3.91 AVERAGE


I'm not really a Vonnegut fan and to be honest I don't really get this book or what the point of it is. But it wasn't hard to read and he definitely did some interesting things with writing style, plot structure, etc.
funny reflective sad fast-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: Complicated
Loveable characters: No
Diverse cast of characters: Yes
Flaws of characters a main focus: Yes

Wow… La historia importa poco cuando el modo de contarlo es súper original y no deja indiferente a nadie. Los dibujos, los saltos en el tiempo, la presencia del escritor… este autor merece la pena leerlo. Lo recomiendo, es entretenido y guay para leer.

I didn't quite get this one. I wanted to, esp since I vaguely remember loving Slaughterhouse Five...but this went over my head with the symbolism (in which I think there might have been symbolism, but honestly I'm not sure...it could've just been weird for weird sake). Obv he was pointing out the inherent racism that never seems to end, whether it's when this book took place, or in the future, or in another world--for fuck's sake it just won't end. But when I would read certain paragraphs out loud just to point out how rambling this book was, I couldn't help but laugh at its absurdity and I'm pretty sure that wasn't its intent. I could be wrong. I honestly just don't know though.

As much as I side with Vonnegut's despair at the state of our "dying" world (dying in '73 as much as it is now, I guess), and I mean about everything, I couldn't fully enjoy this one. Yes, it's funny, it's insightful, clever, and well done; but it's also a bit of a screed. And I always find that unpleasant, from any point of view. I also doubt a man of Vonnegut's intelligent is a racist, but I can't abide the abundance of the n-word, whatever it's intent. Whether it's from Vonnegut, Tarantino, or Ghostface, I find its use intolerable, and the book suffered from it.
dark funny reflective sad fast-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: Complicated
Loveable characters: No
Diverse cast of characters: Yes
Flaws of characters a main focus: Yes
funny mysterious reflective fast-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: Complicated
Loveable characters: N/A
Flaws of characters a main focus: Yes

Funny and weird with true bits.

Pensieri sparsi:
- Devo scegliere con più attenzione che libri leggere. Una lettura veloce alla trama, l'impressione che fosse tra i libri più famosi (data dall'averlo visto spesso in libreria) e più amati (data dalle classifiche di Goodreads) di Vonnegut e l'idea che per leggere Timequake dovessi proseguire con un ordine vagamente cronologico della vita di Kilgoure Trout non sono ragioni sufficienti per cominciare a leggere un libro. E questo vale anche se si tratta di Kurt Vonnegut, che fino a prova contraria consideravo tra i miei preferiti in assoluto, tanto da poter leggere qualunque cosa di suo senza dover fare selezione.
- Con Vonnegut sono passato quindi da «amore a prima vista», «amore incondizionato», «relazione complicata» a «ho bisogno di una pausa, è meglio se non ci sentiamo per un po'». Amen.

Pensieri raccolti:
Kilgore Trout, scrittore molto prolifico e molto sfigato di fantascienza, viene invitato a un festival dell'arte che avrà luogo a Midland City. Qui incontra Dwayne Hoover, che è abbastanza pazzo da convincersi, leggendo un romanzo di Kilgore, di essere l'unico essere umano dotato di libero arbitrio in un mondo dove tutti sono delle macchine. Questo il lettore lo sa già dall'inizio. No, non è la premessa, è il riassunto della trama. Per arrivare alla pazzia completa di Dwayne, però, bisogna aspettare che Kilgore arrivi a Midland City, e tutto il libro di conseguenza è una serie di episodi slegati arricchiti da critica alla storia americana e illustrazioni che spiegano in termini volutamente ingenui cose più o meno note in attesa del grande evento finale. Che no, non si limita alla violenza già anticipata di Dwayne, è qualcos'altro di meta-narrativo che sorprendentemente per un amante di Community e Pirandello a me non è piaciuto granché, anzi, ha chiuso in bruttezza un libro senza senso.
Quello che forse mi mancava sapere è che Breakfast of Champions Vonnegut lo scrive per una ragione particolare in occasione dei suoi cinquant'anni e la prefazione, anche se firmata con uno pseudonimo, è dal suo punto di vista, non da quello di un personaggio. Quello che forse mi mancava sapere è che Kilgore Trout non è l'unico personaggio che Vonnegut riprende, e forse avrebbe potuto farmi piacere riconoscere Francine Pefko e Kazak durante la lettura. Però no, non riesco a trovare nulla che mi tolga la sensazione di tempo perso. Perlomeno non a posteriori.
Il libro non è tutto da buttare, eh: al solito, Vonnegut sa essere sagace e alcune osservazioni/scene fanno (sor)ridere; tutta la prima parte, prima che Kilgore intraprenda il viaggio per Midland City, mi faceva pregustare il festival e l'incontro (che non avverrà) con Eliot Rosewater; i romanzi di Kilgore, nonché tutto il suo personaggio e la sua storia editoriale, sono una chicca; in un mondo in cui a meno che non venga specificato diversamente si dà per scontato che i personaggi siano bianchi, è piacevole notare che Vonnegut precisi sempre il colore dei personaggi, sia che siano bianchi, sia che siano neri.

Ascoltate (cit.).
A meno che non abbiate assodato che con Vonnegut avete un rapporto di amore incondizionato e contate di leggere tutta la sua bibliografia, non vedo nessuna ragione per cui valga la pena leggere Breakfast of Champions.
State alla larga. Avete ben altro da leggere.
E così via (cit.).

Vonnegut's Kilgore Trout novels are always a hoot. I went on a bender and read most of his books available to me in the library in the mid/late 1980s. I know I read this in 1988 because I mentioned it in my journal.