3.54 AVERAGE


"A contrapelo" es una obra maestra literaria que desafía las convenciones y se sumerge en las profundidades del alma humana. Escrito por Joris-Karl Huysmans, este libro nos transporta a un mundo de descontento y decadencia, donde el protagonista, Jean des Esseintes, busca una vida más allá de las normas establecidas. A través de tres parrafos, exploraremos tanto la crítica como la lírica que emanan de esta cautivadora novela.

En primer lugar, "A contrapelo" se destaca por su crítica feroz a la sociedad y sus convenciones. Huysmans, a través de la figura de Jean des Esseintes, expone de manera implacable las limitaciones y la hipocresía de la burguesía. Des Esseintes es un personaje que rechaza la vida mundana y busca la belleza y el significado en la soledad y la contemplación. Su búsqueda es una declaración audaz y una afrenta a la moralidad convencional de la época. Huysmans critica así el materialismo y el vacío existencial de una sociedad que se aferra a las apariencias superficiales en lugar de buscar una auténtica conexión con el arte y la espiritualidad.

Pero más allá de la crítica social, "A contrapelo" también nos sumerge en una experiencia lírica y sensorial. Huysmans utiliza una prosa exquisita y descriptiva para pintar imágenes vívidas y evocadoras. Su estilo rico en detalles y metáforas nos sumerge en el mundo interior de des Esseintes, sus pensamientos y sensaciones más íntimas. Cada página está impregnada de una belleza oscura y melancólica, invitándonos a reflexionar sobre el poder de la estética y el arte para transformar nuestras vidas.

En conclusión, "A contrapelo" de Joris-Karl Huysmans es una obra literaria que combina una crítica mordaz a la sociedad con una prosa lírica y evocadora. A través de la figura de Jean des Esseintes, el autor desafía las convenciones sociales y nos sumerge en un mundo de decadencia y búsqueda de la belleza. Esta novela nos invita a cuestionar las normas establecidas y a explorar las profundidades de nuestra propia existencia. "A contrapelo" es un viaje fascinante que nos recuerda la importancia de la autenticidad y la exploración en un mundo que a menudo nos empuja hacia la conformidad y la superficialidad.

In questo libro non succede niente. E quando dico niente intendo dire proprio quello: nulla.

Il protagonista di questa opera è un nobile che, esasperato e disgustato dalla vita parigina, irritato dalla stupidità, e dall’inesorabile ascesa di una società che considera la trasgressione, il vizio, la depravazione forme nemmeno molto raffinate di… conformismo; molla tutto e si ritira a vivere in una villa un po’ isolata. Con lui i 2 vecchi servitori che si occupano della sue necessità.

E non succede niente.

Ci sono per esempio delle lunghe descrizioni sulla scelta del colore da verniciare sulle pareti. Riflessioni dottissime e lunghe (e interessanti), sulla cultura latina e i libri classici. Digressioni sui profumi; elenco delle piante acquistate per arredare la casa.

E poi?
E poi la scelta delle pietre preziose con le quali decorare il carapace di una tartaruga: che poi morirà.

Ma non succede niente.

È un gran libro. Non è alla portata di chiunque riuscire a essere comunque interessante per pagine e pagine dove (lo ribadisco), di fatto non accade nulla. Non c’è conversione, presa di coscienza, sussulto: nulla. Ha qualche nostalgia per il tempo lontano nella scuola dei gesuiti; ma è un attimo e poi la nevrosi riprende il sopravvento, come sempre. Però mi rendo conto che un sacco di lettori scapperebbero a gambe levate da questo libro. Lo definirebbero “noioso”.

Se qualcuno vuole capire dove inizia l’indolenza, l’indifferenza che intossica tante esistenze, questo romanzo è quello che ci vuole. Adesso l’indolenza viene forse imbevuta di rabbia e violenza, di eccessi che in questa opera ci sono ma appena sfiorati. Il punto è che si tratta di un’opera straordinaria e soprattutto: alla fine c’è della logica in questa sorta di follia.

Des Esseintes ha orrore di una modernità che pialla e rende tutti uguali: stessi appetiti, lordure, eccessi. Lui ci è passato, se li è goduti, ed è andato oltre. Almeno è andato oltre, si potrebbe dire, anche se per lui non esiste alcun oltre. Poca letteratura, pochissima arte riescono per poco tempo a emozionarlo; e si tratta sempre di eccellenze per pochi. 

Huysmans ha un sincero e reale disgusto per un’umanità che produce, per quel capitalismo che getta le basi del proprio trionfo. Ha una altrettanto forte ripulsa per quella letteratura, di cui Zola è il capostipite e che lui ammira, ma che si limita riportare le cose come stanno.

La scuola del Naturalismo non solo gli va stretta (credo). Perché immagina l’essere umano come un insetto, stretto tra educazione e ambiente, in balia di essi. Ma la considera inadatta perché rifiuta di credere nell’imprevedibilità dell’essere umano. Perciò Huysmans scrive questo romanzo, che non piacerà molto a Zola.

❝ Non s’era da sé messo al bando della società? Conosceva forse un altro uomo, uno solo, che agognasse come lui d’appartarsi in contemplazione, di confinarsi nel sogno? ❞ — “Controcorrente” lo è di nome e di fatto, perché si tratta di un’opera che rompe con gli schemi imposti dal naturalismo zoliano fondato sull’attacco al romanzesco e all’intreccio, sulla morte dell’eroe e sull’impersonalità. Di queste caratteristiche, però, Huysmans mantiene la liberazione dall’intreccio, dando vita dunque a un testo in cui non accade assolutamente nulla e la cui narrazione appare congelata attraverso un flusso ininterrotto di riflessioni saggistiche del protagonista ed unico personaggio, des Esseintes. L’autore descrive la follia estetizzante di des Esseintes che lo spinge a trasformare una testuggine in un gioiello e a far trionfare l’artificio sulla natura circondandosi di piante esotiche così bizzarre da apparire finte, come se riflettesse il profondo disagio che Huysmans vive nella sua epoca. “Controcorrente” o ti disorienta o ti affascina — Zola ne è rimasto sconcertato, mentre io l’ho amato follemente. Gli dò 5 isolamenti nella campagna parigina su 5.

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nightsdecay's review

5.0

This book is an extended version of Chapter 11 in The Picture of Dorian Gray. Or rather, Dorian Gray is a condensed version of this novel. I loved it; the aesthetic descriptions were a pleasure to read and the prose is filled with delightful vocabulary and references to so many things that I think it's worth a re-read to explore in depth. I can see why this influenced Wilde, and how it served to corrupt Dorian. There's something both inspiring and cautionary about Des Esseintes, and the reader doesn't know whether to love him or be disgusted by him.
dknippling's profile picture

dknippling's review

3.0

Guy ruins his mind by being profligate, then ruins his body by being a hermit. Fortunately, beef tea cures all.

This is just the weirdest book. It's not really even fiction, just a guy going "blah blah here's what I think about books, religion, perfume, England, tortoises, and eating like a peasant." It's both skimworthy and stangely engrossing ans/or horrifying--I can see where a lot of authors have drawn on this.

I can't recommend it, and yet...I guess I do.

luciapaulaa's review

4.5
challenging reflective slow-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: No
Loveable characters: Complicated
Diverse cast of characters: No
Flaws of characters a main focus: Complicated
reflective slow-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: No
Loveable characters: No
Diverse cast of characters: No
Flaws of characters a main focus: No

Painfully beautiful, weighty ruminations on art, Latin , horticulture, Catholic literature and liturgical music parade past desiring only to be left alone. These stitches aphorisms and taxonimies obscure a darker edge to the novel. It is left unsaid but there is something of menace afoot.

shekispeaks's review

3.0

This is a book about burnout. I identified a lot with all the emotions the main character goes through.

The book does an amazing job of describing how burnout feels like

His scorn of humanity grew by what it fed on; he realized in fact that the world is mostly made up of solemn humbugs and silly idiots.


About religion
His scorn of humanity grew by what it fed on; he realized in fact that the world is mostly made up of solemn humbugs and silly idiots.


The solution in the end seems to be join the day to day life of humans. Thats the only cure of burn out, nothing else.

The book does ramble a lot in parts and a little dated with descriptions that did not make sense to me.

TLDR: If you are burnt out get back and engage with society and people. Being a recluse is not a solution.

vesper_pbx's review

4.75
adventurous challenging dark informative mysterious reflective slow-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: No
Loveable characters: No
Diverse cast of characters: No
Flaws of characters a main focus: Yes

Definitely not for everyone but I enjoyed this immensely. Des Esseintes is absolutely abhorrent in some ways and relatable in others. This book gave me a lot to think about.