non fosse per alcuni accenni temporali, non capirei nemmeno che sono passate settimane.
Io non dico che debba avere i tempi di uno slowburn, ma nemmeno così velocizzati.
Leggerò comunque il secondo, per curiosità, sperando che magari queste incognite vengano risolte nel secondo (anche perché di regola c'è un terzo "fratello" in ballo), però ammetto che se non fosse per il lato "spicy" questo libro lo avrei non dico abbandonato, ma quasi.