stephthepanda's reviews
100 reviews

Ti aspetto a Central Park by Felicia Kingsley

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5.0

Ciao a tutti, sono Victoria!!

Quando ho iniziato questo libro, non nego di essere stata rapita.
Il ritmo è incalzante, lo stile di scrittura è scorrevole, la chimica e la tensione tra I nostri protagonisti non solo palpabile, ma proprio avvolgente.
Quasi a sentirsi come un terzo incomodo tra i loro battibecchi, ma soprattutto terzo incomodo delle loro sfide.

Però per quanto tutte le caratteristiche sopra elencate, venissero rispettate ed hanno portato mangiarmi le pagine per saperne di più, per comprendere come Victoria e Knight avrebbero continuato a sfidarsi, c'era qualcosa che mancava.
Su Victoria avevamo delle informazioni abbastanza complete, se non per qualche dettaglio.
Su Knight invece, no.

Avevamo un paio di mezze giustificazioni che non permettevano di comprendere totalmente, per di più il suo essere contraddittorio e scostante, mi lasciavano confusa.
Era COME SE, mancasse una sua caratterizzazione.
Assurdo se pensiamo che il libro è scritto con un doppio P.O.V..

Tutto ciò fino a quando non superiamo la metà.
È come se ci fosse un totale cambio, di registro di comportamenti, ma di informazioni.
Molto probabilmente perché è da quel momento che entrambi iniziano a comprendere meglio se stessi, ma i loro sentimenti, o meglio, iniziano ad ammetterli a sé stessi.
Per quanto ancora possono fingere?
Per quanto ancora credono di poter andare avanti prendendo in giro se stessi?

Spoiler: POCO!
Iniziamo a scoprire più informazioni su Knight, comprendiamo molto di più dietro al suo personaggio ma soprattutto, vediamo crollare la maschera.

Ho apprezzato molto le tematiche affrontate, il sentirsi inadeguati, il non sentirsi mai abbastanza, perché alla fine se noi crediamo di valere zero, non c'è amore o "cazziata" che tenga, ci si sentirà sempre uno zero.

Mi sono sentita Victoria, ma non solo per il pov, ma perché io sono lei, in certi momenti mi è sembrato di vivere dei ricordi, di rivivere atteggiamenti e comportamenti, soprattutto perché ho vissuto il tentativo disperato di cercare di far cambiare idea a un Knight. Ho conosciuto/conosco un Knight.
Ha fatto male, molto.
Ho pianto tutte le lacrime che avevo in corpo, ma a prescindere da quanto male possa aver fatto.
È COERENTE. IN OGNI SCELTA DI VICTORIA, IN OGNI FRASE, MA SOPRATTUTTO IN OGNI COMPORTAMENTO DI KNIGHT.
(Non so quanto sul "lieto inizio", ma sicuramente su tutto quanto quello che precede, ci metterei la mano sul fuoco).

Ho apprezzato anche la critica all'inadeguatezza di alcuni medici di riconoscere patologie riguardanti le donne, ho apprezzato l'approfondimento sulla questione infertilità, connessa alle patologie, forse avrei preferito fosse ancora più approfondito!

Ma soprattutto ho apprezzato come è stato affrontato il discorso del lutto, della malattia.
Il doversi costringere ad accettare qualcosa che non si vuole accettare, il non potersi prendere del tempo per soffrire, il dover fingere che vada tutto bene, illudersi che le proprie vite non saranno a breve/non sono state colpite da qualcosa che le ha sconvolte.
Forse una delle parti più struggenti del libro.
Ho avuto i brividi.

Infine ho adorato la "chicchetta" di quel filo rosso, che rappresenta la storia tra Knight e Victoria, descritta dalla canzone preferita di quest'ultima: "The man Who can't be moved".

Insomma.. PULMINO PER IL CONCERTO DE "THE SMITH"?
Twist of Fate by Laura Rocca

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3.0

Lo ammetto, ci sono cascata!
Quando mi è capitato di vedere su Tik Tok questo libro, che racconta di una storia collegiale, con la possibilità di scegliere autonomamente quello che sarebbe successo/quello che avrebbero fatto i personaggi, ho pensato subito "FIGATA! Lo voglio leggere".

Penso che la trovata effettivamente sia geniale, ma allo stesso tempo non mi ha convinto totalmente.
Forse perché in alcuni casi le scelte risultavano forzate, o forse perché nonostante si scegliesse qualcosa, comunque la scelta risultava "vana" perché la storia doveva portare ad altro, doveva seguire un'altra linea, un altro percorso.
In che senso?
Vi faccio un esempio: "scegliere se mentire o dire la verità", scelgo la seconda opzione, continuo la lettura e in qualche modo ti porta su quella che doveva essere "apparentemente" la scelta giusta.

E' stato frustrante.
Forse perché nella mia testa mi immaginavo più qualcosa tipo il film con Lili Reinhart dal nome "Linee Parallele"?
Probabile.

Ammetto inoltre, che ho avuto un po' di difficoltà all'inizio con l'approccio ai personaggi, perché non li capivo, perché mi sembravano comportarsi più come ragazzini che come dei giovani adulti.
Forse non era il posto/momento adatto per farli comportare così?
Questa sensazione però, man mano che si va avanti con la lettura, si allieva ed in alcuni casi, perfino sparisce.
Forse perché i nostri protagonisti mettono via le maschere ed iniziano ad uscire dalla loro gabbia personale.

Ho apprezzato molto, infatti, il percorso di crescita dei nostri protagonisti, forse più di Zane che America.
Perché?
Perché con lei ho avuto nuovamente la sensazione di una forzatura, quando avviene il "patatrack".
Non ho condiviso, ne ho capito, il perché delle sue scelte.
Inizialmente dice che la motivazione è una, poi dopo una psicanalisi da parte di amici/amici di amici/parenti/amici di parenti e compagnia bella, si rende conto che la motivazione non è quella, ma è un'altra.
A questo punto dici: "perfetto, ora che sai qual è la vera motivazione, facciamoci qualcosa, no?" NO! Non ci facciamo niente!
Attendiamo l'ulteriore psicanalisi e un gesto mezzodisperato, con relativo intervento/miracolo da parte della nonna di Zane, prima di tirare fuori il coraggio che tanto avevi recriminato mancare al protagonista maschile!
Ma forse la mia è anche rabbia dovuta al fatto che America mi era piaciuta così tanto: il percorso di guarigione interna, l'accettarsi, l'imparare ad uscire dalla comfort zone..
Insomma, come se ci fosse stata un peggioramento all'ultimo che non mi permette di dire che ci sia un reale percorso di crescita da parte della nostra protagonista femminile.
Forse perché era anche la prima a fare tanto la morale e poi la prima a non rispettarla?
Probabile.

Per quanto riguarda Zane, invece, il percorso di crescita, per quanto lento, è molto lineare.
L'ho apprezzato molto, soprattutto perché è anche credibile, se lo mettiamo nel contesto che ci sta dietro: le aspettative degli altri, le aspettative su te stesso, l'essere obbligati a fare qualcosa anche se non è quello che si vuole paura, la paura di deludere una figura genitoriale (per quanto infame e manipolatoria).
Insomma, ha funzionato.

Ammetto però che non ho ben compreso alcune scelte e comportamenti sui personaggi secondari, vedasi: i compagni di squadra di Zane.
Speravo invece, che altri avessero un ruolo più importante, invece salvo Julie, gli altri sembrano avere solo un ruolo marginale, come se fossero delle "comparse".
Mi rendo però conto che non fosse facile gestire questi personaggi, più il discorso di creare delle alternative di scelte.

Lo stile di scrittura è molto semplice, veloce e dinamico, infatti proprio questo mi ha permesso di leggerlo molto velocemente e in quei pochi momenti tranquilli che avevo.
Se devo criticargli qualcosa, critico solo il fatto che alcune scene, o alcuni momenti scritti, erano troppo veloci, come quando il vento colpisce lateralmente un libro aperto ed inizia a sfogliare le pagine alla velocità della luce ed in un secondo ti ritrovi 20 pagine più avanti e tu confuso.

Ho apprezzato la leggerezza con cui tematiche difficili e pesanti sono state affrontate, ho apprezzato i momenti comici ed alla fine, ho apprezzato la storia d'amore tra i nostri due protagonisti (GENIALE l'idea dei tre epiloghi, nelle tre fasi di vita differenti dei nostri baldi giovini).
Love in Brutal Devotion by BJ Alpha, BJ Alpha

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3.0

Ho letto questo libro con molte speranze, forse perché il primo non mi aveva convinto totalmente e speravo onestamente parlando, che molte mie perplessità venissero soddisfatte.
Purtroppo non tutte lo sono state.

Tendenzialmente mi ritrovo a confermare la maggior parte delle cose che ho detto per quanto riguarda il primo libro.
E' una lettura scorrevole, dalle dinamiche piuttosto particolari (forse in questo caso ancora di più, se si tiene in conto di alcune scelte/desideri riguardanti gravidanze ecc..), con la relazione poliamorosa che tende ad ingrandirsi sempre di più, per quanto non coinvolge totalmente tutti i membri del nostro gruppo.

Cole, si è riconfermato un personaggio piacevole, forse se devo contestargli qualcosa, troppo succube, sotto certi aspetti, dell'altro elemento maschile dell'iniziale troppia: Lucas.
Infatti, non nego che per quanto parte delle perplessità su quest'ultimo, siano state soddisfatte, perché emerge di più del suo passato, del rapporto malato con se stesso e con gli altri, delle sue insicurezze, della difficoltà in generale a sancire un rapporto amoroso, ma soprattutto sessuale, comunque mi sono ritrovata a storcere leggermente il naso.

Stesso discorso fatto precedentemente per Tia, vale anche in questo libro, si mostra incoerente, a tratti femme fatale, a tratti succube e anche in questo secondo, non sono riuscita a percepire l'innamoramento nei confronti di Lucas, ancora di più mi è sembrato un "trauma bond" piuttosto che un reale amore.

Il terzo "fratello", Rage, onestamente mi è piaciuto, forse perché ha un suo filo logico, forse perché ogni sua scelta, per quanto discutibile, ha un perché, un percome ed un perquando.
L'amore che lo lega a Tia, a Cole e a Lucas è reale e si vede, soprattutto per le scelte che prende dalla metà in poi.
(Ciò non vuol dire che stia giustificando il comportamento della prima metà, ASSOLUTAMENTE NO!)

Insomma, tutto sommato, non mi è dispiaciuto, mi anche piaciuto di più del primo, il finale ammetto che l'ho trovato troppo veloce, ma a quanto pare è dovuto al fatto che ci sia un collegamento con un'altra saga scritta dalla nostra autrice.

Però posso dire una cosa? In tutto ciò non ho molto ben capito che lavoro facciano, se siano dei boss o che..
Forse serviva meno spicy e una caratterizzazione generale dell'intorno maggiore..
PERO' se cercate del bel piccantume, per nulla banale a tratti innovativo, questa dilogia può fare al caso vostro.
Il mio matrimonio felice, volume 2 by Akumi Agitogi

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4.0

Ma insomma, cosa vogliamo dire a questo manga?
Io veramente ho gli occhi a cuoricino ed il mio cuore non fa altro che spezzarsi e risanarsi.

Ho apprezzato molto l'approfondimento sulla psiche della nostra protagonista ed allo stesso tempo ho AMATO, vederla prendere coscienza di se stessa, del fatto che la sua storia potesse prendere una piega positiva, nonostante il suo passato non lo fosse.

Kiyouka Kudou, un altro cuoricino di panna.
Insomma, vivo per personaggi come lui.

Inoltre ho apprezzato molto la scena di quando, il sottoufficiale è andato a casa dei nostri futuri sposini per poter conoscere Miyo.
Avendo visto l'anime, pensavo fosse con il puro scopo di sfottere il suo "capo" ed invece è bello come, la realtà dei fatti fosse totalmente diversa.
Si, è vero che voleva conoscere Miyo, ma lo voleva fare in protezione di Kiyouka, dato che temeva che la nostra protagonista volesse approfittare del nostro tenebroso e burbero (con tutti tranne che con lei) generale.

Insomma, questo secondo volume un roller coaster di emozioni, ma posso solo immaginare il terzo!
Hunting Adeline by H.D. Carlton

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4.0

Se per quanto riguarda il primo, non avevo nascosto delle perplessità, ovvero mi era piaciuto ma avevo delle riserve dato che non riuscivo a comprendere alcuni atteggiamenti sia di Zade che di Adelien, in questo caso decisamente no.
Tutti i comportamenti su cui avevo dei punti interrogativi, risultano avere un senso in questo libro.

Oltre al fatto che, personalmente, penso che la scrittrice abbia fatto un ottimo lavoro nel descrivere situazione DECISAMENTE non facili e di descrivere quella che è poi tutta la psiche del personaggio di Adeline post evento traumatico.
Penso, infatti, che si sia informata molto bene per poter scrivere delle scene il più realistiche possibili e non snaturare il comportamento di Adeline.

Ho apprezzato molto, infatti, il cambio di comportamento sotto certi punti di vista di Zade, il quale da essere sempre stato il gatto si ritrova a essere il topo, dando tutto il tempo alla nostra protagonista di potersi fidare di lui.
Di potersi fidare del genere umano, ma SOPRATTUTTO, di potersi fidare degli uomini (perché la nostra protagonista femminile, cade vittima di un rapimento, di un traffico di essere umani, di una serie di 4busi, soprattutto sessu4li).

Proprio per tutto ciò che ho riportato sopra, non è stato per nulla facile leggerlo.
Se con il primo, avevo letto molto lentamente, come se avessi avuto bisogno di tempo per poter digerire determinate cose in questo caso, questo libro, l'ho letto a piccoli sorsi/dosi (passatemi la metafora).
E' stato onestamente molto pesante, soprattutto la prima parte, perché nella seconda effettivamente si passa di più all'azione sottoforma di vendetta (la nostra Adeline cerca di vendicarsi, più tutto lo smantellamento di quella che poi è la rete che sta dietro).

Ripeto, non è stato facile, soprattutto in quanto donna.
Se già immaginarlo fa male, ritrovarsi a leggerlo, con una prima persona, sotto il punto di vista di una vittima quasi ritrovandosi ad essere, in certi momenti, Adeline stessa, è stato decisamente doloroso.
Ci sono state, infatti, delle scene in cui, non solo mi sono dovuta bloccare, ma quasi mi veniva la nausea..

Insomma, il libro mi è piaciuto molto, è molto realistico, ti tiene incollato alle pagine (con tutte le difficoltà del caso, ovviamente), per questo ne consiglio la lettura SE, non si è particolarmente "delicati" (non mi viene il termine idoneo, perdonatemi) e/o impressionabili.
QUINDI CONSIGLIO ALTAMENTE LA LETTURA DEI TW (Trigger Warning).
Perché se il primo non è facile, questo è assolutamente PESANTE, è un macigno, è crudele.
Ti ho trovata, Adeline by H.D. Carlton

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3.0

3.5/5 ⭐️

Allora, partiamo dal presupposto che questo libro ha una fama che lo precede.
Quindi sicuramente le mie aspettative erano di base molto alte.
Questo cosa vuol dire, che non sono state rispettate?
Nì..

In che senso?
Nel senso che questo libro è un ottimo dark romance, rappresenta esattamente quanto di più "fucked up" possa venire in mente, quando si parla di tematiche dark e quindi sicuramente per quanto avessi letto i TW (VI CONSIGLIO ALTAMENTE DI FARLO), non ero decisamente pronta a Q U E S T O.

Non è assolutamente un libro per tutto e capisco perché molti lo abbiano abbandonato o eventualmente lo abbiano valutato negativamente.
Ma allo stesso tempo penso che l'autrice sia stata molto brava a far comprendere che i comportamenti di Zade, il nostro protagonista maschile, NON sono da romanticizzare!
La protagonista stessa, infatti lo ammette.

Per quanto il personaggio del nostro stalker, mi sia piaciuto, allo stesso tempo non riesco totalmente a comprenderlo.
Forse perché per me è assurdo che una persona che abbia così tanto il senso di giustizia, allo stesso tempo non lo riesca a portare nel rapporto intrapersonale e per di più è come se mi aspettassi una spiegazione maggiore dietro le sue ossessioni, invece come dice lui "ho avuto una infanzia normale, sono stato amato" ecc...
Ed è anche per questo che secondo me l'autrice è stata brava.
Perché è vero che sembra assurdo non avere a monte un perché del fatto che lui sia così, ma allo stesso tempo se ci fosse stato un qualche trauma, un qualsiasi cosa, di più radicato, probabilmente si sarebbe tentato di giustificarlo.
[Non che alla fine non il lavoro che abbia, la sua psiche sia totalmente okay, sia chiaro]

La nostra protagonista: Adeline.
Confusa lei, confusa io, confusi tutti.
Ed è giusto che sia così.
Ammetto però che, essendo lei, una scrittrice, avrei preferito le si fosse dato più importanza.
Alla fine i momenti in cui si dedica a quello che effettivamente è il suo lavoro, sono si e no due e per di più per 10 secondi, perché poi arriva o una rosa, o il tenebroso Z, o Daya, o i fantasmi della nonna, bisnonna e chi più ne ha più ne metta (Che poi questo lato paranormal, perché?! Ammetto di non averne capito molto il senso)

Ammetto che immaginavo che il libro sarebbe finito non solo con un cliffhunger, ma per di più con questo tipo di cliffhunger, ma alla fine ci sono un paio di chicchette che comunque mi hanno lasciata sorpresa (vedasi la questione della mamma, vedasi del tradimento (non vado oltre per non farvi spoiler)).

Quindi per quanto questo libro non sia riuscito totalmente a comprenderlo, Ammetto che comunque mi è piaciuto e che sono molto curiosa di leggere il continuo, che a quanto pare sarà anche "peggio" di questo primo volume.
Game of Gods - Discesa agli Inferi by Hazel Riley

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5.0

Quando Hazel (per i più fedeli: cucchiaia) ha comunicato la pubblicazione del cartaceo di GoG, sono stata felicissima (posso dire? Mi sono sentita un po' una proud mom).

L'ho riletta molto volentieri ed è stato come tornare a casa, ma allo stesso riscoprire la storia; forse sarà il mio animo da fuorisede al momento a parlare, però non so se vi sia mai capitato di riguardare un posto tecnicamente familiare, dopo tanto tempo e scorgere differenze, guardarlo con occhi diversi (ma sempre colmi d'amore).
Ecco, questo è stato decisamente il mio caso.

Questa sensazione non solo l'ho avuta con la nostra protagonista femminile che, che ve lo dico a fare, è scritta e caratterizzata benissimo nella sua UMANA FOLLIA, perché la chiave per comprenderla sta in questo "ossimoro", tecnicamente potrebbe non sembrarlo, ma se applicato al suo personaggio, credetemi HA SENSO; ma l'ho avuta specialmente con il nostro protagonista maschile: Hades.
Forse sarà il particolare periodo della mia vita, ma mai come durante questa lettura (o rilettura, se teniamo presente che l'ho letta per la prima volta su wattpad), mi sono sentita così tanto affine a lui. La paura di amare, la paura di non essere abbastanza, la paura di essere troppo rotto e/o sbagliato per quella persona. La paura, ma allo stesso tempo il coraggio (forse più incoscio, che conscio) di buttarsi un sentimento così sconosciuto, ma allo stesso tempo così grande.
Perché l'amore spesso, fa paura, soprattutto se non lo si sa riconoscere, no?
L'evoluzione del suo personaggio, è immensa, ma allo stesso tempo naturale, perché è vero che tecnicamente Hades non ha mai ricevuto amore, ma chi meglio di lui potrebbe sapere cosa significa desiderarlo?

I personaggi secondari, sono tanti, ma nessuno viene lasciato indietro.
Non ho MAI avuto la sensazione che qualcuno di loro fosse di troppo, non ho mai avuto la sensazione che fosse inutile, persino il più silenzioso (e verso il finale, si scopre anche il perché) ha un senso, uno scopo.
E' quel silenzio che pesa è quella calma, che precede la tempesta.
E credetemi, Hazel sa come fartici entrare all'interno, perfetta timoniera di questa nave.
Tu lettore, come i protagonisti, subisci gli eventi, ma non ne sei realmente vittima ed è questo quello che mi piace di più, perché in questo libro succede tutto e di più, ma scorre in una maniera talmente facile che anche se sta succedendo il delirio, anche se per un secondo sei confuso, quasi desideri calma, dall'altra parte non la vuoi.
Perché una pagina tira l'altra, perché il ritmo è cadenzato in maniera ottima, tra momenti drammatici e momenti comici (Liam, Hermes io vi ADORO).

Insomma, questo libro ha confermato quello che pensavo quando ancora era una "semplice" storia su Wattpad e non potrei essere più felice di così.
Grazie cucchiaia per avermi fatto sentire compresa, perché in Hades ho trovato un po' di me, ho trovato il mio lato più fragile, grazie per avermi ricordato, che un po' di follia non guasta mai, grazie per avermi ricordato che va bene essere strani, perché se qualcuno ti vuole bene, ti vorrà bene a prescindere, grazie perché mi hai ricordato che alle volte non devi per forza fare una differenza tra bicchiere mezzo pieno o bicchiere mezzo vuoto. E' un bicchiere che dentro ha molecole d'acqua e VA BENE COSI'.

Non vedo l'ora che arrivi il prossimo!
Se i gatti scomparissero dal mondo by Genki Kawamura

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4.0

Questo libro mi è stato regalato e l'ho iniziato per pura casualità, alla ricerca di qualcosa di breve e scorrevole, auspicando nel fatto che mi avrebbe sbloccata dal mio peggior incubo di questi ultimi mesi: il blocco del lettore.
Ebbene.. Ce l'ha fatta.

L'ho iniziato non sapendo bene cosa aspettarmi (no, non avevo letto prima la trama), ma subito dopo l'incipit la mia curiosità era alle stelle.
Quello che mi ha conquistata però, durante la lettura, non è solo il ritmo veloce e lo stile quasi tragi-comico del romanzo, quanto tutta quella serie di riflessioni che mi hanno portato effettivamente a farmi delle domande.
Non sono domande esistenzialistiche, sono domande che tendenzialmente tutti abbiamo ascoltato (in tv, chiaccherando con amici ecc..) o che abbiamo letto, o di cui abbiamo visto film che in qualche modo ti ponevano questi quesiti, MA lo fa in maniera diversa.
Perché? Perché in questo caso il porsi queste domande ti spinge a tirare fuori il piatto della bilancia e a interrogarti su quello che è superficiale e quello che non lo è.
E se quello che apparentemente, risulta essere superficiale, alla fine non lo fosse?

Ecco come una goccia ha fatto traboccare il vaso, come un pensiero, un incontro particolare ti permette di fare una analisi contro il tempo, perché il nostro protagonista non ha più tempo, ma allo stesso tempo lo va elemosinando e tu, lettore, sei in affanno con lui.
Ecco che la vena comica si perde ed ecco che emerge quella tragica, scopri di più sul protagonista, diventi lui, rivivi con lui, fino a quando la matassa (che tu inconsapevolmente tenevi in mano), si sbroglia.

Il finale è aperto e non vi nego che, all'inizio ero confusa (probabilmente perché stavo anche piangendo fino a qualche secondo prima), mi sono infatti presa un po' di tempo per elaborare il finale; ma poi ho sorriso ed ho capito.
Non c'è più qualcosa di irrisolto tra il lettore e il protagonista, il perché del titolo lo si scopre, lo si comprende.
Le uniche cose rimaste irrisolte riguardano il protagonista ed un aspetto della sua vita.
NON sta più al lettore capire come si sbroglia la situazione, l'unica domanda che al massimo rimane al lettore è "ma avrà fatto in tempo?"

GENIALE per me.
Killing Stalking: Deluxe Edition Vol. 1 by Koogi

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4.0

Cosa succede quando navighi nei meandri di Twitter?

Ti ritrovi screen di un manhwa la cui trama ti confonde, ma allo stesso tempo incuriosisce.
Un manhwa che attraverso i dialoghi, ma soprattutto attraverso i disegni, rende decisamente fin troppo bene il senso di inquietudine e di timore che prova il nostro protagonista.